Mistero a Saint-Tropez, la recensione: il peggior ispettore di sempre in una commedia carente

La recensione di Mistero a Saint-Tropez: il nuovo film francese ambientato negli anni '70, in sala dal, 30 giugno 2022, narra le vicende di un commissario pasticcione che tenta di scoprire chi sta minacciando un magnate della birra.

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Mistero a Saint-Tropez: Christian Clavier, Benoît Poelvoorde in un'immagine

Per tutti coloro che sono cresciuti guardando i film di Blake Edwards e innamorandosi delle storie incentrate sull'ispettore Jacques Clouseau, il protagonista di questa pellicola estiva, che descriveremo estensivamente nella nostra recensione di Mistero a Saint-Tropez, non potrà fare a meno di far viaggiare la mente verso le magiche sponde di un periodo storico simile a quello dell'ambientazione del film, anni in cui forse la vita ci sembrava più facile e in cui, per quanto sia difficile ammetterlo, si rideva di gusto e si rideva sicuramente di più.

Allo stesso modo, è impossibile non pensare al personaggio di Hercule Poirot mentre si segue l'indagine del commissario Botta, in particolare per l'eccellente cast della pellicola che, per quanto sia ben lontana dall'essere un capolavoro, è una degna caricatura comica di storie come Assassinio sull'Orient Express e La morte sul Nilo, i cui adattamenti cinematografici più famosi sono usciti proprio negli anni '70. D'altro canto in Mistero a Saint-Tropez non ci sono veri e propri omicidi, bensì una lunga serie di tentativi costanti che falliscono miseramente.

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Mistero a Saint-Tropez: Gérard Depardieu in un'immagine

La storia della commedia francese

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Mistero a Saint-Tropez: Rossy de Palma in una scena del film

Una scena introduttiva, che arriva insieme alla fine degli stilosissimi e tarantiniani titoli di testa, ci presenta un individuo intento a sabotare un'auto nella proprietà del miliardario Croissant, dove il magnate della birra ha accolto, come ogni anno, i suoi amici facoltosi, tra artisti, imprenditori e personaggi importanti appartenenti al mondo degli affari e a quello del cinema. Le vacanze di Croissant e della moglie vengono improvvisamente interrotte quando si scopre del sabotaggio dell'auto della signora: il barone (Benoît Poelvoorde) decide quindi di chiedere aiuto ad una sua conoscenza, il sottosegretario alle finanze Jaques Chirac, che a sua volta contatta il capo della polizia (Gérard Depardieu) chiedendogli di cercare il più grande ed esperto investigatore della zona.

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Mistero a Saint-Tropez: Christian Clavier, Jérôme Commandeur in una scena del film

Essendo piena estate, quasi tutti i detective del dipartimento sono in ferie e il personaggio dell'amato Depardieu è costretto a chiamare l'unico ispettore rimasto: il goffo Botta (Christian Clavier), che sarà inviato a Saint Tropez sotto copertura per dare inizio alle indagini e cercare i responsabili del sabotaggio. Tra gaffe continue e momenti tanto imprevedibili quanto esilaranti, l'ispettore pasticcione riesce ad arrivare a una soluzione e a portare a termine il suo arduo compito, a differenza della commedia che invece zoppica per quanto concerne la trama.

Mistero a Saint-Tropez: punti di forza e di debolezza

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Mistero a Saint-Tropez: Benoît Poelvoorde in una scena

La pellicola riesce indubbiamente a trovare il giusto approccio per far ridere più volte il pubblico e per dare vita a un susseguirsi di scene esilaranti: grazie ad alcuni momenti brillanti, alle battute argute e, soprattutto, al talento degli interpreti, il duo comico principale composto da Clavier e Poelvoorde è indubbiamente molto divertente e non delude mai per l'intera durata del film. Che il film faccia ridere non è affatto una sorpresa, principalmente perché nel team degli sceneggiatori figura un mostro sacro come Jean-Marie Poiré (Le père Noël est une ordure (1982), L'ultimo guerriero (2001) e I visitatori (1993).

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Mistero a Saint-Tropez: Christian Clavier in un'immagine

I dialoghi sono ben scritti e suonano autentici, anche se alcune scene sono volutamente esagerate e, a tratti, fin troppo sopra le righe. La pellicola è deficitaria per quanto concerne la regia, la struttura narrativa e il ritmo del copione che risultano deludenti. Il progetto di Nicolas Benamou soffre anche dell'ombra di Blake Edwards che aleggia continuamente sul film, sebbene gli attori riescano a dare vita ai personaggi principali e a caratterizzarli adeguatamente.

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Mistero a Saint-Tropez: Gérard Depardieu in una scena

Il finale potrebbe sembrare frettoloso anche a dei completi neofiti, se poi si è amanti del genere o se semplicemente ci si è innamorati di pellicole recenti come Cena con delitto - Knives Out, allora le carenze diventano dolorosamente evidenti. La pellicola, d'altro canto, può acquistare un nuovo significato se si decide di vederla come una commedia leggera volta a dimostrare che la sua unica missione è quella di portarci nel cuore della costa azzurra degli anni '70, facendoci dimenticare il periodo angosciante che stiamo vivendo negli ultimi anni. In conclusione se, come è evidente, la principale ispirazione per i cineasti è proprio l'ispettore Clouseau, allora bisogna ammettere che siamo molto lontani da un nume tutelare così alto ed estremamente avvincente.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Mistero a Saint-Tropez dicendo che, sebbene il cast sia perfetto e le gag del film siano rinfrescanti e indubbiamente divertenti, la pellicola spreca un'esilarante occasione di poter essere inserita negli annali del cinema francese a causa di una serie di carenze strutturali.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Gli attori sono perfetti nei ruoli ruoli.
  • Le gag e i dialoghi sono molto leggeri e divertenti.

Cosa non va

  • La trama e il ritmo della pellicola non sono all'altezza delle ambizioni del progetto.
  • La regia è deficitaria.