Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri racconta le novità della nuova stagione

"Lolita? Rigida, ma dolce. Un punto di riferimento in cui è facile ritrovarsi". La nostra video intervista a Luisa Ranieri, che racconta in anteprima i nuovi episodi de Le indagini di Lolita Lobosco 3.

Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri racconta le novità della nuova stagione

Nuove indagini, sì, ma anche l'amore, che irrompe (inaspettatamente?) nella vita della detective più amata della serialità Rai. Riecco Le indagini di Lolita Lobosco che, dopo il successo delle prime due stagioni, torna con una terza che si preannuncia esplosiva. Diretta da Renato De Maria, e liberamente tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, su sceneggiatura di Daniela Gambaro, Massimo Reale, Vanessa Picciarelli e Chiara Laudani, Lolita Lobosco 3, in quattro serate in onda su Rai 1 (dal 4 marzo), ci fa ritrovare ovviamente Luisa Ranieri, sempre più affezionata al personaggio.

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Le Indagini di Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri nella serie

Un personaggio che abbiamo imparato a conoscere, e che lei stessa ha imparato a conoscere. Migliorandola, facendola evolvere, dandole le giuste prerogative. Il pubblico si rispecchia (e non solo quello femminile!), cogliendo la magia di una serie di grande impatto. A proposito di magia, Luisa Ranieri, durante la presentazione stampa, ha spiegato che "C'è qualcosa di magico in Lolita. Sul set ognuno lavora con il proprio ritmo, a volte improvvisiamo, come se avessimo un sottotesto. Per lavorare bene, bisogna instaurare un bel clima".

Le indagini di Lolita Lobosco 3: video intervista a Luisa Ranieri

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Le Indagini di Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri nella serie Rai

Come detto, Luisa Ranieri conosce benissimo Lolita, ma cosa le ha insegnato il personaggio, in questi tre anni? "Ho scoperto che mi piace il sapore della malinconia. Mi piace la mia solitudine, magari quando sono fuori per lavoro. Prima la contrastavo, ora la accolgo", spiega la Ranieri nella nostra video intervista. Un personaggio di forte attinenza, anche con il contemporaneo. All'inizio del primo episodio, Volo pindarico, Lolita fa riferimento ad un sogno, mischiando il desiderio alla paura. "Siamo in conflitto con noi stessi, e i sogni, come diceva Freud, tirano fuori il nostro inconscio, le nostre paure, o quelle che desideriamo. È una dimensione, il sogno, che ci permette di essere leali con noi stessi"_ racconta l'attrice.

Le novità della terza stagione

Se le novità saranno diverse, quella più rilevante riguarda la sfera sentimentale di Lolita Lobosco. Dopo diversi flirt, nella vita dell'ispettrice arriva l'amore. Quello vero? "In questa terza stagione Lolita cerca di avere un rapporto di maturità, con un uomo con figli, con un passato. Un uomo stabile, un vedovo, posato e rassicurante, disponibile. Lolita porta quindi il cuore oltre l'ostacolo, cercando di vincere le sue fragilità".

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Le Indagini di Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri in una scena

Novità, o meglio dire evoluzione. Forse perché per mantenere il successo, bisogna coltivare lo stupore, senza sottrarsi alle pressioni che derivano da una serie Rai: "Quando lavoro, penso ai personaggi che mi piacciono. Cerco di farli bene, affrontandoli con serietà. Non penso al pubblico, perché renderebbe tutto falsato. Mi pongo in un'ottica di stupore, e in questo senso pongo un distacco. Poi se il prodotto è di successo, senti una responsabilità e la pressione. Non devi tradire lo show, ma intanto devi evolverlo".

Il successo di Lolita

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Le Indagini di Lolita Lobosco 3: Luisa Ranieri in una scena

Ma qual è il segreto del successo di Lolita Lobosco? E perché è facile ritrovarsi in lei? Tra incertezze, istinto e fragilità, la Lolita di Luisa Ranieri è un character che non passa inosservato: "È una donna imperfetta, non propone nulla di perfetto. Si propone con le sue rigidità e le sue fragilità, è ruvida ma allo stesso tempo è un'amica leale, anche se certe volte è scorretta sul lavoro. Lei vuole la verità, e non si piega. Quello che vuole, è cercare la verità nel proprio lavoro. Risolvere i casi. È irreprensibile. Ha due anime, è morbida, ma anche rigida. Parlando anche di una donna che ha scelto il suo lavoro, con un uomo accanto e non davanti. Con una famiglia che le manca, ma nemmeno tanto. E molte donne si sentono rappresentate da questa femminilità".