Megalopolis, le opinioni della redazione

Megalopolis è un film che ha diviso e allora ha ancora più senso raccogliere le nostre opinioni della redazione, per darvi un'idea più ampia e completa sul nuovo ambizioso lavoro di Francis Ford Coppola presentato a Cannes.

Adam Driver, protagonista di Megalopolis

A Festival di Cannes ormai finito, a bocce ferme, torniamo a ragionare su uno degli eventi dell'edizione 77 della kermesse francese: Megalopolis di Francis Ford Coppola. Uno dei film più attesi, un progetto inseguito per lungo tempo dal regista de Il Padrino e Dracula, voluto e realizzato con sacrifico e a proprie spese. Riuscito, anche? Su questo i critici presenti a Cannes si sono divisi, tra chi l'ha trovato un disastro e chi invece un capolavoro. Ha quindi ancor più senso proporvi una panoramica delle opinioni dei nostri redattori, per fornirvi un'idea più ampia e precisa di quello che il film di Coppola è. O non riesce a essere, secondo l'idea di chi non l'ha amato. Ve la proponiamo all'indomani della chiusura di Cannes, dopo i premi assegnati dalla giuria guidata da Greta Gerwig, che ha visto Coppola protagonista indiretto, per aver consegnato la Palma d'Oro Onoraria all'amico di una vita George Lucas. Se il suo Megalopolis fosse stato quello che aveva in mente, se avesse concretizzato l'idea che aveva da così tanto tempo, forse sarebbe stato anche lui tra i premiati.

La recensione di Valentina Ariete

Megalopolis
La prima immagine di Megalopolis

"Sono due le cose che non si riescono a guardare direttamente negli occhi: il sole e la propria anima". Lo dice Cesar Catilina, il protagonista del film inseguito per metà della propria vita, ma è come se Francis Ford Coppola lo dicesse a se stesso. Presentato in concorso al Festival di Cannes, Megalopolis, il sogno immaginato per la prima volta ai tempi di Apocalypse Now, è realtà.
I cattivi presagi si erano allineati numerosi: la scrittura del film è stata rimaneggiata innumerevoli volte, passati gli anni (e diminuito il potere commerciale del regista) nessuno ha voluto produrre il film. Coppola ha deciso quindi di farlo da solo, mettendo insieme 120 milioni di dollari di budget attingendo dai suoi vigneti in California. Una volta realizzato però nessuno ha voluto distribuirlo, alimentando la leggenda di un film invendibile e senza un pubblico. Poi è arrivato il concorso a Cannes.
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Le altre opinioni della redazione

Se la recensione di Valentina Ariete ha messo in evidenza pro e contro, alti e bassi di un sogno inseguito a lungo, è indubbio che un film come Megalopolis sia destinato a dividere e polarizzare. È stato così nei giorni di Cannes, lo vedete anche nelle opinioni dei singoli redattori che vi proponiamo a seguire, che spaziano tra un estremo e l'altro, come ci si potrebbe aspettare. In alcuni casi hanno pesato molto le aspettative, che sono apparse tradite. Estremi a parte, l'invito che facciamo è sempre lo stesso per ogni film, che a noi piaccia o meno: andate a guardarlo appena sarà possibile (sarà distribuito prossimamente da Eagle nel nostro paese), per farvi un'idea personale e poterne discutere insieme.

La smisurata ambizione di Francis Ford Coppola

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Adam Driver in un'immagine

Una smisurata ambizione. Questo ha sostenuto la realizzazione di Megalopolis da parte di Francis Ford Coppola, una spinta che l'ha portato a investire personalmente per realizzare il progetto. Tanto di cappello da questo punto di vista, perché non si può che accogliere con entusiasmo una tale passione e voglia di raccontare la propria storia. Ma poi bisogna guardare al risultato, figlio probabilmente di troppi compromessi per rientrare nel budget a disposizione. E questo risultato è inversamente proporzionale all'ambizione del regista: Megalopolis alterna buoni momenti, mirabili anche dal punto di vista visivo, a tanti, troppi, altri che non reggono il confronto, che scivolano nel goffo e trash, che non sono sostenuti da una resa visiva all'altezza dell'idea che doveva esserci nella mente dell'autore. Un peccato, un rammarico, una grande delusione. Resta però un titolo unico nella storia del cinema e solo un grande autore come Coppola poteva regalarcelo. Antonio Cuomo

Voto: ☆☆

Tra sogno realizzato ed epopea confusa

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Un'immagine suggestiva di Megalopolis

Si può separare l'entusiasmo per la realizzazione di un sogno durato 40 anni con la constatazione che il suo trasformarsi in realtà lo ha reso imperfetto e fallibile. È doveroso farlo con Megalopolis.  Lo abbiamo atteso tanto, soprattutto dalla notizia che il suo regista, Francis Ford Coppola, lo aveva finanziato personalmente, pur di riuscire a farlo, per la modica cifra di 120 milioni di dollari. La maestosità dell'operazione e l'ambientazione retrò-futurista della New York diventata New Rome dove due visioni del futuro si contrappongono, quella utopica di Caesar Catilina (Adam Driver) e quella conservatrice del sindaco Cicero (Giancarlo Esposito), non devono impedirci di guardare le cose per come stanno. Nonostante la capacità del film di guardare all'oggi e fare una critica neanche tanto velata ai populismi là fuori, le ipocrisie dei governi occidentali e soprattutto a chi, forse, tornerà a "comandare" l'America, Megalopolis è un film confuso dove la visione del suo protagonista va a perdersi nei meandri di un ritmo vertiginoso alla Luhrmann che il più classico maestro Coppola non riesce del tutto a controllare. A non supportarlo ci sono i cosiddetti effetti speciali che risultano essere troppo semplici e a tratti posticci per supportare la visione utopica e ottimista di Francis Ford Coppola . Chiara Nicoletti

Voto: ☆☆☆ ½

Megalopolis e quel futuro che sa di vecchio

Megalopolis Aubrey Plaza 2
Una scena del film di Coppola

Cosa dire del film che ha spaccato a metà la critica al Festiva di Cannes? Non ci sono mezze misure a quanto pare, o lo si ama o lo si odia e in effetti nemmeno colei che sta scrivendo questo commento può dire di averlo amato. Megalopolis di Francis Ford Coppola arriva a quasi un decennio dall'ultimo progetto del regista ed era, propio per questo, uno dei titoli più attesi della manifestazione. Purtroppo, però, il lungometraggio risulta essere un progetto confuso che alterna immagini dal grande impatto visivo a scene etichettabili nel trash più spinto. Un grande e nutritissimo cast non serve a salvare una scrittura indecisa e sbilanciata dove le figure femminili vengono tratteggiate con superficialità mentre, tra quelle maschili, solo alcune ci vengono raccontate con un'attenzione tale da renderle interessanti. La pellicola, che si ripropone di parlarci del futuro, non riesce così a raccontare adeguatamente nemmeno il presente, proponendo un'idea stantia di società che ci auguravamo di esserci lasciati alle spalle. (Erika Sciamanna)

Voto: ☆ ½

Megacinema

Megalopolis Aubrey Plaza
Megalopolis: Aubrey Plaza in una posa lasciva

Il concetto di "mega", nel cinema di Francis Ford Coppola, è sempre stato centrale e portante. Sin dagli albori della sua carriera, l'autore si è inabissato in una sfida che vedeva proprio nell'ambizione il suo obiettivo. Cinema per il cinema, insomma. Megalopolis non è da meno. Anzi, è questo concetto espresso alla massima potenza: eccessivo, strabordante, goffo, brutto. Sì, indubbiamente. Ma, anche per queste ragioni, unico. Si tratta di un atto d'amore incondizionato, una promessa di fedeltà eterna guidata da una passione tanto irrazionale quanto genuina che non lascia indifferenti. In ogni frame c'è coraggio da vendere, anche solo per la consapevolezza di rischiare di mettersi in ridicolo sfidando lo sguardo contemporaneo di platee polarizzate e pronte a scagliarsi nella gogna mediatica. (Simone Soranna)
Voto: ☆☆☆☆