La maggior parte di noi aveva conosciuto Liam Neeson nel ruolo di Oskar Schindler, il protagonista di Schindler's List, il capolavoro di Steven Spielberg ambientato durante l'Olocausto. Quello che ritroviamo ne L'uomo dei ghiacci, lo spettacolare film d'azione al cinema del 2 dicembre, è un personaggio molto diverso da quello che avevamo conosciuto allora. Oskar Schindler è stato un uomo che ha salvato migliaia di persone dalla morte. Lo ha fatto dall'interno della sua azienda, muovendo persone, carte, parlando con chi contava. Era un personaggio che faceva girare gli eventi con le sue idee, il suo pensiero. Pensiamo anche al suo personaggio in Nell, dove la chiave di tutto era il pensiero, l'ascolto, la comprensione.
Action Neeson
Da un certo punto della sua carriera in poi, però, Liam Neeson ha deciso di far parlare soprattutto il suo corpo, il volto inteso come maschera, come espressione più che come parola. Liam Neeson è diventato oggi il più classico degli eroi d'azione, quegli eroi laconici, inscalfibili, spietati, che vanno dritti al loro obiettivo senza fermarsi. In un certo senso, Liam Neeson oggi è l'erede di quei giustizieri che, un tempo erano appannaggio di Charles Bronson o Clint Eastwood. Un'eredità che Liam Neeson, ovviamente, porta avanti a modo suo. Abbiamo definito L'uomo dei ghiacci è un "Action Neeson", come se il film d'azione interpretato dall'attore Nato a Ballymena, nell'Irlanda del Nord, sia diventato ormai un genere a sé.
L'uomo dei ghiacci, la recensione: Liam Neeson, "glaciale" uomo d'azione
Un destino nel volto
In questo suo nuovo percorso Liam Neeson è stato sicuramente aiutato dal suo volto, un volto molto particolare che l'età non ha fatto altro che accentuare. Se avete presente certe inquadrature di profilo in Schindler's List vedrete dei tratti decisi, geometrici, che sembrano quasi disegnati con la squadra. L'età ha reso quel dai tratti duri ancora più ruvido, spigoloso. I segni del tempo non sono per nulla nascosti, anzi sembrano portare nei suoi personaggi un vissuto, storie che nel film non conosciamo, ma che ci sembra di immaginare. Il volto di Liam Neeson sembra una di quelle sculture che sono state scolpite nella pietra. Ed essendo pietra resistono imperturbabili alle intemperie, al tempo e a ogni sollecitazione. Anche quegli occhi piccoli fanno parte del pacchetto. Sono chiari, sono glaciali ma anche liquidi. Sono degli occhi in grado di minacciare, gli occhi di un vendicatore spietato, ma allo stesso tempo sono in grado, dietro alla lastra di ghiaccio, di far trasparire l'umanità del personaggio. Per questo Liam Neeson oggi è il nostro last action hero, l'ultimo eroe d'azione, ma un eroe sui generis, diverso da tutti gli altri.
La serie Taken
La nuova vita di Liam Neeson come eroe d'azione puro - non che non ce ne fosse, ad esempio, in Star Wars ep. I - La minaccia fantasma o in Batman Begins, inizia con Io vi troverò (Taken), film del 2008 diretto da Pierre Morel, ma con Luc Besson a scrivere e a produrre, che darà il via alla saga di Taken, con due sequel, Taken: la vendetta e Taken 3 - L'ora della verità. È la via francese all'action, e Liam Neeson dimostra di trovarcisi molto bene. La storia è quella di Bryan Mills, un ex agente della CIA, ormai ritiratosi, che entra in azione dopo che, a Parigi, la figlia viene rapita. "Se lasciate andare mia figlia, la storia finisce qui. Non verrò a cercarvi, non vi darò la caccia. Ma se non lo farete, io vi cercherò, vi troverò... e vi ucciderò". La cifra del nuovo Liam Neeson, quella che ritroviamo anche ne L'uomo dei ghiacci, è tutta qui, in battute laconiche, quelle di un uomo che non ha più niente da perdere, e nessuna paura. Taken: la vendetta, diretto da Olivier Megaton e scritto da Besson nel 2012, parte dalla fine del primo film. E ci racconta la vendetta della mafia albanese che era al centro della prima storia. E della rappresaglia di Bryan che, toccato di nuovo nel vivo, non esita a rientrare in azione. In Taken 3 - L'ora della verità (sempre diretto da Megaton e scritto da Besson, il fattore scatenante è l'omicidio dell'ex moglie Lenore, di cui Bryan è ingiustamente accusato. E sarà ancora una volta vendetta.
Un uomo tranquillo, la recensione: la vendetta è un piatto che va servito freddo...
Un uomo tranquillo
Come abbiamo visto dalla serie di Taken, Liam Neeson, nordirlandese, si cimenta in un genere tipicamente americano ma riletto all'europea. E c'è qualcosa di europeo anche nel sorprendente Un uomo tranquillo, di Hans Petter Moland, del 2019, dove Liam Neeson si muove in un contesto invernale e raggelato, proprio come ne L'uomo dei ghiacci. Siamo a Kehoe, nel Colorado. Neeson è Liam Coxman, un cittadino modello che lavora per ripulire le strade dalla neve che le ricopre, guidando un mezzo spazzaneve. Quando suo figlio viene trovato morto per overdose, decide di farsi giustizia da solo. Un uomo tranquillo (Cold Pursuit) è un film che arriva dall'Europa, dalla Norvegia, dove è nato In ordine di sparizione, di cui il film è il remake americano. E dalla Norvegia arriva uno strano mix tra noir e ironia, uno humour freddo, più cinico, tagliente, che contrasta con la tragedia. Tra beffa e violenza, il personaggio Neeson rimane fermo, rude, dolente. Nei suoi gesti e nei suoi sforzi si sente tutta la fatica di uccidere.
L'uomo dei ghiacci
L'uomo dei ghiacci - The Ice Road ci fa ritrovare Liam Neeson nel più classico dei film americani d'azione, e ancora una volta in un contesto raggelato. Stavolta i ghiacci non sono solo lo sfondo dell'azione, ma un vero e proprio pericolo. Neeson è Mike McCann, camionista solitario che ha passato gli ultimi anni di vita ad occuparsi del fratello, un reduce di guerra con sintomi da stress post traumatico, e per questo motivo ha perso molti lavori. Ora la sua missione è percorrere con un camion da 25 tonnellate una strada su un lago ghiacciato per salvare dei minatori. Ma non è solo il ghiaccio il pericolo, quanto gli interessi di alcune persone che puntano a far fallire la missione. Anche qui, per Neeson, diventerà un fatto personale. L'uomo dei ghiacci è azione pura, ma, nel rapporto con il fratello, troviamo quell'umanità che fa di Liam Neeson l'ultimo eroe d'azione. Ma un eroe molto particolare.