M. Il figlio del secolo di Joe Wright racconta la storia dell'ascesa al potere di Benito Mussolini, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento del 1919 fino al discorso in Parlamento del 3 gennaio 1925: nel mezzo una serie di vicende che, storiografia alla mano, raccontano in che modo il fascismo riuscì a conquistare non solo l'Italia, ma gli italiani. Luca Marinelli interpreta un eccezionale Mussolini, riscritto per l'occasione da Stefano Bises e Davide Serino, basandosi sul libro di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega nel 2019. Un Benito irriverente, sopra le righe, spesso interessato a strappare un sorriso agli spettatori, ma circondato allo stesso tempo da persone fondamentali per la sua ascesa.
D'altronde, una rivoluzione non si può fare da soli: quindi, ecco chi sono i personaggi che si presentano nella serie e le loro corrispondenze storiche. Ovviamente nel prosieguo di questo articolo incapperete in spoiler sulla serie, ma trattandosi di vicende storiche e per lo più note a tutti siamo sicuri che non rovineranno la fruizione del prodotto, consci del fatto che la storia del fascismo sia nota ai più.
Chi era Cesare "Cesarino" Rossi
Tra le figure presenti accanto a Benito Mussolini c'è Cesarino, vero co-protagonista della scalata al potere del Duce. Interpretato da Francesco Russo (già Pierpaolo Puglisi in Call My Agent - Italia e Bruno Soccavo ne L'amica geniale), Cesare Rossi - questo il nome all'anagrafe - è stato dapprima sindacalista e giornalista, per poi diventare fascista della prima ora accanto a Benito.
Il 27 ottobre 1914 fondò, insieme a un gruppo di sindacalisti rivoluzionari, il Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista, che due mesi più tardi, nel dicembre dello stesso anno, divenne il Fascio d'azione rivoluzionaria di Benito Mussolini e Alceste de Ambris. Nei primi episodi della serie viene mostrato un suo contatto con la massoneria e storicamente venne confermato che Rossi aderì alla comunione della Gran Loggia di Piazza del Gesù, dalla quale però deciderà di dimettersi nel 1923.
Cesarino negli anni successivi a ciò che accade nella serie diretta da Joe Wright si ritrovò coinvolto nel delitto Matteotti, evento che causò la più grande frattura interna nel partito di Mussolini: condannato e arrestato più volte per diversi capi d'accusa, nel 1947 - terminata la Seconda Guerra Mondiale e morto Mussolini - venne assolto da tutti i suoi crimini, permettendogli di tornare a svolgere la professione da giornalista, nonché di scrittore.
A lui si devono numerosi memoriali su Mussolini, pubblicati tra il '47 e il '65, tutti con l'editore milanese Ceschina, la cui attività terminò negli anni Ottanta. L'ultimo suo memoriale fu proprio sul delitto Matteotti, pubblicato due anni prima di morire a Roma, a 79 anni, nel 1967, oramai lontano dai riflettori e dalla scena politica che aveva dominato servendo da vero e proprio consigliere di Benito sin dal primo giorno.
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L'amante Margherita Sarfatti: chi era
Altra figura costantemente al fianco di Mussolini è Margherita Sarfatti, donna ammaliante, le cui decisioni e scelte riescono a indirizzare gli atteggiamenti e i comportamenti del Duce. Margherita, interpretata da Barbara Chichiarelli (già Livia Adami in Suburra e candidata al David per il ruolo di Dalila in Favolacce), era una critica d'arte. Fu la prima donna in Italia a ricoprire in maniera professionale questo ruolo, grazie soprattutto a quella che era la provenienza sociale della famiglia, di ricca e nota estrazione ebraica: il padre, Amedeo Grassini (Sarfatti per Margherita fu il cognome da sposata), era stato avvocato e amico di Giuseppe Sarto, il papa Pio X eletto nel 1903 e durato in carica fino al 1914. La sua cultura le permise di essere notata da Mussolini nel periodo in cui entrambi collaboravano all'Avanti, l'organo di stampa del Partito socialista italiano.
Tra Margherita e Benito nacque una grande intesa culturale e carnale, che trasformò la Sarfatti in una vera e propria musa ispiratrice per il Duce: desiderosa, però, di istruire tutti con l'arte, quando nel 1925 sottoscrive il Manifesto degli intellettuali fascisti e tenta di fondare una cosiddetta arte fascista perde il consenso di molte delle persone che le erano state accanto negli anni precedenti. Rifugiatasi, quindi, all'ombra del Duce, nel 1924 decide di scrivere la prima biografia autorizzata di Mussolini, con revisione dello stesso Mussolini: pubblicato dapprima in Inghilterra e poi in Italia, il libro vende più di un milione e mezzo di copie, arrivando a essere tradotto in 18 lingue, tra cui il turco e il giapponese.
La relazione tra i due terminerà nel 1932, quando nella vita di Mussolini - che rimase comunque sempre sposato con Rachele - entrò con costanza Claretta Petacci. Fuggita dall'Italia dopo la promulgazione delle leggi razziali, vide la sorella morire ad Auschwitz e tornò in patria soltanto nel 1947, a guerra finita. Ritiratasi da qualsiasi attività politica, muore a Cavallasca, vicino Como, all'età di 81 anni nel 1961. L'ultimo suo lascito è un memoriale su Mussolini intitolato My fault: Mussolini As I Knew Him, rimasto inedito fino alla pubblicazione da parte di Critica, un giornale di Buenos Aires che distribuì l'opera in 14 diversi capitoli in spagnolo.
Amerigo Dumini: chi era il braccio armato di Benito
In assenza di Mussolini, al primo congresso del fascismo, mentre il Duce stava rientrando da Fiume dove aveva incontrato D'Annunzio, era pronto a parlare Amerigo Dumini. Per quanto nei primi episodi della serie rimanga in disparte, la sua storia è destinata a decollare soprattutto per quel caso Matteotti che già abbiamo accostato a Cesarino: famosa - e rappresentata nella serie - è la spedizione del 21 luglio 1921 verso Sarzana, dove al comando di 500 fascisti toscani cercò di liberare Renato Ricci, camerata ingiustamente incarcerato.
La resistenza da parte dei soldati e dei carabinieri, capitanati da Guido Jurgens, rappresentò uno dei pochissimi tentativi di ribellione allo squadrismo fascista in quegli anni e i "fatti di Sarzana", che videro Dumini al comando insieme a Umberto Banchelli entrarono nella storia. Fu grande alleato di Mussolini nell'azione pratica e militare, mentre Cesare Rossi si occupava degli aspetti più strategici: nel 1924, però, venne arrestato alla stazione di Roma Termini, venendo accusando di aver ucciso il deputato Giacomo Matteotti.
Una delle pagine più oscure della politica italiana, che terminerà con il ritrovamento del corpo del deputato due mesi dopo l'omicidio, portò alla famosa amnestia del 1925 che permise a Dumini di uscire di galera prima di aver scontato la propria pena. La storia di Dumini passa da questo tragico evento e sfocia in numerosi contrasti con Mussolini e altrettante condanne, dalle quali continuerà a essere assolto. Riuscì, in ogni caso, a scampare alla caduta del fascismo e alla condanna che avrebbe dovuto subire per esser stato l'organizzatore della Ceka, la squadra fascista che avrebbe dovuto fronteggiare i dissidenti e gli oppositori. Venne condannato all'ergastolo, ma l'amnistia Togliatti prima e poi quella Pella gli permisero dapprima di uscire, ma poi di rientrare dopo l'annullamento della Cassazione dell'indulto. Morì nel 1967 a 73 anni per un collasso cardiaco.
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La colonna di Benito: chi era Rachele Mussolini
Chi non appare nella serie è Claretta Petacci, che verrà fucilata il 28 aprile 1945 a 33 anni dai partigiani a Giulino di Mezzegra insieme a Benito Mussolini: comparirà molto più avanti nella storia del Duce. Chi, invece, tra le donne del fascismo appare sin da subito è Rachele Guidi, conosciuta come donna Rachele. Una storia d'amore che ha radici ben salde e che lega i due che nel frattempo erano diventati fratellastri: il padre di Benito, infatti, aveva iniziato a frequentare la madre di Rachele nel momento in cui erano rimasti entrambi vedovi. Rachele e Benito ebbero una figlia nel 1910, nata prima del matrimonio e quindi illegittima: venne pertanto registrata come figlia di Mussolini e di madre ignota. Si sposarono, poi, il 16 dicembre 1915 con rito civile e poi il 29 dicembre 1925 con rito religioso, da presidente del Consiglio, nonostante le numerose relazioni extraconiugali.
Rachele mantenne per tutta la vita comportamenti estremamente umili e provinciali, incurante del ruolo politico del marito, ma nonostante questo si racconta che avesse un carattere molto austero, autoritario, severo. Aspetti che, per ora, nella serie di Sky Atlantic non emergono, anzi. Chiamata a crescere cinque figli (Edda, Vittorio, Bruno, Romano - che sposerà Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren, per dare alla luce Alessandra Mussolini e, in seconde notte, l'attuale deputata di Forza Italia Rachele Mussolini - e Anna Maria), al termine della guerra venne mandata in esilio per rispondere dei crimini del marito. Morì nel 1979 a Forlì, dopo essere rientrata in patria e aver vinto una lunga lotta per ottenere la pensione del marito, con il supporto di Andreotti e di Almirante.
Gli uomini del Duce
Altri personaggi di grande rilievo e ben più noti alla storia, che sono presenti nella serie, vanno da Gabriele D'Annunzio, qui rappresentato più nella sua versione battagliera, da asso dei cieli e eroe di guerra in quanto reggente di Fiume, a Italo Balbo. Ad affiancarli Luigi Facta, Alfredo Lusignoli, Alfredo Rocco, al quale si deve il codice di procedura penale, e ovviamente Giacomo Matteotti, Giovanni Giolitti e Vittorio Emanuele III, Re d'Italia. Brevi apparizioni sono dedicate al poeta Harukichi Shimoi, assistente di D'Annunzio, e Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo e dapprima sostenitore di Mussolini poi schernito e sbeffeggiato dal Duce.