No Ordinary Family, in pausa con un cliffhanger che fa sperare

Arriva alla pausa natalizia la serie di Berlanti e Feldman, lasciandoci con un cliffhanger che dà la possibilità di mettere in piedi una seconda parte di stagione più ricca di eventi e potenzialmente più intrigante.

Qualche settimana di pausa per raccogliere le idee può essere utile agli autori di No Ordinary Family per trovare quello slancio necessario alla serie per passare da un simpatico, leggero disimpegno a qualcosa di più intrigante e gettare le basi per un potenziale prosieguo che vada oltre gli episodi rimamenti per questa prima stagione, che fin qui in USA sta vivacchiando tra i sei ed i sette milioni di spettatori dopo un esordio oltre i dieci.
Un cambio di marcia a nostro parere necessario perchè quanto visto fin qui, fino al decimo episodio No Ordinary Sidekick, non va oltre l'impressione iniziale di un family drama che sfrutta l'aggiunta dei superpoteri acquisiti dai membri della famiglia Powell per giocare con le dinamiche familiari, ma che, nonostante una salutare dose di ironia, rischia di diventare ripetitivo e superficiale nel mettere in scena proprio tali dinamiche, finendo per restare una simpatica sequenza di episodi in cui, di volta in volta, i Powell si trovano a dover affrontare nuovi problemi di diversa natura, ma senza aggiungere molto di più in termini di profondità e spessore. Ed anche l'arrivo di nuovi personaggi secondari, come è accaduto per la visita dei genitori di Stephanie (le guest star Bruce McGill e Cybill Shepherd) in Ospiti fuori dell'ordinario, non è stato sfruttato, almeno fin qui, per cambiare gli equilibri tra i protagonisti.

I rapporti interpersonali tra i regular della serie, i Powell ed i fidati amici/colleghi/aiutanti Katie e George, sono infatti il principale filo conduttore della storia, al quale si affianca quello più forte dal punto di vista mitologico, ma emerso solo a tratti, degli esperimenti portati avanti dal titolare del laboratorio in cui lavora Stephanie, il dottor King.

E' a lui che sembrano far capo le altre persone dotate di poteri viste fin qui, non per ultimo Will/Joshua, da qualche episodio sempre più vicino ai protagonisti grazie alla sua relazione con una inconsapevole Katie. Si tratta di personaggi che ci sono stati presentati come spietati e senza scrupoli e la loro maggior presenza nel plot principale dei singoli episodi potrebbe aggiungere quel pizzico di interesse in più allo show di Greg Berlanti e Jon Harmon Feldman. E' proprio Will/Joshua, un intrigante Josh Stewart, protagonista ed artefice del cliffhanger con cui la serie ci saluta prima di Natale (il ritorno sugli schermi americani è previsto per il 4 Gennaio): consapevole dei tentativi di Daphne di leggergli la mente, preoccupata ed incuriosita dall'incapacità di farlo, l'uomo l'affronta ed ingaggia con lei una lotta che la lascia senza ricordi degli ultimi mesi, riportandola a prima del viaggio in Sud America che le ha dato il potere di cui disponeva. E' uno spunto che può essere sfruttato per dare uno scossone allo sviluppo della serie e siamo curiosi di vedere in che modo gli autori sapranno sfruttarlo al rientro con No Ordinary Friends.

Ma non è l'unica evoluzione possibile nell'intreccio: in Un anniversario fuori dall'ordinario, come degna conclusione di una cena andata male per festeggiare l'occasione del titolo, abbiamo visto per la prima volta Jim e Stephanie collaborare nell'affrontare un caso. Questa è un'altra soluzione auspicabile per il futuro di No Ordinary Family, uno sviluppo che ci appare naturale dopo l'inevitabile periodo di assestamento per adattarsi alla sconvolgente novità di avere dei superpoteri.

Una collaborazione che per ora ci sembra improbabile si possa estendere anche ai due figli J.J. e Daphne, ancora inevitabilmente propensi ad usare i propri doni per motivazioni più futili, come può essere il conquistare il sospirato amore adolescenziale. E' un espediente usato da entrambi, da Daphne in Un criminale fuori dell'ordinario e da J.J. nel recente No Ordinary Sidekick, ma con esiti diversi per i due ragazzi.
Restano efficaci i due protagonisti immediatamente esterni alla famiglia, Katie e George, riusciti come personaggi in sè, ma anche per le opportunità che offrono al livello narrativo: il misto di emozioni che i due provano per la situazione in cui si trovano trova il suo climax nel doppio confronto/scontro con i rispettivi amici nel mid-season finale, che porta da una parte Katie a dubitare della buona fede di Stephanie nel portare alla luce le proprie riserve sul suo rapporto con Will/Joshua, dall'altra George a tuffarsi con fin troppo entusiasmo nelle celebrazioni ricevute dalla cittadinanza quando viene erroneamente giudicato responsabile di un caso risolto dall'amico Jim.

Come si intuisce da quanto detto, alcuni spunti interessanti sono presenti in questa prima parte di stagione di No Ordinary Family e basterebbe aumentare un po' il ritmo per mettere in piedi un prodotto capace di offrire qualcosa in più dell'ora di disimpegno settimanale che ha offerto fin qui. Al rientro dopo la pausa vedremo se ci sarà la volontà di farlo.