Una nuova serie TVsta di genere giallo torna ad essere protagonista della prima serata di Rai 1: Màkari, per la regia di Michele Soavi, conquista il lunedì sera della rete ammiraglia prendendo il posto de Il Commissario Ricciardi e di Montalbano, dimostrando quanto il genere investigativo sia caro alla tv nazionale. Tratta dalle opere di Gaetano Savatteri - edite in Italia da Sellerio editore - racconta una Sicilia popolare, affascinante e torva, fatta di luce accecante così come di ombre scurissime. La storia segue le vicende di Saverio Lamanna, ex addetto stampa del ministero degli interni che, dopo aver perso il lavoro, decide di trasferirsi per un certo periodo di tempo a Màkari, piccolo borgo siciliano in riva al mare, dove ha una casa di famiglia impregnata di ricordi. Tornato alle origini Saverio dovrà reinventare se stesso, riscoprendo la scrittura e dedicandosi alla risoluzione dei diversi casi di cronaca in cui si imbatte, anche se non lo farà da solo: ad aiutarlo la bella e intelligente Suleima, con cui l'uomo intreccerà una relazione, e Peppe Piccionello, tuttofare e amico di lunga data, uomo semplice e dal grande cuore. Abbiamo partecipato alla conferenza di presentazione della serie, durante la quale Claudio Gioè, Ester Pantano, Domenico Centamore e il regista Michele Soavi hanno raccontato la complessità della lavorazione e l'esperienza incredibile di girare in una terra magica come la Sicilia.
Un genere caro agli spettatori
Il giallo è un genere che, specialmente nell'ultimo periodo, è stato più e più volte esplorato dalle produzioni Rai: Il Commissario Ricciardi, Lolita Lobosco e Montalbano, sono solo alcuni degli illustri colleghi che hanno preceduto Saverio Lamanna sul piccolo schermo, facendo breccia nel cuore degli spettatori diventando appuntamenti serali molto attesi. Anche questa serie gioca con il genere investigativo, il protagonista, però, non è un membro delle forze dell'ordine ma un ex giornalista che, bisognoso di riordinare la sua vita, ritorna nei luoghi dell'infanzia. Claudio Gioè, infatti, ha parlato così del suo personaggio: "Saverio Lamanna è un investigatore, ma in questo caso le sue indagini sono più socio-culturali. Ritornando nella sua Sicilia cerca di scoprire quelle particolarità tanto raccontate ma che sono causa di un progresso che stenta ad arrivare. Il ruolo di Lamanna è quello di fustigatore di luoghi comuni relativi alla Sicilia, una terra che cerca di affrancarsi dai luoghi comuni, vicina alla modernità. Lui soffre di tutto ciò che impedisce a questa bellissima regione di riscattarsi e trova anche le problematiche che la fanno rallentare. Le indagini, in un certo senso, sono una scusa per mettere al centro la Sicilia."
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La Sicilia, terra di contraddizioni
La Sicilia in Màkari svolge quasi il ruolo di un personaggio in carne ed ossa: con i suoi contrasti, le sue debolezze e la forza dei suoi abitanti acquista una personalità unica e propria, specchio di un'anima antica che cerca di raggiungere la modernità. Gaetano Savatteri, autore dei romanzi, ha legato a questa terra un augurio di rinascita: "Spero che questo personaggio che è la Sicilia, molto presente anche nei miei racconti, sia ben augurante per una ripartenza e una rinascita. Ho il sogno, questa estate, di poter andare in posti come questi." Lo scrittore ha poi raccontato brevemente i suoi personaggi descrivendone le dinamiche: "Quello che c'è tra Piccionello, Lamanna e Suleima è un triangolo psicologico, lei è una donna che con il suo intuito decostruisce le certezze di Lamanna, le mette in dubbio ma gli fornisce con la sua intelligenza quegli elementi per un indagine che è sociale e psicologica." Uno dei punti di forza della serie è proprio questo: le relazioni e le interazioni dei personaggi, i loro tormenti e capacità interiori che riescono a donare gli uni agli altri.
I personaggi di Màkari
A proposito dei personaggi, Claudio Gioè ha raccontato così il suo: "Saverio Lamanna è ironico, divertente, con una backstory interessante. Con me ha in comune di essere palermitano, di aver vissuto un lungo periodo a Roma e poi di essere tornato in Sicilia proprio come ho fatto io un anno fa. Mi sono trovato molto in sintonia con lui." Anche Ester Pantano ha descritto ai giornalisti alcune caratteristiche della sua Suleima: "È una persona molto curiosa e intraprendente. All'inizio c'è un grande feeling e un grande interesse verso Lamanna e pian piano apre il suo cuore e si ritrova nelle indagini, in modo assolutamente naturale." Nel raccontare i protagonisti di questa serie non si poteva non interpellare Domenico Centamore, interprete di Peppe Piccionello, colui che più degli altri incarna l'animo di una terra come la Sicilia: "Questo personaggio si deve amare per forza. Io l'ho amato da subito. Lui impersona la sicilianità, il rapporto di un siciliano con l'amicizia. Si va a scontrare con Lamanna che non apprezza alcuni lati di questa regione. È comunque un personaggio anche moderno, una persona libera da tutto, anche dai pregiudizi, e questo è una bella vittoria per lui."