La Marvel è in crisi: oramai è un dato di fatto inequivocabile, testimoniato, tra le altre cose, dalle pessime proiezioni al botteghino del prossimo cinecomic de La Casa delle Idee The Marvels (qui la nostra recensione) che testimonierebbero un calo del 72% rispetto ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Insomma, è chiaro che la company supereroistica sta cercando in tutti i modi possibili degli accorgimenti per correggere il tiro, da un lato producendo meno (così da abbattere i costi) e dall'altro di massimizzare la qualità, abbandonando quindi la strategia quantitativa.
A quanto pare, però, tutto questo non potrebbe bastare vista la delusione che si è sedimentata nell'animo degli appassionati dell'MCU che sembra crescere in maniera esponenziale. Ecco perché la Marvel sembra aver intrapreso anche una strada diversa e alternativa che sposta l'attenzione su tutt'altra fetta di pubblico, così da conquistare un nuovo ramo di affezionati. E Marvel Spotlight, che analizzeremo approfonditamente, sembra essere la chiave giusta per catturare fan inediti, senza rinunciare all'universo classico.
Cosa sappiamo di Marvel Spotlight?
Prima di fare una riflessione puntuale sull'argomento, è necessario chiarire di cosa stiamo parlando, cominciando dalla definizione che Brad Winderbaum, capo dello streaming dei Marvel Studios, ha dato a questa etichetta:
"Marvel Spotlight ci offre una piattaforma per portare sullo schermo storie più concrete e basate sui personaggi e, nel caso di Echo, concentrandoci su aspetti più realistici che sulla continuità dell'MCU. Proprio come i fan dei fumetti non avevano bisogno di leggere Avengers o I Fantastici Quattro per godersi un fumetto di Ghost Rider Spotlight, il nostro pubblico non ha bisogno di aver visto altre serie Marvel per capire cosa sta succedendo nella storia di Echo".
Queste parole sono una dichiarazione d'intenti molto chiara che non sembra lasciare spazio a nessun tipo di dubbio: finalmente la Marvel ha deciso di lanciare titoli collaterali e indipendenti rispetto all'MCU classico così da esplorare storie adatte anche a coloro che non masticano l'intero universo di Kevin Feige (o che magari non hanno intenzione di recuperarsi la sequela infinita di prodotti distribuiti dal 2008 fino ad oggi).
Cosa sta succedendo in casa Marvel Studios?
Una natura ancora incerta
Il primo dubbio che si solleva di fronte a questa nuova sezione del mondo Marvel riguarda la natura stessa delle opere che ricadranno in questa definizione. Si tratterà solo di serie televisive o anche di lungometraggi? Perché tra i due tipi di media c'è una profonda differenza in termini di sviluppo contenutistico: se all'interno di una serie è decisamente più facile andare a costruire una storia indipendente ricca e autoconclusiva considerando la durata complessiva del minutaggio, è più complesso mettere in piedi una pellicola circoscritta senza nessun legame con altri titoli, almeno per la Marvel, che non ha mai fatto niente di simile. Ad ora, l'unico tipo di progetto che si è in qualche modo avvicinato agli Spotlight sono i Marvel Studios Presenta (che abbiamo analizzato qui), dei mediometraggi in parte sconnessi dall'MCU che però hanno un valore produttivo diverso e, anche a livello di percezione, non sembrano in grado di raggiungere nuovi spettatori, ma anzi rafforzano lo zoccolo duro dei fan con delle storie aggiuntive.
La resurrezione di Marvel Television?
Ecco che quindi il contenitore perfetto per l'etichetta Spotlight sembrano essere le serie televisive ed infatti, non a caso, la sperimentazione comincerà proprio con Echo, lo spin-off di Hawkeye dedicato proprio alla vigilante Maya Lopez (Alaqua Cox). Mentre tale prodotto decreterà, con analisi posteriori ad hoc, il successo o meno dell'operazione, un'altra domanda da porsi è se questo approccio inedito al macrocosmo Marvel andrà a creare, nel tempo, una sorta di universo parallelo nel quale andranno ad interagire tutti i prodotti Spotlight di riferimento. Sicuramente una prospettiva affascinante che, in qualche modo, porrebbe le basi per la nascita di una nuova Marvel Television, divisione della company chiusa nel 2019 che racchiudeva per l'appunto titoli come Daredevil, Luke Cage, Jessica Jones e altri che facevano parte di un mondo a sé stante, lontano dal Marvel Cinematic Universe. Un'idea sicuramente molto ambiziosa che però potrebbe funzionare solo nel momento in cui si arrivi ad una fidelizzazione massima dei nuovi spettatori.
Una frammentazione da gestire con la diversificazione
Alimentando una maggiore frammentazione, i Marvel Studios, però, devono stare molto attenti a gestire con intelligenza il tutto, non ricadendo nell'errore che abbiamo sottolineato nel nostro speciale dedicato all'egemonia di Kevin Feige, ovvero l'eccessivo accentramento dell'universo supereroistico. Proprio perché è evidente che ci sia bisogno di nuove voci in campo, l'etichetta Spotlight sembra rappresentare la perfetta occasione per diversificare la direzione creativa, coinvolgendo stavolta altri nomi oltre l'oramai onnipresente Presidente dei Marvel Studios. Oltretutto è anche importante tenere conto che ci dovrà per forza essere un bilanciamento produttivo tra l'universo tradizionale e quello indipendente, così da non favorire e alimentare solo uno di questi mondi e anzi, ad un certo punto, sarà probabilmente necessario far collimare in qualche modo queste realtà in modo da spostare, almeno in parte, questo nuovo pubblico verso l'MCU classico. Conoscendo bene a livello strategico la company, infatti, sappiamo benissimo che, prima o poi, il tutto verrà inglobato sotto un unico tetto e cominciare in sordina con un'etichetta alternativa sembra essere una manovra molto efficace e furba.
La Casa delle Idee verso il futuro
Alla fine è evidente che, nonostante le criticità, Marvel Studios si sta affacciando sempre di più al futuro, rischiando anche parecchio: spostare volutamente delle unità produttive verso un tipo di opera inedita è sicuramente una scelta coraggiosa. D'altro canto, dati alla mano, l'azienda non sembra avere altra opzione: gli appassionati più fedeli che hanno sempre difeso a spada tratta la company stanno abbandonando sempre più frequentemente la nave, perché stufi dello stesso approccio, mentre il pubblico esterno si è sempre sentito tagliato fuori. Aprendo un nuovo capitolo de La Casa delle Idee con Marvel Spotlight e al tempo stesso curando con più attenzione i prodotti dell'universo tradizionale, la Marvel può sicuramente risorgere da questo oblio contenutistico e produttivo che ha contaminato, come una piaga, il post-Saga dell'Infinito. Agendo su due piani diversi, riconquistando i vecchi fruitori e aprendosi a spettatori inediti, ecco che il colosso dell'intrattenimento sta quindi cercando di differenziare l'offerta, parlando ad un pubblico più ampio così da tornare di nuovo in vetta, anche se i fasti delle prime tre Fasi dell'MCU difficilmente saranno raggiunti.