Mare Fuori ha sempre più una struttura alla Game of Thrones, fatta di casate. O alla Harry Potter. I personaggi sono tanti e ormai sono tutti schierati, a intessere una trama che ormai sembra un thriller politico. Mare Fuori 4, dal 14 febbraio su Rai Due e in streaming su Raiplay, non fa eccezione. Anzi. Uno dei suoi protagonisti più amati Edoardo, secondo il suo interprete, Matteo Paolillo, è senza dubbio un Serpeverde. Anche se, come dice nella nostra intervista, parla con le tigri invece che il serpentese.
Edoardo è uno di quei personaggi che sono attirati inevitabilmente dal potere. Paolillo ci spiega perché: "In questo momento che è stato così vicino alla morte può avere dei ripensamenti sul percorso che ha intrapreso fin da piccolo. Però quello che muove il personaggi si vede nel flashback della terza stagione. Lui fin da bambino ha visto la madre lavorare per i ricchi e soffriva di questa cosa, di quanto venisse denigrata la differenza sociale. Quindi lui ha cominciato a desiderare questo potere per non essere più umiliato, per dire che adesso è lui quello che comanda e decide chi entra e chi non entra in questa casa. Il trauma di essere stato accusato ingiustamente di aver rubato la maglia di Maradona lo ha segnato."
In queste nuove puntate ritroviamo quindi un Edoardo che ha visto la morte in faccia, ma comunque continua con i suoi giochi di potere. E non possiamo aspettarci altro: Mare Fuori, come dice il regista Ivan Silvestrini, trova nel far piangere il pubblico un suo punto di forza. Ne è consapevole anche Matteo Paolillo: "Probabilmente far piangere è più facile di far ridere. Secondo me si piange veramente quando un personaggio ha un dolore dentro però fatica a esprimerlo. Quando vediamo che si sforza di stare bene, di uscire da quel dolore, noi che sappiamo del suo tormento e sappiamo che sta lottando ci emozioniamo. È la lotta che emoziona".
Mare Fuori 4: intervista a Matteo Paolillo
In Mare Fuori 4 il triangolo tra Edoardo, Teresa e Carmela si complica: "Teresa cerca di salvarmi da questo mondo pericoloso. Lei mi ama e vorrebbe salvarmi: mi ha visto su un letto di ospedale con tre proiettili in corpo e quindi, nel sesto episodio, dice che se voglio stare con lei devo cambiare. E, in nome di questo amore, Edoardo ci prova."
Un altro dei punti di forza di Mare Fuori è lo scontro generazionale: come dimostra il successo della serie Rai e di prodotti come Skam Italia, il pubblico italiano è affamato di storie che parlano di ragazzi. E allora perché ce ne sono così poche? Secondo l'attore: "L'Italia non è un paese per giovani. Ci hanno fatto anche un film! Probabilmente perché ci sono pochi scrittori giovani che raccontano la propria generazione. O magari ci sono, ne conosco diversi bravissimi, ma ancora non hanno trovato il loro spazio. Per parlare di qualcosa la devi conoscere fino in fondo, quindi è molto difficile parlare di una generazione che non è la tua, a meno che non ci stai a contatto. E trovare scrittori giovani che, all'inizio della loro carriera, scrivono a questi livelli è difficile. Infatti gli sceneggiatori di Mare Fuori hanno scritto la sceneggiatura, se non mi sbaglio, quasi 20 anni fa: avevano fatto delle ricerche al carcere minorile e hanno scritto la prima stagione, raccontando molto bene i drammi adolescenziali."
Mare Fuori: la canzone Foglie d'autunno di Matteo Paolillo
In Mare Fuori sta per arrivare una nuova canzone di Matteo Paolillo: Foglie d'autunno. Lui, che è anche l'autore dell'ormai celebre sigla, O'Mar For, ci svela che in realtà ne abbiamo già sentito qualche pezzo sparso nelle prime sei puntate: "Nei primi episodi si sono sentite le note del brano, quando Cardiotrap suona il pianoforte. Passano così, in sordina, ma sono le note che comporranno il brano, che si chiama Foglie d'autunno. Parla di fratellanza, dell'esserci per l'altro. Paragona questi personaggi a due foglie che stanno per cadere, ma lo fanno insieme."
Foglie d'autunno esce sulle piattaforme il 14 febbraio, come i nuovi episodi, mentre il video arriva il 15 febbraio. Paolillo ce ne ha parlato: "Nel videoclip di Foglie d'autunno i protagonisti siamo io e Ludovica Coscione, che nella serie interpreta Teresa. Ho voluto far interpretare a noi i due personaggi del brano, ma allo stesso tempo creare un dualismo con i personaggi della serie. Sono molto contento di questo videoclip."
Mare Fuori 4, Ludovica Coscione avverte: attenti a Teresa!
Vista anche la recente polemica di Geolier a Sanremo, abbiamo chiesto al cantautore cosa ne pensa sul fatto di cantare in napoletano: "Sicuramente la musica è espressione di se stessi. Però è anche comunicazione. Quindi è importante che il messaggio arrivi all'altro. Ho scritto in napoletano per raccontare il personaggio di Edoardo, ma non è tutto il mio mondo. Quando voglio far arrivare un messaggio che sia più comprensibile a tutti scrivo in italiano. Non è solo una questione di portare la verità di una cultura, ma di sonorità. Con l'italiano è molto più complesso, perché hai meno possibilità di fare rime. Invece col napoletano hai un ventaglio molto più ampio, perché puoi fare le rime con le consonanti, ci sono un sacco di assonanze. Scrivere in napoletano è più facile, ma poi non è così facilmente comprensibile."
In Foglie d'autunno Paolillo ha messo della poesia: "Le persone che mi ascoltano sono molto sensibili. Il mio pubblico è molto sensibile, quindi si rende conto dell'importanza della poesia in questo momento. Oggi invece siamo bombardati da prodotti audiovisivi che puntano all'intrattenimento e poco alla crescita culturale e personale. Quindi cerco di stimolare con qualcosa che è una canzone, comunque la puoi cantare, però contiene anche qualcosa che ti fa riflettere."