Esistono pochi fenomeni mondiali inspiegabili tanto quanto Maxton Hall. Una serie che parte da strade profondamente già battute nel genere teen drama per parlare di disparità sociale ma lasciando tutto in superficie e proponendo protagonisti abbastanza respingenti.
Eppure, su Prime Video ha battuto record su record. Ora, eccoci qui a parlare della seconda stagione, che prova a migliorare alcuni aspetti. Tuttavia, fallisce miseramente. Il punto di partenza è sempre la trilogia young adult Save di Mona Kasten: una terza stagione è già stata ordinata ed è possibile che sia l'ultima visto che concluderebbe il materiale originario da cui è tratta.
Maxton Hall 2: la quiete dopo la tempesta
Dopo la morte della matriarca dei Beaufort, Cordelia, il futuro dell'azienda e della famiglia è messo in discussione. Crollano tutti, a partire dai figli James (Damian Hardung) e Lydia (Sonja Weißer). Oltre l'elaborazione del lutto, James deve affrontare il tornare a scuola, dividersi tra gli impegni lavorativi, scolastici e sportivi e rivedere Ruby Bell (Harriet Herbig-Matten), la ragazza di umili origini che gli aveva rubato il cuore. James però ha anche spezzato il cuore di tutti, amici e compagni di squadra compresi, chiudendosi in se stesso.
Lydia invece è alle prese con la nuova vita che sta crescendo dentro di lei; rimane vicina a Ruby cercando di consolarla, anche perché è l'unica a conoscere il suo segreto: aspetta un bambino da uno dei professori della prestigiosa scuola inglese. Il dramma è aperto.
Tutto già visto oppure tutto nuovo? Dipende dalle generazioni
Chiunque, guardando Maxton Hall - Il mondo tra di noi, troverà spunti e storyline presi a piene mani da The O.C. e Gossip Girl: la ragazza umile che si infatua del bello, ricco e dannato. Anche la storia di Lydia con un insegnante risulta già vista.
In questo secondo ciclo di episodi si aggiungono riferimenti a One Tree Hill: il padre di James e Lydia, Mortimer (Fedja van Huêt) diventa un vero e proprio villain. Un degno erede di Dan Scott, che deve controllare tutti e vendicarsi senza esclusione di colpi su chi secondo lui voleva sabotarlo. Dando anche il via a una vera e propria guerra familiare degna di House of the Dragon.
Dobbiamo però ammettere che, se non fossero andati in onda tutti questi titoli precedenti, la serie avrebbe portato qualcosa di innovativo nel genere teen drama e young adult. Quei titoli però esistono e quindi la serie Prime Video risulta semplicemente un'eco. Un guazzabuglio di storie e personaggi che abbiamo già imparato a conoscere negli anni, senza qualche elemento veramente originale.
Pregi e difetti della stagione 2
Quello su cui insiste la seconda stagione è la spettacolarizzazione dei sentimenti che provano i protagonisti, specchio di quell'età così difficile: giovani adulti pronti per l'università. Il dramma all'ennesima potenza, tra colpi di scena diabolici e ralenty che spingono sulla soundtrack, rischia di annoiare e stufare. L'evoluzione vera e propria purtroppo non c'è, dato che i protagonisti ricadono negli stessi schemi narrativi. Non solo: i personaggi secondari rimangono tali, vivendo solamente in funzione di far risplendere i protagonisti. Come se i loro drammi fossero più importanti di quelli degli altri.
La recitazione degli interpreti giovani, ancora acerbi, non aiuta; eccezion fatta per Sonja Weißer, che dona la giusta tristezza malinconica alla sua Lydia e si porta dietro un discorso sul ruolo della donna nella società patriarcale; anche in questo caso però rimane tutto solamente accennato. Nemmeno la regia di Martin Schreier, che aveva già lavorato alla stagione inaugurale, rischia di fare la differenza. Insomma, i pochi pregi non risolvono i tanti difetti di Maxton Hall 2 che continua a proporre un prodotto che non riusciamo a digerire.
Conclusioni
Maxton Hall - Il mondo tra di noi continua a proporre protagonisti respingenti. Una seconda stagione che, guardando la copertina, sembra leggermente più matura con un unico personaggio centrato, interessante e non respingente - quello di Lydia. Sfogliando le pagine però, il secondo capitolo si rivela solo superficiale e respingente, come tutti i protagonisti e gli sviluppi della storia. Un fenomeno seriale che davvero non riusciamo a spiegarci se non per le nuove generazioni che non conoscono i titoli precedenti da cui ha chiaramente preso ispirazione.
Perché ci piace
- Lydia e la sua evoluzione...
Cosa non va
- ...a differenza degli altri, che rimangono banali e già visti.
- L'incoerenza di molti personaggi, a partire dalla protagonista.
- La scelta di far diventare Mortimer villain a tutti gli effetti.
- Il dramma generale, spesso immotivato (anche se specchio dell'età che racconta).