Le coincidenze sono solamente indizi camuffati.
Il genere giallo è tornato in auge al cinema e in tv, lo avevamo già detto in altre circostanze su queste pagine. Only Murders in the Building e Knives Out hanno aperto le danze e da quel momento in poi tutti hanno provato ad imitarli per avere il proprio gioiello giallo a bordo del proprio network. Ora arriva una serie a metà strada tra i due, Morte e altri dettagli, dal 5 marzo su Disney+, e oltre ad avere il merito di riportare in tv Mandy Patinkin, amata star di Homeland e di Criminal Minds, fuori dalle vesti ufficiali, è un prodotto che ha tutti i crismi per piacere agli appassionati del genere. Piacere... da morire, come spiegheremo nella nostra recensione.
Morte e altri dettagli, una trama perfettamente gialla
La trama di Morte e altri dettagli si presenta come un incipit perfettamente adeguato ai canoni del genere: Mandy Patinkin è Rufus Cotesworth, il "detective più famoso al mondo" - come i vari Poirot, Sherlock Holmes, Sam Spade, Philip Marlowe e perché no il più recente Benoit Blanc - che ancora una volta fin dal nome musicalmente orecchiabile possiede il fascino e l'arroganza che la fama vuole, anche se l'attore riesce a donargli quell'aura quasi paterna. Soprattutto nei confronti di Imogene Scott - Violett Beane, già vista come Taylor in The Leftovers, Jesse Wells in The Flash, Lily Kendall in The Resident e Cara Bloom in God Friended Me - una giovane donna a cui hanno ucciso la madre da bambina e alla quale lui aveva promesso che avrebbe trovato il colpevole, ad ogni costo. Si ritrovano 18 anni dopo sulla stessa nave da crociera, sponsorizzata dai facoltosi Collier, che l'hanno adottata dopo la morte della madre che lavorava per loro come segretaria. Su quella nave, in pieno mare aperto e quindi dentro ad un vero e proprio giallo da camera in mezzo all'oceano, avviene un nuovo omicidio e i due detective dilettanti vogliono a questo punto risolvere entrambi gli omicidi, nonostante non si fossero lasciati esattamente in buoni termini all'epoca.
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L'essere un giallo deduttivo praticamente da manuale, con l'escamotage della nave da crociera, e molto più drama nei suoi sviluppi che comedy - complice anche la durata di un'ora, a volte eccessiva, e non mezz'ora - lo avvicina maggiormente alla saga Knives Out di Rian Johnson piuttosto che all'improbabile trio di Only Murders in the Building nato da un'idea di Steve Martin, di cui si è iniziata a girare la quarta stagione, e questa potrebbe essere la serie tv perfetta da vedere nell'attesa. Come recita il claim della serie "Tutti i sospettati a bordo" e questo ci porta proprio in quell'atmosfera claustrofobica in cui nessuno può lasciare la nave e tutti sono possibili colpevoli, insieme all'annosa domanda per Rufus e Imogene: è possibile che i due casi siano collegati a ben 18 anni di distanza? E perché ora?
I sospettati di cui sopra sono davvero molteplici: non solo i membri della famiglia Collier - l'ex star di 24, House of Cards e Madam Secretary Jayne Atkinson, David Marshall Grant, Jack Cutmore-Scott recentemente visto nel revival di Frasier e Lauren Patten nei panni della migliore amica di Imogene, Anna - ma anche altri membri dell'equipaggio (il proprietario della nave, l'ex star del Mike Flanagan Verse Rahul Kohli) e dei passeggeri (l'ex Mad Men Michael Gladis). Man mano che gli episodi proseguono scopriremo che le vite dei protagonisti sono tutt'altro che casualmente riunite a bordo e che la risposta viene proprio dal passato di uno di loro. O forse da quello di tutti insieme.
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Tutti i sospettati a bordo.
Strizzando l'occhio a classici come Assassinio sull'Orient Express, Morte e altri dettagli - in originale Death and Other Details e precedentemente conosciuta come Career Opportunities in Murder and Mayhem è creata da Heidi Cole McAdams & Mike Weiss e diretta nel primo episodio da Marc Webb (The Amazing Spider-Man, 500 giorni insieme). Il serial funziona grazie all'oramai innato carisma di Mandy Patinkin, che traina un cast variegato affrontando tematiche come la disillusione, il tempo che passa, la ricerca della verità a qualsiasi costo, l'ossessione e la dipendenza come già faceva A Murder at the End of the World, la disparità sociale - in quest'ultimo punto, Imogene ricorda la Marta di Ana de Armas in Cena con delitto. La serie funziona anche grazie alla chimica a sorpresa tra lui e Violett Beane che ancora una volta mettono insieme età anagrafiche diverse, e quindi target differenti, come in Only Murders, ma puntando meno su interpreti conosciuti e stellari e piuttosto sulla forza della trama. Sugli omaggi e i riferimenti agli archetipi del genere, sul giocare con lo spettatore a scovare il colpevole, coinvolgendolo in prima persona grazie al voice over sornione di Rufus narratore onnisciente, sul ribaltare con continui colpi di scena il pensiero del pubblico sulla possibile risoluzione, facendogli venire una voglia immensa di continuare a trangugiare gli episodi fino a saziarsi. Forse. Perché di casi di risolvere c'è sempre una voglia immensa, ancor più che di true crime tratti da storie vere, poiché è proprio quella distanza tra spettatore e racconto a fare la differenza.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Morte e altri dettagli felici di ritrovare un giallo classico e deduttivo con tutte le carte in regola per piacere agli appassionati. Un detective veterano carismatico, una giovane aspirante più spigolosa, un nutrito gruppo di sospettati interpretato da attori più o meno famosi e una sequela di colpi di scena. Il difetto? La durata degli episodi, forse eccessivamente lunga in alcuni frangenti, e alcune sottotrame che rischiano di far perdere il filo allo spettatore e gonfiare inutilmente la narrazione.
Perché ci piace
- La location claustrofobica da giallo da camera.
- Il cast scelto, variegato e meno conosciuto.
- Tutti gli archetipi del giallo deduttivo: non ne manca nessuno!
- Mandy Patinkin, una conferma, e Violett Beane, una sorpresa...
Cosa non va
- ...anche se un po' spigolosa.
- La durata degli episodi.
- Alcune sottotrame forse di troppo.