I 10 migliori film tratti da videogiochi

Ora che Sonic è sbarcato sui nostri schermi, andiamo a riscoprire quali sono i dieci film migliori mai fatti ispirati al fantastico mondo dei videogames!

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Sonic Il Film: un'immagine del film

Sonic, diretto da Jeff Fowler e con un cast che comprende Jim Carrey, James Mardsen e Ben Schwartz, esce in Italia il 13 febbraio, dopo un iter abbastanza complicato, con tanto di modifica all'aspetto del protagonista (il mitico riccio blu di Sega Mega Drive) dopo i pessimi feedback del pubblico. Il mondo del cinema e quello dei videogames, si sono incontrati innumerevoli volte prima di Sonic e, per quanto all'inizio vi sia stata più di una difficoltà, gli ultimi decenni hanno visto una sempre maggior sinergia creativa da questi due universi.

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Sonic Il Film: James Marsden durante una scena del film

Sicuramente è corretto dire che oggi il linguaggio cinematografico sia incredibilmente influenzato dal mondo videoludico, a livello visivo e strutturale i due universi sono in continuo dialogo.
Ma quali sono i migliori film mai tratti da un videogame? Di seguito ecco i 10 titoli che rispondono alla domanda e che ci ricordano anche quanto lungo e difficile sia stato il cammino comune di questi due universi, così simili eppure così diversi.

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10. Final Fantasy (2001)

Una scena del film Final Fantasy (Final Fantasy: The Spirits Within 2001)
Una scena del film Final Fantasy (Final Fantasy: The Spirits Within 2001)

Al netto di una durata insufficiente e di uno script non abbastanza approfondito, Final Fantasy di 19 anni fa rimane un film assolutamente centrale nella dinamica dell'impatto dell'universo videoludico nel mondo cinematografico. All'epoca Final Fantasy non piacque nell'immediato ai fan della famosissima serie di videogiochi di ruolo fantasy, e fu un sonoro flop al botteghino, eppure la sua uscita ha significato davvero molto per la capacità di andare oltre il canonico, per la volontà di sperimentare a livello visivo e creativo. Ma questo film significò vedere nelle sale il primo lungometraggio interamente generato in computer grafica, i primi attori virtuali diventare icone, al servizio di un iter narrativo di Hironobu Sakaguchi che affrontava tematiche interessanti relative al rapporto tra uomo e pianeta.

Tutt'altro che un film a base di effettoni ed esplosioni (per quanto queste non mancassero), ma che si collega a ciò che era stato a suo tempo immaginato da Asimov, Brin e Miyazaki, pur senza riuscire completamente nel suo intento, a causa di continui ritardi a livello di produzione, e della difficoltà nel realizzare animazioni la cui complessità è diventata leggenda nell'ambiente dell'animazione digitale. Ad ogni modo la storia della Dott.ssa Aki Ross (Ming-Na Wen), il suo cercare di scoprire chi siano e cosa vogliano i Phantoms (letali e misteriosi alieni), aiutata dal valoroso Capitano Edwards (Alec Baldwin) contro la follia del General Hein (James Woods), ancora oggi colpisce per malinconia, struggente bellezza e per l'atmosfera cupa che omaggiava cult fantascientifici del passato. Un film che per poco non comportò il fallimento degli Square Studios, con 60 milioni di perdite, ma che dimostrò che il mondo videoludico aveva potenzialità tutte da esplorare a livello narrativo e tematico. E che con il tempo è stato giustamente rivalutato in positivo.

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9. Hitman - L'assassino (2007)

Timothy Olyphant e Olga Kurylenko in una sequenza del film Hitman
Timothy Olyphant e Olga Kurylenko in una sequenza del film Hitman

Le avventure del terribile Agente 47 sono sicuramente tra quella di maggior successo nel mondo videoludico del nuovo millennio. Gioco action-stealth in terza persona, ha all'attivo sette capitoli e ben due film ad esso dedicati di cui sicuramente il migliore è il primo, datato 2007, con un glaciale (e palestratissimo) Timothy Olyphant nei panni del mercenario geneticamente modificato che non conosce paura e pietà, almeno apparentemente. Hitman - L'assassino rientra di diritto nella nostra classifica per le ottime scene d'azione, la regia adrenalinica, e anche perché con 100 milioni di dollari di incasso, significò una bella boccata d'ossigeno per chi continuava (e continua) a credere che cinema e videogiochi abbiano molto da dire.

Certo, Hitman non è esente da difetti, ma come scrisse il grande Roger Ebert (che lo apprezzò molto), dal punto di vista visivo e coreografico è una gioia per gli occhi e si posiziona a metà tra videogame e sperimentazione cinematografica. Magari non nella metà più nobile, però ha coerenza, azione, ritmo, ed un Olyphant spietato ed insieme autoironico; il tutto è addolcito dalle grazie di una Olga Kurylenko seducente come non mai e da uno dark humor irresistibile. Tra colpi di stato, sparatorie, duelli all'arma bianca e cospirazioni fantasiose, Hitman strizza l'occhio sia agli action che ebbero Charles Bronson come mattatore negli anni 70, sia ai blockbuster dell'epoca d'oro di Schwarzenegger e Stallone, ma in una confezione molto più curata esteticamente.

8. Doom (2005)

The Rock, Karl Urban e Rosamund Pike in Doom
The Rock, Karl Urban e Rosamund Pike in Doom

Oggi come oggi Dwayne Johnson è tra i divi più famosi del pianeta, ed è l'eroe di un numero incredibile di blockbuster di successo dove è sostanzialmente una sorta di Maciste 2.0, armato di sorriso, muscoli, simpatia e buoni sentimenti da Mulino Bianco. Tuttavia, nel suo passato cinematografico, vi è anche aver interpretato (e molto bene tra l'altro) un villain assolutamente magnetico, intrigante e carismatico: il Sergente Maggiore Sarge Mahonin in Doom, di Andrzej Bartkowiak, trasposizione cinematografica di uno degli sparatutto più famosi di ogni tempo. Doom non fu un grande successo al botteghino e non fu neanche apprezzato dalla critica.

A torto, perché in realtà il film, che nel cast comprendeva anche Karl Urban (nei panni del Sergente "buono" John Reaper), Rosamund Pike, Ben Daniels, Razaaq Adoti, Richard Brake, Dexted Fletcher e Doug Jones, era cupo, divertente e abbastanza fedele al videogioco come atmosfera ed iter. Un iter che vedeva una squadra di Marines spaziali inviata a fare luce su un massacro in un centro di ricerca, ed a poco a pocofatta fuori da misteriose entità mostruose. Attraversato da un gradevole humor nero, Doom omaggiava in modo molto rispettoso ed umile grandi classici dell'horror e della fantascienza, da Aliens - Scontro finale a Stargate, dai film di George A. Romero a Predator. Dotato di ritmo, buoni effetti speciali e un combattimento finale tra The Rock e Urban degno dei migliori picchiaduro, il film portò ad un altro livello la connessione visiva tra esperienza videoludica e cinema, soprattutto nella famosa sequenza in prima persona, tra le più sottovalutate del genere cine-game. Naturalmente, come spesso accade, oggi il film di Bartkowiak è stato ampiamente rivalutato, anche per l'efficacia (molto "carpenteriana") nel dipingere una mostruosità che è dentro l'uomo più che all'esterno.

7. Rampage - Furia Animale (2018)

Rampa
Dwayne Johnson in una scena di Rampage - Furia animale

The Rock si diceva poc'anzi. Beh, sempre a proposito di lui e dell'essere il nuovo divo muscolare planetario, impossibile non menzionare Rampage - Furia animale, uscito due anni fa, trasposizione del mitico videogioco anni 80, uno dei picchiaduro più famosi di tutti i tempi. Ebbene ben pochi film sono stati più fedeli ad un videogioco, così sfacciatamente nostalgici e al tempo stesso pieni di fantasia come questa mostruosa e spassosissima avventura, a base di ingegneria genetica, animali giganti e (soprattutto) distruzione a man bassa. Protagonisti di Rampage - Furia Animale sono il primatologo Davis Okoye (The Rock) e George, un docile e possente gorilla albino, che rimane vittima di un agente patogeno sperimentale appartenente alla multinazionale genetica Energyne, comandata dalla subdola Claire Wyden (Malin Akerman).

In breve tempo George diventerà sempre più grande ed incontrollabile, così come un lupo del Wyoming e un alligatore delle Everglades. I tre in pochi giorni diventeranno qualcosa capace di far sembrare Godzilla e King Kong due dilettanti, costringendo il nostro eroe agli straordinari. Film con effetti speciali fantastici, truculento in modo anche inaspettato se si pensa la target di riferimento e a quanto The Rock sia usualmente connesso ad universi narrativi più "docili", Rampage è un'avventura magari discontinua come atmosfera, ma tutt'altro che banale o noiosa. A metà tra disaster-movie e sci-fi, utilizza in modo sapiente dal punto di vista visivo e narrativo gli elementi del videogioco originale, creando una struttura in crescendo assolutamente avvincente, con una battaglia finale di grande spettacolarità ed impatto. Le tematiche quali rapporto tra uomo e natura o l'ingegneria genetica fuori controllo, sono assolutamente secondarie rispetto all'azione e alla spettacolarità dell'insieme, sicuramente una boccata d'ossigeno per il genere monster-disaster di questi anni.

6. Resident Evil (2002)

Resident Evil 1
La protagonista di Resident Evil

Tra le saghe survival-horror-scifi più gettonate di ogni tempo, Resident Evil della Capcom ha ispirato una saga tra quelle più truculente, divertenti ed imprevedibili degli ultimi 20 anni, e che ha sicuramente sancito l'ascesa dell'elegante Milla Jovovich a star globale. Tuttavia, a mente fredda, bisogna riconoscere che la saga cinematografica di Resident Evil è anche una delle più discontinue, strane e altalenanti della storia del cinema, e che a conti fatti proprio questo primo episodio, targato 2002, è il migliore, il più cupo e fantasioso. Diretto e sceneggiato da Paul W.S. Anderson, si tratta del primo film in cui facciamo la conoscenza della Umbrella Corporation, terribile multinazionale farmaceutica decisa a dominare e cambiare il mondo, e di Alice (la Jovovich) eroina tra le più dure, impavide e imprevedibili degli ultimi vent'anni di cinema.

Con un cast che comprendeva Michelle Rodriguez, James Purefoy, Colin Salmon ed Eric Mabius, il film fu non solo fedele all'universo narrativo della Capcom, ma riuscì anche ad andare oltre il deja vu del classico zombie-movies e creature-movies, ponendosi in modo intelligente ed intrigante a metà strada tra entrambi. Spaventevole, ben poco "machista" e hollywoodiano, ha palese la tematica della sempre maggior invadenza da parte delle conglomerate industriali nella struttura politica e sociale, in un mondo dove (fateci caso) esercito, polizia e tutto il resto non esistono o sono impotenti. Claustrofobico, con personaggi la cui natura viene rivelata poco a poco, ha alcune delle sequenze meglio girate e più iconiche tra i film in questa classifica e, benché la critica all'epoca fosse stata ben poco benevola, molto più ritmo e imprevedibilità di tanti altri film. Peccato che poi la saga sia andata incontro ad una crescente mancanza di coerenza e fantasia, ma questo film rimane un cult generazionale, e una ventata di freschezza nel genere zombie-movies, con chiari e rispettosi omaggi a molti altri film di horror-scifi tra i più famosi del genere.

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5. Lara Croft: Tomb Raider (2001)

Lara Croft Tomb Raider
La protagonista di Lara Croft: Tomb Raider

Lara Croft: Tomb Raider è senza ombra di dubbio il film che ha contribuito più di tutti a fissare Angelina Jolie nell'immaginario collettivo globale, così come a donarci una delle eroine femminili più interessanti del cinema, degna erede del Tenente Ripley e Sarah Connor. La serie adventure Tomb Raider, che segue le avventure dell'archeologa ed avventuriera Lara Croft, è senza ombra di dubbio una di quelle di maggior rilevanza storica nel mondo dei videogiochi e ha influenzato moltissimo dal punto di vista grafico e soprattutto narrativo tanti altri prodotti usciti in seguito. Il rischio di creare un film banale e sempliciotto fu evitato grazie alla sceneggiatura di Patrick Massett e John Zinman, che omaggiò ed allo stesso tempo si discostò in modo deciso e lungimirante dal creare una specie di Indiana Jones in gonnella.

Lara Croft aveva i lineamenti e la fisicità sensuali ed aggressive di una Angelina Jolie semplicemente perfetta nel delineare un'avventuriera ribelle, eccentrica, simbolo genuino ed auto-ironico di un girl-power che omaggiava le spy-stories e i film di 007 degli anni d'oro, unendole in un iter che attingeva un po' da tutte le culture del mondo. Insomma, Lara Croft: Tomb Raider non fu un successo commerciale gigantesco per niente, visto che soddisfò sia i fan della serie video-ludica (che letteralmente impazzirono per la Jolie) che chi cercava un prodotto diverso dalla norma in quell'inizio millennio. Con un cast che comprendeva Daniel Craig, Iain Glen, Jon Voight, Noah Taylor e Richard Johnson, incassò qualcosa come 280 milioni di dollari, diventando a quel tempo il primo vero, grande successo per un film tratto da un videogioco. E questo, al di là degli elementi narrativi inerenti leggende e miti di mezzo mondo, o una visione particolare della paternità e della donna, fu il vero, grande merito del film di Simon West, perché al di là della critica (davvero acida con questo film), ridiede fiducia a chi credeva al contributo del mondo dei videogiochi per la settima arte.

4. Mortal Kombat (1995)

Mortal Kombat Film 1995
I personaggi di Mortal Kombat

Ci siamo cresciuti tutti con questo film e soprattutto con il videogioco da cui era tratto, sicuramente con Street Fighter, il picchiaduro più famoso di tutti i tempi e che è tornato recentemente al successo con un nuovo episodio di grande impatto. Mortal Kombat causò sicuramente un bel po' di liti familiari, visto la dose sicuramente non indifferente di violenza (almeno per quei tempi).
Per il film, il regista Paul W.S. Anderson, ebbe a disposizione soli 18 milioni di dollari ma ne guadagnò qualcosa come 125. Numeri mica da poco per quel 1995, e che ne decretarono il successo rispetto al "rivale" Street Fighter - Sfida Finale, che poteva contare su un divo del calibro di Jean-Claude Van Damme. Probabilmente il segreto era connesso ad una maggior fedeltà della sceneggiatura di Kevin Droney all'originale videoludico, oggettivamente molto fantasioso e che strizzava l'occhio a Lovecraft, ai film di arti marziali di Bruce Lee e alla serie 007.

Il cast comprendeva un divo del momento come Christopher Lambert, ed un divo del cinema d'oriente come Cary-Hiroyuki Tagawa, ma per il resto si trattava di emergenti come Robin Shou, Linden Ashby e Bridgette Wilson. Ma tanta e tale era la popolarità del videogioco, che tutto questo passò in secondo piano, anche grazie agli ottimi effetti speciali, e alle scenografie di Jonathan Carlson, nonché a combattimenti di enorme qualità, che ancora oggi stupiscono per ritmo e coreografia. La critica fu ben poco benevola con Mortal Kombat, anzi ne sottolineò la minor dose di violenza rispetto al gioco (che a quanto pare non sarà affatto replicata da James Wan per il remake, e trattò il tutto come una sorta di junk-food cinematografico. Sbagliò, perché non colse l'elemento chiave: un videogioco aveva raggiunto un grado tale di popolarità, da sovvertire i pronostici e dominare il mercato, dimostrando che l'insuccesso di Super Mario Bros di due anni prima era dovuto alla scarsa fedeltà all'universo video-ludico originale.

3. Angry Birds 2 - Nemici Amici per Sempre (2019)

Angry Birds 2 Nemici Amici Per Sempre 10
Angry Birds 2: Nemici Amici per Sempre, una scena del film

Se con il primo Angry Birds - Il film del 2016, basato anch'esso sull'omonimo videogioco della Rovio Entertainment, Clay Kaytis e Fergal Reilly avevano creato uno squisito iter contro il totalitarismo, l'omologazione, il perbenismo e l'emarginazione dei dissidenti e dei diversi nella società moderna, con Angry Birds 2: Nemici Amici per Sempre dell'anno scorso si è alzato notevolmente il tiro. Diretto stavolta da Thurop Van Orman e John Rice, il film vedeva Red, gli uccelli ed i maiali comandati dal loro Re in una guerra che però veniva interrotta a un nuovo nemico: Zeta, capo dell'Isola delle Aquile, deciso a scacciare gli uccelli ed i maiali dai loro territori. Sceneggiato da Peter Ackerman, il film è un'irresistibile commedia piena di scene demenziali e spassosissime, di citazioni che vanno dai film di 007 e Mission Impossible, alle serie tv degli anni '70 fino a Indiana Jones, ma che nasconde in realtà messaggi molto seri e molto attuali. Per carità, non commettiamo l'errore di pensare che sia più di quello che è: un film d'animazione che va oltre l'iter narrativo videoludico originale.
Ma è sicuramente interessante notare come dietro il rimo indiavolato e gli sketch, si nasconda una riflessione non da nulla sul mondo che ci circonda. Fa infatti riflettere sulla natura di un mondo dove uccelli e maiali è solo per un nemico esterno che riescono a mettere da parte le proprie divergenze e collaborare, scoprendo i lati positivi gli uni degli altri. Animato da un messaggio più che di tolleranza si può dire di presa di coscienza della diversità tra esseri viventi e mondo che ci circonda, Angry Birds 2 - Nemici Amici per Sempre è un film d'animazione trasversale, adatto a tutte le età e che non smette di divertire per un solo istante. Antimachista, coloratissimo, demenziale, è una delle migliori prove di quanto l'universo videoludico possa essere punto di partenza di enorme ricchezza, a patto di saper dimostrare abbastanza creatività.

2. Detective Pikachu (2019)

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Detective Pikachu: Justice Smith in un momento del film

Ben pochi prodotti venuti dall'Oriente hanno avuto un successo paragonabile ai Pokémon, creati nel 1996 da Satoshi Tajiri e divenuti un fenomeno planetario capace di sconfinare dalla realtà videoludica nei giocattoli, giochi da tavolo, film e serie animate, moda e tanto altro ancora. Nel 2016 era uscito l'ennesimo videogioco dedicato a queste strane e variopinte creature, con protagonista il mitico Pikachu, piccola creatura considerata ormai da decenni l'equivalente di Topolino, nella quale il piccolo essere con l'aiuto di un ragazzo, cercava in tutti i modi di diventare un detective. Rob Letterman l'anno scorso ha portato al cinema il tutto, in un film d'animazione realizzato con la tecnica mista, avvalendosi di una sceneggiatura scritta oltre che da lui, da Dan Hernandez, Benji Samit e Derek Connolly, che ambientava il tutto nella fantasiosa città di Ryme. Qui umani e pokemon vivono in armonia, ma per il giovane Tim Goodman (Justice Smith) la vita, già non molto esaltante, è scossa dalla notizia dell'apparente morte del padre, detective di polizia.

Per venire a capo della vicenda, il giovane non avrà altro alleato che Pikachu (Ryan Reynolds) e la giovane reporter Lucy (Kathryn Newton), e si ritroverà dentro ad un complotto ordito per distruggere l'umanità. Detective Pikachu è una commedia che ha soddisfatto sia i fan della saga, sia chi cercava "solamente" un film d'animazione divertente e scanzonato, ma con personaggi che differissero dal già visto e già sentito. Ed in questo il film di Letterman ha centrato appieno l'obbiettivo, dandoci un buddy movie intrigante, immergendoci in un universo pieno di personaggi assolutamente demenziali e pittoreschi. Le scene d'azione sono assolutamente perfette, ironiche, e il film ha personaggi per nulla banali o ripetitivi, che si muovono in un arco narrativo ben strutturato, dove le tematiche dell'identità, della tolleranza e della diversità sono il punto cardine. Detective Pikachu reinventa il tema dell'adventure su un ragazzo tanto caro a Spielberg, Zemeckis e Lucas, lo avvolge nella tematica sulla paternità e la responsabilità, con effetti speciali bellissimi ma dosati con cura. Sicuramente uno dei migliori film mai fatti su un videogame.

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1. Ralph Spaccatutto (2012)

Ralph Spaccatutto: una scena tratta dal film d'animazione diretto da Rich Moore
Ralph Spaccatutto: una scena tratta dal film d'animazione diretto da Rich Moore

Ebbene si, in cima alla lista c'è il 52esimo classico Disney, diretto da Rich Moore e candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione, sicuramente uno dei film più intelligenti, originali e divertenti usciti dalla Casa di Topolino in questo nuovo millennio, o quantomeno quello che più sarà piaciuto ai suoi spettatori più grandi. Si perché Ralph Spaccatutto omaggia in modo assolutamente squisito l'epoca dei videogiochi anni '80 e '90, di quando le sale di quartiere erano affollate da adolescenti e bambini capaci di spendere un capitale, prima dell'era della playstation e X-box.
Ralph è un personaggio di uno di quei giochi, un arcade game dove in realtà è condannato ad interpretare il "cattivo", tutto intento a distruggere "Belposto", un palazzo sorto dove un tempo era situata la sua foresta. L'eroe è Felix Aggiustatutto, carpentiere che con il suo martello magico ripara i danni fatti da Ralph, che dopo tanti anni però comincia ad essere veramente stanco di tutto questo. Non ha amici, non ha nessuno, vede Felix premiato con medaglie, mentre a lui spetta solo la classica riunione con altri "cattivi" videoludici abbastanza malmessi.

Desideroso di rivalsa, Ralph abbandona il suo gioco e comincia ad esplorarne altri, con risultati alquanto imprevedibili e che lo porteranno a riflettere su sé stesso, e quanto a volte ciò che desideriamo sia sbagliato.
Sceneggiato da Phil Johnston e Jennifer Lee, Ralph Spaccatutto non è solo un meraviglioso viaggio dentro il mondo della fantasia videoludica, ma anche una riflessione non da nulla sulla società moderna, fatta di egoismo, esclusione del diverso e mancanza di libertà.
A conti fatti però, il film di Moore più che offrire un banale lieto fine, opera un ragionamento molto complesso, maturo, dove alla base vi è l'accettarsi per quello che è, capire che è difficile cambiare il mondo, bisogna piuttosto cercare di operare un adattamento costruttivo ad esso.
Sovvertendo il classico happy end un pò prevedibile e senza costrutto, Ralph Spaccatutto ci ricorda anche l'importante ruolo che il mondo dei videogame ha operato in molte generazioni diverse, offrendo loro la possibilità di esprimere la propria personalità e di viaggiare in un mondo di fantasia.
Perché lì, dentro quell'universo fatto di luci, suoni, personaggi strani e storie, siamo tutti veramente uguali, e conta quello che provi e che hai dentro.