Grande appassionato dei videogiochi (i suoi personaggi preferiti sono Liu Kang e Scorpion) James Wan ha deciso di ridare vita a Mortal Kombat, producendo il reboot del franchise cinematografico. I due film anni '90 hanno segnato (nel bene e nel male) l'immaginario di una generazione di videogiocatori e questo nuovo Mortal Kombat, in esclusiva su Sky dal 30 maggio, punta a far conoscere i numerosi personaggi protagonisti a un pubblico nuovo.
A dirigere il nuovo Mortal Kombat è stato chiamato Simon McQuoid, al suo primo lungometraggio per il cinema. Primo tassello di quello che potrebbe diventare un universo molto più grande, in questa pellicola ci sono molti dei personaggi originali, su tutti SubZero (Joe Taslim) e Scorpion (Hiroyuki Sanada), rivali da secoli.
Presenti anche Liu Kang (Ludi Lin), Kung Lao (Max Huang), Sonya Blade (Jessica McNamee), Jax (Mehcad Brooks), Kano (Josh Lawson) e un nuovo personaggio creato appositamente per questo film, Cole Young (Lewis Tan). Abbiamo parlato del suo esordio proprio con il regista, raggiunto via Zoom.
Video intervista a Simon McQuoid
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Mortal Kombat: rispettare la mitologia
Mi piace il fatto che tu abbia dato importanza alla mitologia di Mortal Kombat. Quanto era importante per te?
Molto, molto importante. La lore e la mitologia di Mortal Kombat sono importanti per i fan, ma lo sono anche anche perché costituiscono l'essenza di Mortal Kombat. Se non li rispetti non stai rendendo giustizia a Mortal Kombat. C'erano molte cose che avremmo potuto inserire, ma il punto era decidere cosa eliminare per ora, perché c'è tantissimo materiale. Abbiamo provato a inserire più cose possibili, mantenendo un equilibrio, in modo che ogni personaggio avesse il suo spazio. È stata una questione di equilibrio.
Mortal Kombat: l'importanza di avere uno scopo
Liu Kang dice che gli è stato dato uno scopo. Ne hai dato uno a tutti i personaggi: quanto è stato importante?
È un punto cruciale: è una delle cose a cui ho pensato di più. Volevo che ogni personaggio avesse la sua importanza. Abbiamo bilanciato tutti. È qualcosa su cui abbiamo discusso tutti. Non volevo che nessuno rimanesse deluso della poca attenzione data a un certo personaggio. Ci abbiamo pensato fino all'ultimo secondo. Era davvero importante per noi perché Mortal Kombat sono i personaggi.
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Sonya e Jax, che sono una donna e un uomo nero, devono faticare di più per sviluppare le loro abilità. È stato intenzionale? Perché penso rispecchi il mondo di oggi.
Non è stata una cosa volontaria. Mi sono concentrato sul loro rapporto, che segna il loro percorso nella storia. Amo il viaggio emotivo di Jax, che lo porta alla vittoria. Era quella la cosa importante per me: il viaggio emotivo di un personaggio gli dà più sfumature. Mehacad ha apprezzato questo aspetto di Jax. Penso che abbia fatto un ottimo lavoro. Poi c'è il rapporto tra Sonya e Kano. Quella dinamica fa evolvere entrambi i personaggi. Stessa cosa per Kung Lao e Liu Kang.
Mortal Kombat: le scene di combattimento
Kung Lao dice che il combattimento richiede intelligenza. Sei d'accordo con lui? Combattere, e girare le scene di combattimento, richiede intelligenza?
Sì, ed è per questo che ho assunto persone molto intelligenti per fare bella figura. Ho una teoria: i combattimenti sono belli quando percepisci l'intelligenza di chi combatte. Se sono solo pugni senza un'idea, un pensiero o una strategia diventano noiosi. Kyle Gardiner e Chan Griffin, stunt coordinator e fight choreographer, brillanti, alla guida di un team fantastico, erano d'accordo sul fatto che i combattimenti dovessero avere una strategia, per essere anche di intrattenimento. E ci sono riusciti: sono molto contento delle scene di combattimento. Kyle, Chan e il loro team hanno fatto un lavoro incredibile.