"Non sono gli anni, amore, sono i chilometri" diceva Indiana Jones (Harrison Ford) a Marion (Karen Allen) in I predatori dell'arca perduta di Steven Spielberg: in Insospettabili sospetti (remake del film del 1979 Vivere alla grande) diretto da Zach Braff, l'amato J.D. della serie tv Scrubs, sono sia gli anni che i chilometri a remare contro i tre protagonisti Willie, Joe e Albert, interpretati rispettivamente dai premi Oscar Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin.
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Amici da quasi quarant'anni, i tre hanno lavorato gomito a gomito per decenni in una fabbrica che ora volta loro le spalle spostando la propria base in mercati più economici, facendo così sfumare il loro fondo pensione. Per assicurarsi un futuro dignitoso, il trio decide di rapinare la propria banca, in modo da prendersi ciò che si è guadagnato con anni di duro lavoro e per dimostrare al mondo che la terza età non vuol dire necessariamente morte e disperazione.
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Puntando tutto sulla chimica tra i suoi tre splendidi protagonisti Zach Braff dosa bene umorismo e temi politici importanti, come l'insofferenza verso le banche, viste oggi in America (e non solo) come dei mostri da cui difendersi. Tra citazioni del leggendario Rat Pack di Frank Sinatra e del film E.T. L'Extraterrestre, Freeman, Caine e Arkin si divertono a fare autoironia, dimostrando di avere ancora tempi comici perfetti.
Abbiamo incontrato Morgan Freeman e Michael Caine a Londra, all'anteprima europea del film, nelle sale italiane dal 4 maggio, dove ci hanno parlato di amicizia, vecchiaia e del Doc Brown di Ritorno al futuro.
Rapina con la Macchina del Tempo di Doc Brown
Nel cast di Insospettabili Sospetti c'è anche Christopher Lloyd, interprete del leggendario Doc Brown di Ritorno al Futuro, che qui è Milton, amico dei tre protagonisti con qualche venerdì in meno. Scherzando, abbiamo chiesto a Freeman e Caine come mai nessuno abbia pensato di mettere in atto la rapina alla banca utilizzando la DeLorean del dottor Brown: "Beh ha fatto caso alla sua attenzione per i dettagli nel film? È difficile fare affidamento su di lui per una rapina!" ci ha risposto Freeman, mentre Caine si fingeva smarrito: "Che film è questo? Di chi stiamo parlando? Il film si chiama Insospettabili Sospetti, giusto? Non ho fatto nessun film con un certo Doc Brown".
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Amicizia e tempo che passa
Nel film c'è un momento importante, quello dell'identificazione, in cui il personaggio di Freeman e una bambina, Lucy (Annabelle Chow), si scambiano uno sguardo pieno di significato: abbiamo chiesto all'attore se, anche se sono agli antipodi per età, crede che le persone più mature e i bambini abbiano molto in comune e possano capirsi meglio: "Certamente" ci ha risposto, spiegando meglio: "Bisogna semplicemente incontrare le persone per capire quanto abbiamo in comune. Il mondo oggi è molto piccolo, dovremmo renderci conto che siamo quasi omogenei. Siamo di colori, taglie e strutture differenti, ma abbiamo gli stessi geni".
Il personaggio di Caine invece, alla fine del film, dice che, se si è veramente fortunati, si hanno due veri amici durante la nostra vita: il due volte premio Oscar è d'accordo? È così difficile fare amicizia? "Per quanto mi riguarda divento amico degli altri attori" ci ha detto, continuando: "Ma lui vive in Mississippi, io a Londra, non ci presentiamo a casa dell'altro a cena, spesso c'è un problema geografico, come con alcuni dei miei amici più stretti, i giovani attori Roger Moore e Sean Connery, che si sono trasferiti alle Bahamas e in Svizzera. Nella mia vita c'è un gruppo di sette uomini con cui sono amico da più di cinquant'anni. Beh, ora sono sei: uno è morto. Inoltre sono stato sposato con la stessa donna per quarantasette anni, quindi ho molti amici che sono suoi amici. Quando invecchi ti ritrovi con un gruppo di amiche che sono le vedove dei tuoi amici, perché gli uomini in genere muoiono prima delle donne, credo sia in media sette anni, quindi ora, invece di cenare con un sacco di maschi, mi ritrovo con delle signore anziane, tutte vedove dei miei amici".
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"Lui parla di uomini, mentre invece la maggior parte dei miei migliori amici sono donne" ha ammesso Freeman, continuando: "Per tutta la mia vita ogni volta che sono stato in grande difficoltà c'è sempre stata una donna che mi ha aiutato, che mi ha tenuto la mano".