Make My Day, la recensione: quando i tardigradi diventano alieni letali

La recensione Make My Day, la nuova miniserie anime in CG dello studio taiwanese Studio 5 Inc. dopo l'intrigante Exception di Yoshitaka Amano, ora disponibile su Netflix. Tra Alien e La cosa, un incubo distopico ad alto tasso d'adrenalina.

Make My Day, la recensione: quando i tardigradi diventano alieni letali

Uno degli elementi principali nel giudicare positivamente una qualsiasi opera d'intrattenimento è l'originalità: la capacità di proporre nuove idee o approcci mai visti prima, relegando, implicitamente, le opere più derivative in un'immaginaria e sicuramente meno prestigiosa "seconda fascia di qualità".
Ma la sterminata produzione di prodotti dell'industria culturale non vive di soli lampi di genio e soluzioni originali. A volte anche un tema ampiamente sfruttato, quando non addirittura abusato, può rivelarsi ancora avvincente, a patto che venga trattato con rispetto e cognizione di causa.
Proprio questo è il caso della nuova miniserie anime che Netflix ha appena aggiunto al suo catalogo, Make My Day.

Ghiaccio, sangue e morte: La trama di Make My Day

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Make My Day: una scena

Nel futuro, l'umanità ha scoperto una nuova, miracolosa fonte energetica, il "Sig". Tuttavia, questo non ha migliorato le condizioni di vita della povera gente, dei poveracci costretti a lavori faticosi e umilianti mentre i ricchi e i potenti vivono nel lusso e nel privilegio. Così, sul glaciale pianeta Cold Feet, il Sig viene estratto nelle miniere sotterranee da galeotti costretti ai lavori forzati. Facciamo quindi la conoscenza con il protagonista della nostra storia: il giovane Jim, guardia carceraria part-time dall'animo gentile e altruista. Rimasto orfano da piccolo, Jim vive con l'anziano disabile che si è preso cura di lui mentre, proprio nella casa accanto, vive Marie, la ragazza di cui Jim è innamorato da sempre, e forzata a portare avanti, in cambio di una cospicua somma di denaro, una gravidanza come madre surrogato.

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Make My Day: un momento della serie

In questo mondo fatto di sacrifici e privazioni Jim sogna di poter guadagnare abbastanza da potersi permettere di trasferirsi su un altro mondo. Purtroppo per lui, e per tutti i coloni, gli scavi indiscriminati per estrarre il Sig dal sottosuolo del pianeta hanno risvegliato un'orda di terrificanti mostri alieni, che iniziano a uccidere tutti coloro che si trovano di fronte, apparentemente immuni alle armi umane.
Costretto a una disperata fuga per la sua stessa sopravvivenza, mentre le alte sfere dell'esercito sembrano voler sacrificare i civili pur di salvarsi, Jim dovrà fare fronte comune con un pericoloso criminale pur di provare a salvare coloro che ama e, al tempo stesso, a lottare per non perdere la propria umanità.

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Make My Day: un'immagine promozionale dell'anime

Inizialmente annunciato come lungometraggio, Make My Day è stato poi convertito in una miniserie da 8 episodi, consentendo maggior respiro alla trama e un minimo di approfondimento di personaggi e ambientazione creati dall'illustratore Yasuo Ohtagaki, già autore di Mobile Suit Gundam - Thunderbolt. Altro nome di rilievo del cast tecnico è il designer Shoji Kawamori (Macross, Aquarion), mentre la regia è stata curata da Makoto Honda.
Se lo stile di disegno può risultare abbastanza sgradevole, almeno inizialmente, la resa finale si dimostra adeguata al tono della storia, con alcuni momenti in cui la regia si permette addirittura qualche inquadratura azzardata e movimenti di macchina poco convenzionali.
Per quanto riguarda lo sviluppo narrativo, invece, come dicevamo all'inizio di questa recensione Make My Day non nasconde affatto il suo retaggio derivativo.

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Make My Day: un'immagine della serie

Le citazioni ad Alien e Aliens - Scontro finale si sprecano, così come innumerevoli altri riferimenti al cinema di genere, da Trappola di cristallo a Starship Trooper, passando allegramento per almeno una dozzina di videogiochi diversi, trotterellando quasi con ostentata nonchalance tra stereotipi e luoghi comuni.
Abbastanza sorprendentemente, però, la storia funziona.
Non c'è nulla che faccia gridare al miracolo, ma l'impressione generale è che si tratti di un compitino ben fatto, che non si risparmia momenti disgustosi, truculenti o perfino di aperta condanna sociale pur di portare avanti con coerenza la storia, che invoglia lo spettatore alla visione della puntata successiva, il tutto pur senza un misero grammo di originalità. Unico appunto, a questo riguardo, un finale a tratti abbastanza affrettato, con alcuni passaggi tirati via senza troppa convinzione e un paio di momenti troppo didascalici.

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Make My Day: una scena della serie

Menzione d'onore, ovviamente, all'idea di utilizzare come alieni una versione ingigantita dei Tardigradi, gli inquietanti micromostri dotati di una straordinaria resistenza e di un aspetto al tempo stesso "pacioccoso" e ripugnante. Effettivamente, è un'esperienza notevole vederli svolazzare in un corridoio, grossi come mucche e intenti a divorare (e defecare) chiunque gli capiti a tiro facendosi beffe di proiettili e armi d'assalto, per non parlare dei momenti in cui lo Sciame (come vengono chiamati nella storia) scatena tutto il suo terrificante potere distruttivo abbattendosi sulle infrastrutture umane come uno tsunami composto da miliardi di mostri.
Altra piccola e gustosa chicca degna di nota: i messaggi nascosti degli autori/doppiatori/personaggi durante i titoli di coda, che rischiate di perdere se l'interfaccia di Netflix vi fa saltare direttamente alla puntata successiva.

Conclusioni

Questa recensione di Make My Day si conclude, abbastanza inaspettatamente, con un giudizio tutto sommato positivo della miniserie Netflix. Se è vero che si tratta di un "già visto" lungo 8 episodi, è altrettanto vero che è tutto fatto con perizia e padronanza della materia. Gli appassionati di cinema di genere troveranno mucchi di rimandi e citazioni con cui divertirsi, mentre la storia procede costringendo il protagonista, e noi con lui, a fare i conti con mostri... più o meno umani.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Il design dei mostri alieni, particolarmente efficace.
  • Le citazioni continue a tutto il cinema di genere.
  • Una storia che riesce a essere coinvolgente.

Cosa non va

  • Lo stile di disegno può risultare poco piacevole.
  • L'originalità è stata gentilmente accompagnata alla porta in fase di scrittura.