Elisabetta è della mia stessa stirpe, della mia famiglia, e abbiamo pari dignità... solo a lei, alla sorella, alla Regina, posso liberamente mostrare il mio animo.
Fra i personaggi della storia britannica Mary Stuart, per tradizione italianizzato in Maria Stuarda, da quattro secoli non ha mai cessato di esercitare un enorme potere di fascinazione su artisti e scrittori. Dalla tragedia di Vittorio Alfieri al capolavoro di Fredrich Schiller, dall'opera lirica di Domenico Donizetti alle innumerevoli rievocazioni cinematografiche e televisive, Mary Stuart è stata dipinta di volta in volta come sovrana ribelle, eroina romantica o perfino icona rivoluzionaria (soprattutto nell'Italia del Risorgimento), nonché come la nemesi di un'altra monarca ancora più celebre, Elisabetta I. Una rivalità, quella fra le due donne, che torna ad essere raccontata sul grande schermo in Maria Regina di Scozia, primo film diretto dalla regista teatrale Josie Rourke.
Nell'Europa dell'assolutismo, dominata per secoli da sovrani, imperatori, pontefici e uomini politici, la vicenda di due donne impegnate in una contesa per il potere non poteva non conquistarsi un posto di primo piano nel nostro immaginario culturale.
Perché se Elisabetta I, altra protagonista inossidabile del cinema, della TV e del teatro, ha dovuto dar prova di una forza fuori del comune per mantenere tanto a lungo la propria autorità a dispetto di minacce interne ed esterne, sua cugina Mary è stata la vittima da sacrificare sull'altare dei conflitti religiosi in un'Inghilterra lacerata dalle divisioni politiche tra la fazione dei cattolici e quella degli anglicani.
E il braccio di ferro a distanza fra Mary ed Elizabeth viene rievocato, in Maria Regina di Scozia, attraverso le interpretazioni di Saoirse Ronan nel ruolo del titolo e di Margot Robbie nella parte della sovrana d'Inghilterra, in una performance che le è valsa la nomination come miglior attrice supporter ai BAFTA Award (e che forse potrebbe addirittura riportarla in competizione agli Oscar). Mentre il film di Josie Rourke approda nelle sale italiane - ne abbiamo parlato nella nostra recensione di Maria Regina di Scozia - ripercorriamo dunque alcune delle principali 'incarnazioni' di Mary Stuart fra il cinema e la televisione, scorrendo i diversi volti di un personaggio la cui prima apparizione su uno schermo risale addirittura al 1895, in un impressionante cortometraggio di un minuto, The Execution of Mary, Queen of Scots, che lasciò scioccato il pubblico di questa neonata forma d'arte...
Dal cinema muto alla Maria di Scozia di Katharine Hepburn
Nel 1923 è l'attrice inglese Fay Compton, superstar del cinema muto, a calarsi nei panni della sovrana scozzese in un dramma storico dal titolo The Loves of Mary, Queen of Scots, per la regia di Denison Clift. Più tardi, nel 1936, a lasciarsi attrarre dal ruolo di Mary Stuart sarà invece una delle maggiori dive della Hollywood classica, la mitica Katharine Hepburn, che nel 1936 è protagonista di Maria di Scozia, trasposizione di un testo teatrale di Maxwell Anderson. Il film, diretto dal grande John Ford, si avvale del connubio fra la grinta e lo spirito anticonformista di Katharine Hepburn e la natura ribelle del suo personaggio; al fianco dell'attrice un'altra star dell'epoca, Fredric March, è James Hepburn, Conte di Bothwell e marito di Mary, mentre a Florence Eldridge è affidato il ruolo di Elisabetta I. In Maria di Scozia le due cugine si incontrano faccia a faccia poco prima dell'esecuzione di Mary: un confronto che da lì in poi sarebbe stato ripreso spesso al cinema per accentuare la tensione del racconto, ma che nella realtà storica non è mai avvenuto.
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La Maria Stuarda da Oscar di Vanessa Redgrave
Nel corso degli anni Sessanta, la storia britannica suscita un enorme interesse presso il pubblico mondiale, in particolare in America: produzioni quali Becket e il suo Re (1964), Un uomo per tutte le stagioni (1966), Il leone d'inverno (1968) e Anna dei mille giorni (1969) si rivelano infallibili campioni d'incassi e fanno puntualmente incetta di premi e candidature. Sull'onda della 'febbre' per intrighi e passioni del reali inglesi nel 1971 il regista Charles Jarrott, che in Anna dei mille giorni aveva già raccontato il travagliato rapporto fra Enrico VIII e Anna Bolena, mette in scena un altro capitolo dell'epopea dei Tudor in Maria Stuarda, Regina di Scozia, cronaca della vita di Mary Stuart e del suo fatale contrasto con Elisabetta I. Un'affascinante Vanessa Redgrave offre il proprio carisma al personaggio del titolo, mentre un'altra primadonna del cinema britannico, Glenda Jackson, presta il volto alla sua rivale Elisabetta.
Maria Stuarda, Regina di Scozia registra un notevole successo e si guadagna cinque nomination agli Oscar, fra cui una terza candidatura come miglior attrice per Vanessa Redgrave. Quello stesso anno, Glenda Jackson veste i panni della Regina Vergine anche in un fortunatissimo sceneggiato televisivo della BBC, Elizabeth R, trasmesso in Italia con il titolo Elisabetta Regina; e il quinto episodio della celebre miniserie è incentrato proprio sul conflitto con Mary Stuart, interpretata in questa occasione dall'attrice Vivian Pickles, focalizzandosi sulla prigionia e l'esecuzione della sovrana scozzese (inclusi i dettagli più macabri).
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Elizabeth e Mary: una coppia di regine nel nuovo millennio
Il 1998, l'anno del trionfo di Shakespeare in Love e di Elizabeth, riporta in auge l'età elisabettiana al cinema: una sorta di revival che, in una certa misura, coinvolgerà pure Mary Stuart. Nel 2005 tocca alla pluripremiata miniserie di Tom Hooper Elizabeth I, co-produzione tra Channel 4 e la HBO, con protagonista la diva inglese Helen Mirren e Barbara Flynn nella parte di Mary, che cospira in segreto per far assassinare l'odiata cugina. Un'analoga visione di Mary Stuart come la subdola burattinaia di un complotto contro la Regina sarà offerta, appena due anni dopo, anche sul grande schermo, in Elizabeth: The Golden Age di Shekhar Kapur. Seconda pellicola dedicata alla parabola della Regina Vergine, impersonata da una magnetica Cate Blanchett, Elizabeth: The Golden Age vede Samantha Morton nei panni di Mary Stuart, avversaria rabbiosa e feroce di Elizabeth e mandante del suo tentato omicidio.
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Reign: Mary Stuart sul piccolo schermo
E con qualche anno d'anticipo su Maria, Regina di Scozia, era stata la TV a riproporre agli spettatori le tormentate vicende di Mary Stuart: fra il 2013 e il 2017 sulla rete CW va in onda la serie televisiva Reign, attualmente disponibile nel catalogo di Netflix. All'attrice australiana Adelaide Kane è affidato il ruolo di una giovanissima Mary dal 1556, anno del fidanzamento con Francesco II di Francia (Toby Regbo), fino alla sua morte. In questo caso, la rivisitazione della vicenda di Mary Stuart si affida ai codici del teen drama e della soap opera e non risulta particolarmente sofisticata; e per quanto il prodotto in sé non sia magari così memorabile, costituisce tuttavia l'ennesima testimonianza di quanto questo capitolo della storia britannica rimanga una costante fonte d'ispirazione, in grado di offrire spunti e prospettive sempre nuovi.