Napoleon, il nostro commento al maestoso trailer del film con Joaquin Phoenix

A quattro mesi dall'uscita nelle sale, AppleTV+ pubblica in via ufficiale il primo e splendido footage del biopic su Napoleone Bonaparte firmato Ridley Scott, promettendo un'esaltante epopea storica tra guerra, politica e società. Ne parliamo nel nostro approfondimento.

Napoleon, il nostro commento al maestoso trailer del film con Joaquin Phoenix

Considerato ancora oggi uno dei più grandi strateghi mai esistiti, figura fondamentale alle radici del diritto civile, soldato impareggiabile e maestro d'alleanze, Napoleone Bonaparte si prepara adesso a una nuova ribalta cinematografica grazie all'omonimo biopic con protagonista Joaquin Phoenix. A lungo discusso e chiacchierato, l'ultimo film di Ridley Scott prodotto da Apple Studios ha avuto una complessa e sostanziosa post-produzione, mostrandosi soltanto in queste ore nel suo primo e assolutamente maestoso trailer ufficiale e dimostrando ancora una volta un assaggio del talento di un artista infaticabile della settima arte come Scott.

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Napoleon: Joaquin Phoenix in una scena del film

Due minuti e mezzo di filmato che ci portano direttamente dentro la storia d'Europa e di Francia attraverso tre distinti ma inestricabili volti del primo imperatore francese: quello militare, quello politico e quello romantico. Tutto rimesso in capo a un Phoenix che non tenta di nascondersi fisicamente nel personaggio ma di farlo proprio, riconoscibile nei suoi tratti più noti eppure fedele a quell'anima bonapartiana rivoluzionaria prima e rifondatrice poi, di un intero sistema, di uno stato, di una nazione, certo sempre tra luci e ombre ma passando alla storia come uno degli uomini più grandi dell'età contemporanea. Sguardo che il lungometraggio sembra in effetti riuscire a restituire perfettamente.

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Napoleon: una scena del film

Il trailer di Napoleon si apre in piena Rivoluzione Francese, esattamente nel 1793, già quattro anni dopo lo scoppio dei conflitti civili interni al paese. È un anno estremamente sanguinoso in preda alla repressione giacobina, pieno di condanne a morte per ghigliottina (come vediamo infatti nel video) e per questo noto come Regime del Terrore, praticamente estrema conseguenza della guerra civile infuriata proprio in quel periodo. È però anche l'anno dell'affermazione militare di Bonaparte e l'inizio dei suoi incredibili e avventurosi successi, molti dei quali ottenuti con spietati massacri di rivoltosi, alleati o popolazioni locali - basti pensare alla conquista del porto di Tolone. Fino a quel momento Napoleone era un ventenne già divenuto ufficiale ma pressoché un signor nessuno, e tanto Ridley Scott quanto lo sceneggiatore David Scarpa conoscono l'importanza di quella data, della potenza visiva generata dal terrore e di un embrione di cambiamento in gestazione in sotto testo. L'iniziale titolo Kitbag (riferito allo zaino che indossano i militari) era in effetti calzante alla figura di Napoleone, nato da una famiglia corsa di rango nobiliare e con entrambi i genitori impegnati attivamente in guerra, tanto che la madre combatté persino quando era in attesa di lui.

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Napoleon: un momento del film

Non solo cresciuto tra guerrieri e soldati, dunque, ma addirittura nutrito dalla polvere e dal sangue del campo di battaglia. La sua via era già indirizzata alla grandezza militare e a una strada di prestigio nei ranghi ufficiali, quasi fosse una vocazione divina. La storia e anche il trailer rivelano altresì la fredda crudeltà della sue macchinose azioni, come ad esempio sparare a cannoni spiegati sulla popolazione in rivolta. In quell'esatta sequenza dovremmo essere nel 1795, quando Paul Barras (interpretato nell'opera da Tahar Rahim) lo nominò prima comandante della piazza di Parigi e poi generale del corpo d'armata dell'interno. Nel filmato vediamo Napoleone promettere proprio a Barras "brillanti successi", con lo stacco di montaggio a definire in modo chiaro la fine dell'inizio, dando una precisa dimensione della fedeltà storica e dell'impegno cinematografico del film. Introdotto così il primo volto di Bonaparte, si passa agli altri due.

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Amante e Imperatore

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Napoleon: un'immagine del film

La bellezza del trailer di Napoleon sta nella precisione dei suoi intenti. In un modo o nell'altro, il nome di Napoleone o alcuni dei suoi più notevoli successi li conosciamo tutti, ma è nell'impegno della decostruzione e descrizione dell'uomo, dell'amante e dell'Imperatore che il trailer vuole catturare l'interesse dello spettatore, mostrando di fatto i tratti più salienti della persona. Non nasconde infatti la storia d'amore con Giuseppina di Beauharnais (Vanessa Kirby) ma nulla anticipa sulle sue future conquiste amorose e i suoi tradimenti, esattamente come mostra l'amicizia con Barras ma glissa in modo intelligente sul colpo di stato del 9 novembre 1799, anticipando appena qualche immagine. Tanto invece fa vedere sulla sua bravura militare e il suo essere "spada" prima di essere tutto per i francesi. Questo chiarifica la centralità della sua ascesa nell'esercito e delle guerre napoleoniche, permettendo così a Scott di tornare alla grande epica storica de Le Crociate o del Gladiatore ma raccontando questa volta una personalità che - come cita il poster - "venuta dal niente ha conquistato tutto", approfondendo quindi la caparbietà e la determinazione di un piccolo uomo destinato alla grandezza, persino emblema del più noto complesso di compensazione che porta infatti il suo nome.

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Napoleon: Joaquin Phoenix di fronte alla Sfinge

Assistiamo a immagini mozzafiato delle sue campagne in giro per il mondo, dall'Italia all'Egitto, e sembra che Scott alla veneranda età di 85 anni sia persino riuscito a confezionare un titolo virtuoso e concettualmente dedicato al genio stratega di Napoleone, adottandolo forse come chiave di lettura degli scontri veri e propri. Il trailer non sembra nemmeno dimenticarsi dell'egomania di Bonaparte e della sua virata tirannica una volta conquistato il potere, macchiando il filmato del calore del fuoco e del rosso del sangue, comunque filtrati da una cinematografica glaciale e d'impatto - a prima vista eccellente - curata dall'ormai fedelissimo Dariusz Wolski. Tra impressionanti battaglie campali, noti tradimenti politici e tutta la gravitas dietro al passaggio dall'età moderna a quella contemporanea, Napoleone di Ridley Scott potrebbe essere in effetti quel biopic eccellente e appassionante in cui speravamo e in cui forse sperava persino il compianto Stanley Kubrick, che a lungo ha desiderato trasporre la vita del primo imperatore di Francia senza però mai riuscirci.