Longlegs, l'horror del decennio o una grande campagna marketing?

Incassi record al botteghino statunitense e una promozione inedita quanto azzeccata, la scream queen Maika Monroe e il volto nascosto di Nicolas Case: tutto quello che sappiamo del film scritto e diretto da Oz Perkins targato Neon.

Maika Monroe in una scena di Longlegs

C'è un film negli Stati Uniti che in queste settimane sta facendo parecchio parlare di sé. Si tratta di Longlegs, quarto lungometraggio diretto e scritto da Oz Perkins, figlio di una leggenda di Hollywood come Anthony Perkins. I motivi sono molteplici. Innanzitutto la pellicola è stata accolta dalla stampa quasi all'unanimità - ha l'86% di preferenze su Rotten Totatoes - come il miglior horror dell'anno (ma c'è chi è andato oltre e si è spinto fino al decennio). Certo, i detrattori o semplicemente chi è rimasto tiepido dalla visione non mancano. Ma è indubbio come il film sia riuscito ad attirare molta attenzione positiva sia da parte degli addetti ai lavori che del pubblico.

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Una scena di Longlegs, quarto lungometraggio di Oz Perkins

Lo dimostra anche l'incredibile e inaspettato debutto al botteghino statunitense. Distribuito da Neon, Longlegs, vietato ai minori di 17 anni e costato poco meno di 10 milioni di dollari, ha registrato la più grande apertura di sempre per la casa di distribuzione americana e il miglior lancio per un film horror indipendente in un decennio. Riuscire ad incassare nel primo fine settimana oltre 22 milioni di dollari non è cosa da poco, specie se si considera che a contendersi i gradini del podio in questi giorni ci sono titoli come Cattivissimo me 4 e Twisters.

Poco più di un mese di riprese tra gennaio e febbraio 2023, Longlegs è stato acquistato all'European Film Market 2023 di Berlino da Neon che ha scelto di aspettare la finestra estiva per portarlo in sala (da noi arriverà grazie a Be Water Film in collaborazione con Medusa). Una scelta che sta ripagando a testimonianza di come, oltreoceano, la stagione cinematografica non muore (del tutto) con l'arrivo delle alte temperature.

Il volto dell'horror Maika Monroe e il volto nascosto di Nicolas Cage

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Nicolas Cage nell'unico frame del trailer in cui compare

Ma di cosa parla Longlegs? La trama ufficiale, di sole due righe, recita: "Alla ricerca di un serial killer, un agente dell'FBI scopre una serie di indizi occulti che deve risolvere per porre fine alla sua terrificante follia omicida". L'agente in questione a cui viene assegnato un caso irrisolto è Lee Harker interpretata da Maika Monroe che, dopo It Follows (e il suo sequel in lavorazione), Watcher e Non siamo soli, è ufficialmente il volto del cinema horror contemporaneo statunitense. Harker, dopo aver iniziato ad indagare sulla lunga scia di sangue che l'omicida si è lasciato alle spalle, scopre che ha un legame personale che la lega all'artefice di quell'orrore.

Ad interpretarlo Nicolas Cage, anche produttore della pellicola con la sua Saturn Films. L'attore negli ultimi anni è riuscito a risollevare la sua carriera grazie ad una serie di ruoli che da Mandy di Panos Cosmatos a Pig - il piano di Rob passando per Il talento di Mr. C e Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo? hanno invertito una rotta discendente per consacrarlo come indiscusso mito vivente. È il suo personaggio a dare il titolo al film ma, nonostante questo, il suo volto è volutamente nascosto da trailer, clip e poster. Un'abile scelta di marketing.

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Una questione di (ottimo) marketing

Longlegs Maika Monroe In Un Momento Del Film
Maika Monroe in una scena di Longlegs

E il marketing ha un ruolo di rilievo nel successo di Longlegs. È la dimostrazione di come un prodotto, in questo caso un film, se presentato al pubblico con un'idea precisa e fuori dal coro sarà in grado di ottenere le attenzioni desiderate. Ne sono una dimostrazione i biglietti strappati e i milioni incassati, nonché l'interesse e la curiosità che l'horror (a cui è stata data anche una forte componente crime) è riuscito ad ottenere in giro per il mondo rilasciando solo una limitata mole di informazioni. Tutto è iniziato lo scorso 5 gennaio con un teaser di 36 secondi dal titolo Every year there is another.

Quello che ci è stato concesso vedere, senza fare riferimento al titolo del film o alla data di uscita, è stata la fotografia di una famiglia composta da una coppia di genitori ai lati e al centro la figlia adolescente. In sottofondo una musica sinistra e una voce maschile che, a intervalli regolari dice: "Its my daughter. I gotta be quiet. That's not my daughter!". Quella manciata di secondi è bastata per creare hype e discostarsi dalla sempre meno tollerata abitudine di realizzare trailer lunghissimi dai quali si evince tutta la trama.

Da lì Neon si è sbizzarrita. Lo ha fatto seminando una serie di spaventose briciole nel corso dei mesi. Simboli criptici, un sito web, The Birthday Murders, che ricostruiva vent'anni di retroscena dedicati alle vittime del serial killer, cartelloni pubblicitari con impresso un numero di telefono che se contattato (stando a quando afferma la casa di distribuzione oltre 930.000 persone lo ha composto) permetteva di ascoltare una voce maschile registrata - quella di Longlegs - che pronunciava un messaggio inquietante.

Ma non solo: con un trailer rilasciato ad un solo mese dall'uscita del film in sala, Neon ha tappezzato le fermate dei bus di Los Angeles di manifesti rossi che andavano scrutati da vicino per scoprire il messaggio nascosto, comprato pagine di quotidiani locali per pubblicare pubblicità in codice e, addirittura, una scritta - sempre in codice - accompagnata dalla frase "Stampato su richiesta di Longlegs".

Longlegs Maika Monroe In Una Sequenza
Maika Monroe in un'immagine di Longlegs

Come dichiarato dalla stessa Maika Monroe al Late Night Show di Seth Meyers, Oz Perkins non voleva che i due si incontrassero nei panni dei rispettivi personaggi. Quindi la scena in cui la coppia si trova da sola nella sala interrogatori segna il loro vero primo incontro sul set. Beh, Neon a tre giorni dall'uscita del film nelle sale statunitensi ha condiviso quella sequenza - oscurando il volto di Nicolas Cage - e aggiungendo in sottofondo il battito cardiaco dell'attrice (registrato grazie ad un microfono nascosto all'altezza del petto) che da 76 battiti al minuto ha raggiunto i 170 dopo averlo visto.

Tutti escamotage per ampliare il proprio potenziale pubblico creando aspettative e desiderio di scoprire di più. Ma, sopratutto, di lasciare immaginare. Perché quando l'orrore è lasciato fuori dallo schermo, l'immaginazione dello spettatore diventa ancora più potente.

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Neon e A24: il cinema fatto e pensato bene

Longlegs Una Foto Del Film
Un'immagine di Longlegs

Per uno strano caso del destino, le due case di produzione e distribuzione indipendenti più potenti dell'industria cinematografica non hanno sede all'ombra della scritta di Hollywood ma, bensì, a New York. Stiamo parlando di A24 e Neon che, rispettivamente, dal 2012 al 2017 hanno rivoluzionato, modernizzato e ampliato i confini del cinema statunitense. Oltre a distribuire nel Paese titoli di registi di tutto il mondo. È il caso proprio di Neon che dal 2019 con Parasite, ha portato in sala oltreoceano tutti i vincitori della Palma d'oro di Cannes (Titane, Triangle of Sadness, Anatomia di una caduta e Anora).

Con Longlegs ora Neon ha tra le mani l'horror dell'anno ed è riuscita a "venderlo" proprio grazie ad una campagna marketing degna della rivale e speculare A24 che in questi anni ha contribuito a dare vita a un vero e proprio Rinascimento del genere (oltre che a diventare un brand in grado di trainare campagne pubblicitarie innovative).

Longlegs Una Scena Del Film
Un'inquietante immagine di Longlegs

Lo ha fatto permettendo al mondo di conoscere una serie di registi che, con la loro visione, hanno permesso all'horror di spaziare, giocare e sperimentare. Su tutti Ari Aster con Hereditary, Midsommar e Beau ha paura. Ma anche The Witch di Robert Eggers, la trilogia di Ti West, It Come At Night di Trey Edward Shults, Saint Maude di Rose Glass o Talk to me di Danny e Michael Philippou.

Tutti titoli in cui l'attesa e la curiosità costruita attorno dalla casa di distribuzione hanno ripagato. Una scelta che può anche essere un'arma a doppio taglio. Forse molte delle critiche che arrivano al film derivano proprio dalle aspettative cresciute a dismisura che, invece di esplodere in un tripudio di terrore, si sono sgonfiate sotto il peso della delusione. Per scoprirlo ci dovremmo trovare faccia a faccia con Longlegs.