Nei suoi 30 anni da Ethan Hunt Tom Cruise ha sottoposto il proprio corpo a sfide sempre più estreme. Nonostante il rischio e diversi infortuni (si è rotto una caviglia, incrinato diverse costole e una spalla lussata), a 60 anni non pensa certo a rallentare. Anzi: in Mission: Impossible - The Final Reckoning ha inserito due delle sequenze più spettacolari e complesse non solo della saga, ma della storia del cinema.

Stiamo parlando della scena subacquea e della scena aerea. Cruise immagina queste sequenze da sempre, fin da quando era bambino (una volta si buttò anche dal tetto di casa, come ha raccontato in una masterclass a Cannes 2022). Ma per riuscire finalmente a realizzarle ci sono voluti anni e anni di preparazione. Non soltanto per immaginare le coreografie, ma anche nel trovare la tecnologia necessaria e, soprattutto, la giusta preparazione fisica. L'allenamento di Tom Cruise è ormai leggendario. Così come la sua dieta ferrea: non mangia cose fritte o cotte, ma soltanto grigliate. Smette di alimentarsi dopo le 19 e fa tanti piccoli pasti nel corso della giornata.
Anche se, ufficialmente, Mission: Impossible - The Final Reckoning, ottavo film della saga, è l'ultimo capitolo delle avventure di Ethan Hunt, l'attore ha dichiarato recentemente, anche al The Tonight Show di Jimmy Fallon, che non vuole smettere di fare scene d'azione. Anche perché ha ancora tante idee folli da portare sul grande schermo. Cerchiamo quindi di capire come è riuscito, insieme all'ormai indispensabile regista Christopher McQuarrie, che ha ribattezzato McQ, queste due sequenze incredibili, entrambe girate in IMAX.
Mission: Impossible - The Final Reckoning: l'allenamento di Tom Cruise
Tom Cruise non è soltanto il protagonista di Mission: Impossible. Oltre a essere produttore, è anche un autore a tutti gli effetti. È lui a immaginare le sequenze d'azione e a capire come poterle fare.
Tutto questo non potrebbe essere possibile senza la giusta preparazione fisica. Cruise ha rivelato qualche dettaglio in più su questo sempre da Jimmy Fallon: "L'allenamento che faccio è folle. Ho una palestra costruita apposta: si chiama Pain Cave (caverna del dolore). Fuori c'è un cartello che dice: Only the motivate may enter (solo i motivati possono entrare)".
La scena subacquea di The Final Reckoning
Arriviamo quindi alla sequenza sott'acqua di The Final Reckoning: si tratta di una scena di 20 minuti, realizzata con la consulenza della Marina degli Stati Uniti. Cruise voleva che fosse girata in piano sequenza, quindi ha dovuto allenarsi a trattenere il fiato per il tempo necessario. Ovvero più di sei minuti consecutivi! Se vi sembra poco, sappiate che l'essere umano medio è in grado di trattenere il fiato per 30-90 secondi (senza allenamento).

Cruise ha studiato tecniche per respirare sott'acqua, in modo da trattenere la maggior quantità possibile d'aria nei polmoni. Ci vogliono mesi (e anche anni) per riuscire ad arrivare a immergersi per 5 minuti consecutivi senza respirare. Quindi riuscire a farlo per più di 6 minuti è un risultato eccezionale.
Anche il regista Christopher McQuarrie ha dovuto immergersi per poter girare: con Cruise hanno sviluppato una serie di segnali con le mani per comunicare in acqua. Il set della scena sott'acqua è gigantesco, come ha spiegato la star: "Abbiamo costruito le vasche più grandi al mondo. Abbiamo sommerso un vero sottomarino: ruota in quella vasca. È tutto vero: anche i missili che vanno in giro. Abbiamo costruito un sacco di cose apposta per il film. Per esempio: il casco è l'evoluzione di quello che abbiamo usato in Mission: Impossible - Fallout, quando mi lancio da un'altezza di 8 chilometri".
Tom Cruise ha girato senza vedere
Ok la preparazione, ok pensare alla coreografia, ma poi, sul campo, ci sono sempre delle difficoltà. Pensate che Tom Cruise ha girato la scena del sottomarino senza vedere: "Per la maggior parte del tempo non potevo vedere a causa del riflesso delle luci. Quindi, visto che avrei dovuto girare gran parte della sequenza accecato, ho passato tanto tempo sul set per capire e memorizzare i movimenti. Poi, al momento di farla, i problemi sono aumentati: da bagnata la tuta raggiunge un peso di 57 chili. Possiamo dire quindi che ci sono voluti anni di sviluppo: per capire come farla e per prepararmi fisicamente. In più ho anche prodotto il film! Mi alzo molto presto la mattina".

E le difficoltà non sono finite qui: a causa delle limitazioni dell'attrezzatura da immersione, l'attore ha dovuto respirare la sua stessa anidride carbonica: "Si accumula nel corpo e ha un effetto sui muscoli. Mentre sei lì devi essere presente e cercare di contrastarlo".
La scena aerea di The Final Reckoning

Tom Cruise voleva fare una scena di wing walking come quella presente in Mission: Impossible - The Final Reckoning fin da quando era piccolo. Ci ha pensato a lungo: ha sperimentato molto con Top Gun: Maverick, in cui pilota mezzi diversi, come jet e aeroplani. Ma mai wing walking. Era quindi arrivato il momento: parlando di un'ipotetica sequenza aerea con il regista McQuarrie Cruise ha detto: "Voglio farlo". Hanno quindi scelto il tipo di aeroplano e cominciato a studiare come ottenere gravità zero tra le ali. Poi hanno messo a punto la coreografia, che comprende rollate, giri e stalli su un'ala. Anche per questa sequenza Cruise e McQ hanno creato un linguaggio dei segni per comunicare a distanza.

La forza dell'aria è talmente forte a quella velocità da aver messo a dura prova l'attore. L'ha raccontato così: "La sensazione è quella di quando metti la mano fuori dal finestrino quando vai a 230 km orari. È stato davvero intenso. La cosa più difficile è stata capire come respirare. Con quella forza dell'aria non riuscivo a farlo, quindi ho dovuto capire come posizionare la testa per riprendere fiato. Le particelle d'aria che escono dall'elica vanno alla velocità del suono. E si muovono in modo circolare attorno alla fusoliera. La forza dell'aria vicino alla fusoliera era brutale! L'aria sopra l'ala era brutale, ma quando l'aereo si girava sottosopra allora anche il motore si fermava. Quindi, quando ero lì, ho cercato di capire per quanto tempo sarei riuscito a mantenere quella posizione. Abbiamo passato tanto tempo a capire come far ripartire il motore in aria senza atterrare".
Questa scena è il frutto di un lungo percorso, cominciato con il primo Top Gun, come ha spiegato sempre Cruise: "È il peso più incredibile che abbia mai sollevato. Dopo un paio di minuti sull'ala non sei più in grado di sostenerlo. Passi da 152 a 230 km orari, poi devo avere gravità zero mentre mi muovo tra le ali, ma il movimento dell'aereo mi lancia in direzioni diverse. Mi sono preparato per un anno e mezzo per girare questa scena, ma probabilmente ci ho messo decenni a capire come realizzarla. Ho studiato, ho capito quale tecnologia sarebbe servita. Tutto quello che ho sperimentato in Top Gun, Barry Seal - Una storia americana e Mission: Impossible - Fallout è finito in Top Gun: Maverick. E quello che ho fatto lì ha portato a questa scena. Non vedo l'ora di fare la prossima. Ho diverse idee".