"Una nuova etichetta dedicata al cinema horror mondiale". Ecco come il Direttore Artistico del progetto Manlio Gomarasca definisce Midnight Factory, etichetta di proprietà Koch Media pronta ad irrompere nel mercato e a raccogliere il meglio della produzione mondiale dell'horror, al grido "vi facciamo vedere quei film che altrimenti non arriverebbero in Italia". Midnight Factory nasce proprio dall'esigenza di qualcosa che non c'è: un marchio specializzato che si occupa della distribuzione dei film di genere horror.
E l'obiettivo viene incontro alla smisurata voglia di quella ricca schiera di persone appassionate al genere, che troppo spesso è costretta a ripiegare sull'esclusiva distribuzione di titoli mainstream. Nicchie di pubblico appunto, un termine che il Country Manager di Koch Media Italia Umberto Bettini utilizza per definire "i fan più accaniti di un determinato genere o prodotto, assolutamente pronti ad accogliere le novità ad essi legate a patto che venga sempre rispettata una regola fondamentale e cioè l'attenzione verso la qualità". Alto livello quindi, magari di opere che hanno visto la luce soltanto ai Festival, nei casi più fortunati o che sono addirittura rimaste confinate oltreoceano.
I titoli
La "mission" di Midnight Factory può essere divisa in tre parti: prime visioni, home video e grandi classici. La lista delle nuove uscite cinematografiche è già molto lunga. Si va da Babadook, l'horror indipendente australiano che ha convinto Stephen King e che arriverà nelle sale italiane il 15 luglio, fino a The Green Inferno di Eli Roth, arrivato in un ormai troppo lontano Festival del Cinema di Roma 2013 e che probabilmente non avrebbe mai visto la luce. Un'ingiustizia se si pensa che è una sorta di "omaggio" ai cannibal movie del nostro paese.
E poi ancora Sinister 2, Before I Wake, Knock Knock, Viral e molto altro. Anche la pagina dell'home video si appresta ad essere molto ricca. Per intercettare il mondo dei collezionisti e soprattutto degli amanti di genere, ogni titolo Midnight Factory avrà un'edizione da collezione in versione intergrale, arricchita da contenuti extra, interviste e quan'altro possa completare il prodotto ad uso casalingo. Qualche nome: Backcountry, Kiss of the Damned, ABCs of Death 2 e la trilogia di V/H/S. E infine, tra le circa 15 uscite annuali che la nuova etichetta si prefige di far arrivare sul grande schermo, sono compresi anche tutti quei titoli che conosciamo come "classici", restaurati e rimasterizzati per l'occasione. Qui non si fanno ancora nomi, ma è sicuramente una casella che il marchio punta a riempire al più presto.
Midnight Factory sembra avere la stoffa per attestarsi come esperimento interessante e coraggioso. Bisogna dargli il giusto tempo, ma può diventare un punto di riferimento di genere e consegnare al grande (o al piccolo) schermo, molte opere che altrimenti non arriverebbero mai nel nostro paese. Considerando la quantità di pellicole di genere horror che vengono realizzate, specie fuori dai circuito mainstream e la nutritissima schiera di appassionati, i presupposti per un incontro tra le due parti sembra ben avviato.