C'è un nuovo NCIS in città. O meglio oltreoceano. Stiamo parlando di NCIS: Sydney, ultima serie in ordine di tempo nata da una costola di quel successo ventennale di CBS, ogni giovedì con un nuovo episodio su Paramount+. Ci spostiamo per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti, in Australia, dove l'incontro-scontro tra l'agente speciale dell'NCIS Michelle Mackey, interpretata da Olivia Swann, e il suo corrispettivo nella Polizia Federale Australiana (AFP) dà il via a una squadra speciale volta a indagare i crimini navali nel tratto di oceano più conteso del pianeta. Per l'occasione abbiamo fatto due chiacchiere con quest'ultimo, il sergente Jim 'JD' Dempsey, interpretato da Todd Lasance, già visto in tv come Giulio Cesare nella serie Spartacus e come Dallas nel film Senza rimorso. Nell'intervista ci ha raccontato della sua carriera e cosa lo ha portato in questo nuovo show, prodotto da Endemol Shine Australia per CBS Studios e Paramount Australia e creato da Morgan O'Neill.
Un NCIS diverso dagli altri
NCIS: Sydney si presenta da subito come uno spin-off diverso dagli altri, ma che cosa lo rende tale? Ce lo dice lo stesso Todd Lasance: "Penso che l'aspetto che rende la serie unica sia la geografia, ovvero dove abbiamo la possibilità di girare. Anche io, da australiano, mi ritrovavo ad ammirare i luoghi sul set e rimanevo senza fiato. Nel primo episodio ad esempio eravamo su una portaerei nella base militare con vista sul porto di Sydney, con il ponte e l'opera house e pensavo 'Questa è la prima classe' (ride). In Italia sapete bene di cosa parlo data la storia millenaria che avete alle spalle e che purtroppo noi non possediamo. Anche qui però c'è una struttura continentale unica: le spiagge, l'acqua, la città. Penso che l'altro aspetto a rendere peculiare la serie sia lo humour australiano, con la sua sfacciataggine e il suo fascino che coinvolgono i personaggi".
Australia, mon amour
L'Australia è un vero e proprio personaggio di NCIS: Sydney. Girare in loco può diventare un'opportunità per (ri)scoprire la propria terra natia: "Per il fatto che è una serie sulla marina militare, ho scoperto le nostre basi navali. Ne abbiamo tante in giro per Sydney e tutte con una bellssima vista sul porto. Vedevamo le balene, i delfini, ci chiedevamo dove fossero certi luoghi e perché non li avessimo mai visti prima. 'Stiamo davvero lavorando?' (ride) Non avevo realizzato quanto intrinsecamente connessa forse la marina militare australiana con il territorio e con il porto. A volte venivamo presi la mattina presto o la sera tardi senza sapere dove avremmo girato, per poi ritrovarci in questi luoghi meravigliosi. È stato emozionante anche lavorare con gli elicotteri nelle basi". L'Australia sembra inoltre essere tornata al centro di molte produzioni audiovisive ultimamente. Citiamo tra i tanti Talk to Me lo scorso anno e Tutti tranne te ora al cinema, The Artful Dodger e Faraway Downs in streaming. Lo stesso NCIS: Sydney è il primo fuori dagli Stati Uniti.
Dice Todd Lasance: "Ho sempre pensato che l'Australia avesse dei talenti di prima classe come Nicole Kidman, Russell Crowe, Mel Gibson, Heath Ledger. Credo sia strettamente connesso con le nostre origini e con la nostra cultura ed eredità, credo che le stesse location influiscano sulle performance degli interpreti che così si fanno notare. Abbiamo un'etica del lavoro molto solida e poco spazio per l'ego, che è sempre pericoloso in questo ambiente e spesso da noi viene allontanato chi lo dimostra. Abbiamo sempre avuto una certa presenza e successo nell'industria. Per questo sono così orgoglioso della nostra serie: posso interpretare un australiano in Australia, con l'influenza dell'ambiente circostante e portando tutte le caratteristiche che dicevo al personaggio. Una situazione lavorativa da sogno per un attore insomma. Soprattutto perché ho avuto l'opportunità di vivere e girare all'estero, tra Stati Uniti, Germania, Canada, Nuova Zelanda e con questo show possiamo portare un po' del mio Paese natale in altri continenti come l'Europa, abbattiamo i confini e le barriere. Ci sono infatti anche molte produzioni statunitensi che vengono a girare qui oramai: ad esempio Fall Guy con Ryan Gosling e Emily Blunt ha condiviso con noi gran parte della troupe".
A proposito dell'ego degli australiani, il personaggio di JD è un po' arrogante: "Mi piace portare la comicità e l'autoironia sul set ma spero di non trasmettere nessun egocentrismo, dovreste chiederlo ai miei colleghi (ride) Più che ego, quella di JD è sfacciataggine; anche durante il provino ho avuto l'opportunità di giocarci per poi esplorarla nella serie. Gli piace leggere le persone e tenerle sulle spine, stuzzicarle. Sai che è il migliore in quello che fa e che corre da te appena c'è n'è bisogno. Tutto sta nell'equilibrio tra le sfaccettature del carattere".
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Questione di chimica
Non era scontato creare chimica sul set nelle due coppie di protagonisti delle due squadre: accanto a Todd Lasance e Olivia Swann ci sono infatti gli agenti DeShawn Jackson (Sean Sagar), Evie Cooper (Tuuli Narkle), Bluebird "Blue" Gleeson (Mavournee Hazel) e Roy Penrose (William McInnes). Tutto merito del giocare con l'incontro-scontro tra culture (americana ed australiana: "Quella è stata la parte più facile paradossalmente. Ci siamo subito trovati sul set, come fossimo stati una famiglia, fin dalla prima settimana. È come se avessi guadagnato i miei nuovi fratelli e sorelle. Lavori con queste persone cinque giorni a settimana (65-70 ore) e questo secondo me traspare sullo schermo. Non succede spesso di ritrovarsi dopo due settimane di riprese a raccontarsi già il proprio passato e i propri problemi personali; i percorsi professionali diversi che ci fanno apprezzare ancora di più quest'opportunità, come ci sta cambiando la vita e cosa significa per noi. Se hai fiducia nei tuoi compagni di set, allora i personaggi fanno altrettanto e quel botta e risposta nasce spontaneamente perché ti senti in uno spazio sicuro: improvviso molto sul set e mi fa piacere che lascino quasi sempre quei momenti nel girato, per aggiungere ancora più pepe alla storia".
Casi e crossover
Addentrandoci nel lato procedurale della serie, abbiamo chiesto a Lasance con quale serie o personaggio del franchise vorrebbe un crossover (anche non più in onda, sappiamo che potrebbero sempre tornare come è già successo): "Ne vorrei fare diversi per ragioni differenti (ride). Mi sarebbe piaciuto condividere la scena con Anthony DiNozzo (Michael Weatherly, ndr) perché credo che il mio personaggio sia un mix tra lui e Gibbs (Mark Harmon, ndr), un leader ma con molto spirito comico. NCIS: Los Angeles invece aveva quel piglio action che mi affascinava molto, mentre se mi chiedessero di volare ad NCIS: Hawai'i, perché no? Farei volentieri quel sacrificio (ride) a proposito di location mozzafiato. Anche loro sarebbero ovviamente i benvenuti, per vedere un tipo di spiaggia diversa (ride). In fondo i crossover piacciono molto anche ai fan e sono sicuro che autori e produttori hanno già qualche idea in mente".
Non poteva mancare il caso preferito dell'attore in questo ciclo inaugurale dato che sono molto delicati, trattando spesso di politica, territorialità e ambiente, così sapete quali puntate sono da tenere d'occhio: "Senza spoilerare, sicuramente l'episodio finale perché è fondamentale per il mio personaggio, a livello emotivo e anche fisico. Scopriamo di più sulla sua dinamica familiare. C'è un lato di JD che non si vede fino a quel momento, gli autori lo hanno tenuto per il gran finale con tanto di cliffhanger (ride). Sono otto episodi in tutto quindi una durata più condensata e abbiamo potuto distribuire meglio alcuni indizi che vanno poi a creare il plot twist di JD. Ancora una volta, il sogno di un attore. Però devo dire che anche il caso del quinto episodio - una situazione con degli ostaggi - mi è rimasto impresso e mi ha molto coinvolto".
Senza rimorsi
Todd Lasance ha raccontato in quest'intervista di aver girato all'estero in passato. Non potevamo non cogliere l'occasione per chiedergli come è stato lavorare col nostro Stefano Sollima sul set di Senza rimorso, che fa parte di un altro franchise, quello di Jack Ryan: "Quella è stata sicuramente un'altra di quelle opportunità che ti cambiano la vita. Abbiamo girato a Berlino, ho conosciuto Stefano durante il call back dei provini. Amo le storie militari ma con Michael B. Jordan nel cast, non pensavo che sarei mai stato preso. Invece mi richiamarono per la seconda audizione con Stefano e una settimana dopo volavo in Germania dove sono rimasto per tre o quattro mesi. Il livello produttivo del film era incredibile e lui come regista è stato semplicemente fenomenale. Lui sapeva perché aveva scelto ciascuno di noi quindi, pur dandoci delle note, ci lasciava molto spazio per lavorare sui nostri personaggi e portarli in scena, anche per chi come me non aveva una parte molto corposa nella pellicola. Un ruolo che ha fatto sicuramente bene al mio curriculum (ride) soprattutto per essere stato scelto da lui in prima persona, con la sua esperienza e le sue capacità. Lì ero un australiano che interpretava un americano e ora con NCIS: Sydney sono tornato a casa".