Se tanti spettatori di tutti il mondo amano Harry Potter e il WIzarding World creato da J.K. Rowling un po' del merito è anche di MinaLima, mente creativa collettiva che si è occupata di creare l'universo grafico di tutti i film prodotti da Warner Bros, in altri progetti paralleli successivi e ora al lavoro per Salani e Ippocampo per ripetere la magia nelle edizioni illustrate dei libri della scrittrice britannica. Un lavoro unico e amatissimo che la fiera di Lucca ha valorizzato e veicolato in una mostra immersiva dedicata, che comprende più di 114 prop originali e bozzetti dei film, tra i quali figurano l'iconica lettera di accettazione a Hogwarts, le bacchette magiche dei vari personaggi, scope per il Quidditch, la spada di Godric Grifondoro, la Mappa del Malandrino e tanti altri oggetti di scena che hanno un valore affettivo, oltre a quello artistico, per milioni di fan di tutto il mondo.
Le anime dietro il nome MinaLima
Ma di chi stiamo parlando con precisione? Miraphora Mina e Eduardo Lima, che hanno iniziato a lavorare nel 2001 per immaginare e dare forma all'universo magico dei film di Harry Potter, creando parallelamente una propria visione artistica forte, condivisa e unica, che è sfociata nel 2009 in uno studio di design grafico, a supporto delle industrie dell'intrattenimento e dell'editoria. Nasceva così lo Studio MinaLima, che ha lavorato ad altri film che hanno segnato gli ultimi decenni dell'industria cinematografica, da Sweeney Todd a The Imitation Game o La bussola d'oro, realizzando, allo stesso tempo, una serie di libri illustrati di grandi classici.
Un sodalizio prezioso
Un sodalizio, quindi, prezioso. Magico, dovremmo dire, nato da "una connessione immediata" come ci ha detto Miraphora Mina, "che negli anni è anche aumentata. Abbiamo capito i rispettivi punti di forza, le qualità e gli elementi in comune. Come nei migliori matrimoni, abbiamo capito quando era il caso di litigare e quando no." In più quando hanno iniziato erano solo loro due al lavoro "ed è rimasto così fino a Harry Potter 6" ha detto Eduardo Lima, "oggi siamo una grande famiglia e siamo in 63 al lavoro." Perché è aumentata l'ampiezza dell'impegno, il coinvolgimento su più fronti, non solo relativi al Wizarding World e non solo ai film.
Un mondo, quello di MinaLima, che è ben rappresentato nel libro The Magic of MinaLima, quello che Eduardo Lima definisce "l'oggetto che più ci rappresenta", al di là dei singoli prop realizzati che in qualche modo risultano caratterizzanti del loro lavoro svolto nei tanti anni di carriera, dalla mappa del Malandrino al Daily Prophet.
Servire la storia
Tanti oggetti, tanti bozzetti e progetti, con un solo obiettivo in mente: mettersi al servizio della storia. "Al centro di tutte le decisioni grafiche prese c'è stato una sola idea" ci ha detto Miraphora Mina: "doveva servire la storia. Se stiamo disegnando la Mappa del Malandrino o il libro di Piton, dobbiamo entrare nel carattere del personaggio e nel significato della scena. Perché a volte abbiamo solo due secondi in scena per comunicare la personalità di un personaggio o di un oggetto, quindi dobbiamo pensare e capire prima come deve apparire e cosa deve trasmettere." Infatti "desideravo indossare gli abiti di scena dei personaggi quando ne dovevamo disegnare i prop" ha confermato Eduardo Lima, scherzando. Ma fino a un certo punto.
Una storia che è stato necessario servire anche quando la guida è cambiata, passando da Chris Columbus ad Alfonso Cuaron, Mike Newell, David Yates. "Ogni regista arriva con il proprio set di caratteristiche proprie" ha spiegato Lima, "Newell era più focalizzato sulla recitazione, Cuaron ha portato una voce narrante e un cambiamento di tono molto forte. Con Yates c'è stata una naturalezza di comunicazione che ci ha aiutati molto. Lui ci ha dato carta bianca, ci ha lasciati andare oltre nella creazione di prop rispetto a quello che serviva per il film." Non ci sono stati mai input da parte della Rowling. Quasi, almeno. "Perché in alcuni casi abbiamo dovuto chiedere" per mettersi veramente al servizio della storia. Come nel caso di Harry e Sirius Black davanti all'arazzo della famiglia, perché "avevamo bisogno di sapere chi avremmo dovuto includere." Un prop importante su cui ci svelano anche una curiosità: nella parte non inquadrata sono presenti anche loro e parte del team dello Studio MinaLima.
Una nuova declinazione della magia
Riguardo il lavoro sull'opera di J.K. Rowling, il team non si è limitato ai film della serie originale, ma si è espanso su parchi a tema, merchandising ed editoria, fino a sfociare nella saga parallela di Animali fantastici. Un percorso fatto di grandi soddisfazioni, ovviamente, ma anche difficoltà? "Non mi viene in mente un prop difficile" ha precisato Eduardo Lima, "ma uno noioso. Eravamo così immersi nel mondo magico che non ci andava di tornare nel mondo dei Babbani", quindi li annoiavano la parte di lavoro relativa al mondo non magico presente nel Wizarding World.
Né è stato difficile tornare a questo universo di magia per la saga successiva di Animali Fantastici. "La differenza maggiore" ha spiegato Miraphora Mina, "è stata la necessità di focalizzarsi su un periodo specifico, come gli anni '20 e '30, ma è stato interessante immergersi in quell'epoca e fare ricerca. A parte questo, il lavoro era uguale, si tratta di prendere una realtà e modificarla in modo che diventasse un mondo magico inventato." Ma di base il flusso di lavoro è sempre lo stesso: "Iniziamo con una ricerca visiva e cerchiamo di guidarla per servire la storia." Un lavoro declinato in maniera leggermente diversa per le illustrazioni dei libri di Harry Potter, dove è stato necessario fare qualcosa di diverso, sia perché non si tratta di un progetto Warner Bros, sia perché "nel film abbiamo un compito ben preciso, mentre nel libro copriamo tutto molti ruoli diversi. E tutto in uno spazio piccolissimo."