Che l'anima del franchise di Cattivissimo me, e quindi di Gru e dei Minions fosse molto "Seventies" lo avevamo capito già dal primo capitolo della storia, quando, alla fine, si ascoltava, in un'atmosfera puramente "Disco", You Should Be Dancing dei Bee Gees. E ora gli anni Settanta ritornano prepotentemente al centro del nuovo film, Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo, in uscita al cinema il 18 agosto, e in anteprima in alcune città l'8, 9 e 10 agosto. Nella nuova storia degli irresistibili omini gialli, siamo a Los Angeles, nel 1976. I Minions hanno scelto Gru come il cattivo da servire, ma Gru è ancora un ragazzino, e ancora un cattivo in divenire. C'è un gruppo che domina il mondo, i Malefici 6. Quando questi, nella missione che li vede alla ricerca di un prezioso monile, decidono di far fuori il loro capo, rimangono in 5. Così scelgono di mettere un'inserzione per assumere un nuovo cattivo. Gru si presenta, ma viene deriso perché ancora un ragazzino. Come avrete capito, Minions 2 è l'occasione per un'immersione negli anni Settanta. Ma non è la prima volta che la franchise gioca con le epoche. Andiamo a vedere i tanti viaggi nel tempo che Gru e i Minions hanno fatto.
Minions: Gli anni Sessanta
Minions, il primo film dedicato agli omini gialli, è in realtà un continuo viaggio nel tempo, che parte dalla notte dei tempi, dalla preistoria, per spiegare come i Minions, sin dall'inizio, abbiamo sempre avuto bisogno di cercare un capo, che fosse "cattivissimo" e di legarsi a lui. Dopo un veloce excursus lungo le varie epoche, l'azione principale si svolge negli Anni Sessanta, a Londra, in un'atmosfera tutta particolare che permette di coinvolgere la Regina, la Swingin' London, il mondo dei mod e la Beatlemania. È un'epoca ricchissima e densa di riferimenti, che permette agli autori di divertirsi e di usare, come colonna sonora delle canzoni strepitose. E allora ecco Foxy Lady di Jimi Hendrix, Revolution e Got To Get You Into My Life dei Beatles, My Generation degli Who e You Really Got Me dei Kinks. Una vera e propria goduria per l'ascoltatore, che ci prepara a uno dei momenti chiave della storia: l'incontro dei Minions con un giovanissimo Gru.
Minions: Piccoli grandi (anti)eroi
Cattivissimo me 3: Gli anni Ottanta
Cattivissimo me 3 ha una grande idea. La scelta di un cattivo come Balthazar, che da bambino, negli anni Ottanta, era una star del cinema e ora è un vendicativo villain, permette di condire il film con un sapore decisamente anni Ottanta, come le gomme da masticare alla fragola che usa come armi. Sì, perché Balthazar è rimasto agli anni del suo successo. E allora ecco le musicassette che usa per prepararsi ai suoi assalti, il cubo di Rubik che campeggia sopra il suo "covo" e gli improbabili abiti con le spalline. Cattivissimo me 3 si inserisce così in una tendenza che era ed è ancora in atto, quella del revival anni Ottanta che, tra moda, cinema e musica pop, sembra essere sempre vincente. E di confezionare una colonna sonora strepitosa che, accanto al fedele Pharrell Williams, allinea Michael Jackson (ovviamente, la canzone non può che essere Bad), gli A-ha (Take On Me), Nena (99 Luftballons) e l'epocale Into The Groove di Madonna. Gru e Balthazar, alla resa dei conti, si sfidano in una "dance fight", una lotta a passi di danza che si conclude con una scarica di elettricità, il riff di Money For Nothing dei Dire Straits.
Minions 2: gli anni Settanta
E anche in Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo l'immersione in un'epoca è totalizzante e riuscita. Siamo nel mondo della disco music, dei negozi enormi che vendevano dischi in vinile e anche in quelle vecchie sale giochi Arcade con i flipper, l'air hockey e i primi videogiochi. C'è quello che era il cinema d'azione del tempo, i film di kung fu e il cinema blaxploitation, ma anche Lo squalo, che Gru e i Minions, alla loro maniera, vanno a vedere al cinema. Si sente profumo di Quentin Tarantino, visto che ascoltiamo Bang Bang, la canzone che è uno dei simboli del suo Kill Bill. Ci sono le hit disco del momento (Born To Be Alive, Funkytown, Dance To The Music). Ma, anche qui, ci sono delle perle, delle canzoni molto particolari, in grado di scaldare il cuore degli adulti che accompagneranno i bambini al cinema. You're No Good di Linda Rondstadt è una delle chiavi narrative del film, e aspettate poi i titoli di coda per ascoltarla tutta. Ma, soprattutto, ci hanno colpito All The Young Dudes, la canzone di David Bowie scritta per i Moot The Hoople. E poi una irresistibile versione di You Can't Always Get What You Want dei Rolling Stones, cantata nella buffa e incomprensibile lingua dei Minions. Subito dopo arriva la versione di Jagger e Richards, ed è un grande momento. Ma, dopo aver ascoltato la versione dei Minions, ti ricordi perché ami questi omini gialli.
Cattivissimo Me 3: un'avventura formato famiglia (allargata)