Italia - Inghilterra: andata, ritorno e ancora andata. Dietro la serie tv Rai con Miriam Leone nei panni di Oriana Fallaci c'è l'intuizione di Alessandra Gonnella, che ha studiato e vive a Londra. Con sé ha portato l'idea ambiziosa di raccontare la giornalista, prima in un corto metraggio A Cup of Coffee With Marilyn (con tanto di Nastro d'Argento vinto nel 2020) e, poi, nello show ideato insieme a Diego Loreggian, Viola Rispoli e Tom Grieves, e co-diretto al fianco di Luca Ribuoli e Giacomo Martelli. Di fatto, l'idea dell'autrice si è rivelata vincente, fin dal pitch, sposato in toto dalla stessa Miriam Leone, che ha co-firmato la sceneggiatura di Miss Fallaci dopo averla già interpretato nel cortometraggio della Gonnella. Un lungo giro che, poi, è arrivato sulle reti Rai, riscuotendo un ottimo successo di pubblico.
"Mi sono innamorata della sua figura come donna e come personaggio già quando ero al liceo e ho subito pensato che fosse un po' dimenticata, diciamo, per via delle questioni divisive, politiche", ci spiega Alessandra Gonnella, a proposito del suo lavoro. "Scava sempre emozioni molto forti e molto contrastanti e ho sentito che ci fosse un buco narrativo. Inizialmente volevo fare un semplice omaggio con A Cup of Coffee With Marilyn. Un breve racconto, una breve storia, che sottolinea l'indole di Oriana. Tenace, intraprendente. Un'icona estremamente contemporanea, moderna, femminile".
Miss Fallaci: com'è nata la serie
Alessandra Gonnella, poi, si è soffermata sul rapporto con Miriam Leone, tra le attrici più rappresentative della nostra industria, nonché esplosa proprio durante gli ultimi cinque anni. "Miriam arrivava da 1994", continua la regista. "L'ho incontrata per la primissima volta di persona pur essendoci sentite subito dopo la fine delle riprese. Era la fine del 2018, poi il corto l'abbiamo girato a marzo 2019, in quei mesi è venuta a Londra, dove abbiamo girato. So girare solo a Londra perché è un territorio che conosco. La crew, la troupe, gli altri attori, insomma, la macchina produttiva sta a Londra. E mi ha detto: "ma sai che c'è? Vengo a Londra, sto lì un po', faccio dei corsi, mi perfeziono". Quindi questo ha contribuito anche a renderla un'esperienza a tutto tondo quasi simbiotica. Io e Miriam eravamo sempre insieme, uscivamo come fossimo amiche, diciamo".
L'apporto dell'attrice è stato quindi fondamentale, anche in chiave di scrittura. "Miriam stessa mi ha fatto scoprire delle cose che magari io non avevo notato. È bello quando tra un regista e un attore c'è una collaborazione tale. Per esempio... Ho guardato le interviste della Fallaci anno dopo anno e ho visto come lei cambiava, c'era una costruzione di sé e del suo personaggio".
L'origin story di Oriana
Miss Fallaci, per Alessandra Gonnella, è una sorta di origin story: "Sto su questo progetto da molti anni, da quando io ho preso i diritti dei libri per farne una storia. E negli anni sono venuti fuori tantissimi bei film sulle origin story di alcune figure. Penso a Cruella... molto rock, trassudava quello che io volevo... L'anima rock di Oriana. La Fallaci era una giornalista punk, quindi ribelle, e faceva quello che voleva lei, andava contro tutti, si nimicava tutti al costo di avere quello che voleva. Prendeva delle decisioni, insomma, si mostrava in un modo in cui non era forse giusto mostrarsi", e prosegue, "Oriana sapeva essere molto dura, molto tagliente, precisissima, sicuramente diligente nel modo in cui raccontava i fatti, ma nel farlo, era molto accessibile. Lei pensava al pubblico femminile, normale, medio, quando scriveva. Pensava a sua madre, che non era scolarizzata. Scriveva parlando a sua madre, ecco".