Quante volte ci capita di pensare che le persone a noi più vicine non riescano a capirci... A volte siamo noi che ci apriamo solo in parte: per non appesantire l'altro, perché siamo saturi e non ci va di portare i problemi di lavoro anche nella vita privata, perché chiediamo un ascolto che chi ci è prossimo, a sua volta preso dai suoi pensieri, non ci dà come vorremmo. Non solo con il partner, ma anche con gli amici, capita di pensare "Ma cosa ne sai? Non reggeresti un giorno nei miei panni". E cosa accadrebbe se invece in quei panni, all'improvviso, potessimo trovarci? È quanto accade a Sofia e Andrea, coppia sposata e con due bambini magnifici, talmente carica di rancori e incomprensioni inutili da essere sull'orlo del divorzio. Lei lavora in televisione e ha appena ottenuto la diretta di un morning show, lui è un neurochirurgo che fa ricerche sulla trasmissione del pensiero. E proprio grazie a una sua rudimentale macchina, che sembra uscita da un teen movie anni '80, i due all'improvviso... si scambiano le menti!
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Se fossi in te...
Certamente l'idea dello scambio non è nuova al cinema. Dall'italiano Papà diventa mamma, a Nei panni di una bionda, da Tutto accadde un venerdì con una giovane Jodie Foster, il cui remake ha visto Lindsay Lohan scambiarsi con Jamie Lee Curtis, ma che ha conosciuto anche una versione al maschile in Tale padre tale figlio negli anni '80... Uomini che si risvegliano in un corpo di donna, mariti e mogli, padri e figli, madri e figlie... Gli esempi sono innumerevoli. Ma Moglie e marito, ottimo esordio nel lungometraggio di Simone Godano, non è una copia di qualcosa di già visto. Se l'accusa alle commedie italiane odierne è di ricalcare schemi tutti uguali, di voler essere a tutti i costi corali, anche quando è una forzatura, in questo film il problema non c'è. Una struttura solida, un'idea di base semplice ma che viene sviluppata in modo molto originale, due protagonisti, Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, la cui chimica è fulminante sin dalla prima scena, e una spalla comica, il grande Valerio Aprea, nei panni dell'amico Michele, come non se ne vedono da anni e sempre più necessaria.
Il merito di tutto questo è da ricercare in un lavoro di team che vede un gruppo di giovani di talento e senza paura di rischiare nell'imbattersi in qualcosa che non segua solo le logiche del botteghino. Alla produzione Matteo Rovere e Roberto Sessa hanno dato la possibilità a un esordiente alla regia di dimostrare quello che vale, forti della visione dei due cortometraggi e degli spot girati da Godano, la cui prova è una conferma di un qualcosa di fresco ed equilibrato. Hanno avuto l'idea di provare una coppia comica assolutamente inedita sullo schermo, ma la cui alchimia è lampante, e il coraggio di portare a compimento la sceneggiatura scritta da un'attrice che già da tempo voleva dimostrare di essere molto più che un bel faccino. Giulia Steigerwalt, con Carmen Danza, ha messo in piedi uno script che, con leggerezza e sagacia, diverte e insieme tocca tutti gli argomenti che ci sono da analizzare oggi nel rapporto uomo-donna. Lo stesso Rovere lo ammette: "Quando abbiamo letto la sceneggiatura propostaci da Giulia Steigerwalt, il colpo di fulmine è stato immediato. Era un film classico, high concept, contemporaneamente sincero ma divertente, commovente e profondo, uno di quei film che i produttori cercano senza trovare mai. Una pellicola che utilizza il genere per andare oltre, per parlarci di noi".
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Kasia e Pierfrancesco sono rispettivamente Andrea e Sofia
C'è da dire che anche la sceneggiatura più perfetta non potrebbe funzionare senza una coppia di attori in grado di mettersi, letteralmente, l'uno nei panni dell'altra. Ecco che allora Pierfrancesco interpreta Kasia che interpreta Sofia. E Kasia che interpreta Pierfrancesco che interpreta Andrea. "Un doppio carpiato", come lo hanno definito loro stessi. Solo due ottimi attori sarebbero in grado di farlo. E il bello in questo film è che non scade mai nella banalità o nella facile volgarità: i due sono bilanciatissimi, sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Comprensibile: provateci voi a sapere che il vostro partner è dentro la vostra testa e può vedere ciò che gli avete sempre taciuto. Che oggi andrà al lavoro al posto vostro, proprio quando vi state giocando il tutto e per tutto, e chissà di quali disastri sarà capace! È un dramma vero, altro che commedia...
La recitazione di Kasia Smutniak e Pierfrancesco Favino non scade mai nel cliché: Andrea e Sofia, invertiti, non diventano mai una macchietta, non esagerano i movimenti, le espressioni facciali, le inflessioni della voce. Con piccoli e sapienti gesti diventano una donna forte ed emancipata nel corpo di un uomo deciso ma sensibile e viceversa, e tutta una serie di movimenti accennati e di scelte di vestiario e di postura crea delle situazioni a dir poco esilaranti. Si ride, e molto, anche a rivedere noi stessi e le nostre mille manie quotidiane, il bisogno continuo di essere capiti, considerati, anche solo abbracciati, di non essere trasparenti agli occhi dell'altro, di contare qualcosa nel cuore di chi ci sta a cuore a sua volta. L'empatia è alla base di questo racconto, che sul tenero finale potrebbe addirittura arrivare a essere terapeutico. Non solo per le coppie, ma nei rapporti a due di ogni tipo: tra amici, fratelli, colleghi. In fondo, tutti abbiamo bisogno che qualcuno, per un attimo, si metta nei nostri panni.
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4.0/5