Love in the Villa – Innamorarsi a Verona, la recensione: quando l’Italia e Shakespeare bastano a malapena

La recensione di Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: L'amore si fa strada per le vie di Verona nella nuova rom-com targata Netflix con Kat Graham e Tom Hopper.

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Kat Graham in un'immagine

Paesaggi mozzafiato, momenti da ricordare e portare per sempre nel cuore e... Pasta, pizza e mandolino. Anche se siamo a Verona? Beh... L'avventura italiana di Julie (la Kat Graham di The Vampire Diaries), un'insegnante con la passione per la tragica storia d'amore di Romeo e Giulietta, è al centro del film Netflix che ha da poco fatto il suo debutto sulla piattaforma streaming (ed è attualmente in testa alla Top 10 dei più visti degli ultimi giorni), ma cosa ci troviamo di fronte? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione di Love in the Villa - Innamorarsi a Verona.

La fiera dei cliché e degli stereotipi

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Tom Hopper con Kat Graham in una foto

Iniziamo con il dire che, come con ogni produzione internazionale ambientata in un altro paese, non potreste rifuggere dagli stereotipi del caso nemmeno se vi metteste a pregare in ogni lingua conosciuta, e lo stesso vale per gli espedienti e gli schemi narrativi che troverete in praticamente ogni rom-com che si avvicini al modello Hallmark Channel, come ormai sembrano improntate ad essere gran parte di quelle targate Netflix (con meriti e demeriti, a seconda del caso).

Partendo da questo presupposto, possiamo dunque sorvolare sul fattore originalità, che è presente davvero in minima parte in Love in the Villa - Innamorarsi a Verona, e proseguire oltre cercando di capire come sono stati utilizzati e messi in pratica gli elementi a disposizione: una pittoresca cornice che comprende non solo Verona ma anche i suoi dintorni (e il Vinitaly!), Romeo e Giulietta - ma d'altronde era logico vista la location - e due attori mediamente popolari come la già citata Kat Graham e Tom Hopper (il Luther di The Umbrella Academy e il Percival di Merlin) immersi in un'inevitabile storia d'amore che, come l'opera tanto amata dalla protagonista, li vedrà ridere, piangere, e anche bisticciare (vi diciamo soltanto che entreranno in gioco delle olive, tanti gatti, e persino la polizia).

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Kat Graham, Tom Hopper in un momento del film

Purtroppo la prima mezz'ora della pellicola, che si estende per quasi due ore (siamo sui 114 minuti di durata), non farà granché per invogliarvi alla visione e sarà anzi farcita fino all'osso di dialoghi e accadimenti di circostanza, volti solo e unicamente all'esposizione e alla creazione di empatia nei confronti di Julie, che (ovviamente) viene scaricata dal fidanzato appena prima dell'attesissimo viaggio dei sogni. Dopo un turbolento volo in aereo e l'immancabile passaggio in auto con guidatori folli come solo noi italiani sappiamo fare secondo gli stranieri (va detto che il nome dell'autista è tuttavia una trovata molto simpatica), il tutto a suon di Funiculì, funiculà e condito da cannoli siciliani (sì, siamo ancora a Verona, ma hey, sempre Italia è!), Julie arriva finalmente al suo alloggio, La villa romantica, situata proprio di fronte al celebre balcone reso immortale dal Bardo. Ed è qui che si dà inizio alle danze.

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L'amore trova una via (e anche lo spettatore)

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Kat Graham, Tom Hopper in una sequenza

Potete immaginare, da qui, cosa accadrà, a partire dal malinteso di turno con quello che sarà l'interesse amoroso, ovvero l'inglesissimo Charlie, praticamente un moderno Thor, come dice anche Julie (piccola curiosità, Hopper è stato uno degli attori che ha fatto il provino per il ruolo di Thor nell'MCU). Statuario, affascinante, Charlie le darà del filo da torcere in quello che è probabilmente l'aspetto più simpatico del film, la battaglia a chi farà scappare prima l'altro dall'appartamento che, guarda caso, entrambi hanno legittimamente prenotato (e qui entrerà in gioco in maniera esilarante un volto nostrano, Emilio Solfrizzi, che interpreta il padrone di casa).

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Kat Graham, Tom Hopper in una scena

Le scaramucce tra i due sono facilmente la parte più accattivante di Love in the Villa - Innamorarsi a Verona, forti anche di interpretazioni sorprendentemente adatte all'occasione: sia Hopper che Graham riescono a non cadere nelle trappole che ruoli del genere potrebbero solitamente comportare, e sembrano lasciare a casa anche dei vizietti personali (la tendenza all'overacting di lei o lo stile che oscilla troppo tra il caricaturale e il deadpan di lui) per regalarci un po' di sano divertimento in quello che altrimenti sarebbe un mix di "già visto" e "sappiamo già per filo e per segno come andrà".

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Love in the Villa - Innamorarsi a Verona: Kat Graham insieme a Tom Hopper in una scena dal film

Ma, proprio come sostiene il Signor Silvio di Solfrizzi, "L'amore trova una via", e così Love in the Villa - Innamorarsi a Verona trova il modo, entro la fine della visione, di non rivelarsi completamente anonimo (è carino, ad esempio, vedere come si prende in giro da solo con il riproporre in chiave diversa una gag che poteva aver fatto storcere il naso all'inizio) e di risultare in un qualche modo anche d'intrattenimento, rimanendo un prodotto abbastanza dimenticabile, soprattutto all'interno di un genere che ne sforna davvero tanti di contenuti simili (lo stesso regista, Mark Steven Johnson, qualche anno fa ci proponeva La fontana dell'amore, decisamente più fresco e originale, anche se accolto con freddezza dalla critica).

Conclusioni

Cosa ne ricaviamo, dunque, da questa recensione di Love in the Villa – Innamorarsi a Verona? Che siamo di fronte all’ennesima rom-com che non va presa con troppa serietà (come d’altronde non fa nemmeno il film stesso), da cui non ci si deve aspettare alcuna rivoluzione di genere o particolari intuizioni tecnico-creative, e che il suo, alla fin fine, lo fa: intrattiene senza particolare infamia o lode, per quel paio d’ore che l’abbonato Netflix ha deciso di dedicare al totale relax… E magari, chissà, potrebbe anche trarvi ispirazione per la prossima vacanza.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.0/5

Perché ci piace

  • Emilio Solfrizzi.
  • Citazioni cinematografiche “illustri” (Jurassic Park, Thor, La Storia Fantastica).
  • Ambientazioni suggestive.
  • Performance attoriali sopra le aspettative.

Cosa non va

  • Troppi cliché e stereotipi mal utilizzati.
  • Nulla di davvero sorprendente o caratterizzante.
  • Comparto tecnico anonimo.
  • Abbastanza dimenticabile.