Dream Scenario, recensione: un Nicolas Cage da sogno (e da Oscar)

La recensione di Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?, film di Kristoffer Borgli con protagonista Nicolas Cage nel ruolo di un professore che improvvisamente si ritrova nei sogni di tutti. Una prova da Oscar.

Dream Scenario, recensione: un Nicolas Cage da sogno (e da Oscar)

Vi è mai capitato di fare lo stesso sogno per più notti di fila? C'era una figura ricorrente? Ricordate che faccia avesse? Bene. Ora immaginate che a popolare i vostri sogni sia Nicolas Cage. È questa l'idea di partenza del film di Kristoffer Borgli: un grigio professore di biologia, Paul Matthews, comincia improvvisamente ad apparire nei sogni dei suoi studenti. Poi dei suoi amici. Poi di gente che non conosce. Il suo viso dilaga nell'inconscio delle persone di città diverse. La recensione di Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo? parte con un'affermazione di cui siamo più che certi: questa pellicola non sarebbe la stessa senza la prova di Cage.

Dream Scenario 3
Dream Scenario: un'immagine

In sala dal 16 novembre, Dream Scenario è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 ed è uno di quei film che deve moltissimo al proprio protagonista. Lo spunto iniziale è brillante, ma senza il trasformismo - e la follia - di Nicolas Cage non avrebbe lo stesso fascino. È per questo che vorremmo almeno una nomination all'Oscar per l'attore. Dopo Il talento di Mr. C (recensione qui), in cui interpreta una versione romanzata di se stesso, qui è invece tante varianti dello stesso personaggio, a cui riesce a dare ogni volta una sfumatura diversa. Sì: questo è l'Uno, nessuno e centomila di Cage.

Ma diamo a Borgli, anche sceneggiatore, ciò che è di Borgli: partendo da una leggenda metropolitana diffusa su internet (in realtà una campagna di marketing diventata virale, immaginata nel 2006 da un pubblicitario italiano, Andrea Natella), il regista norvegese affronta in modo surreale moltissimi temi attuali. E lo fa con il linguaggio che più di tutti racconta la realtà di oggi: quello della cultura dei meme.

I meme di cui sono fatti i sogni

La trama di Dream Scenario, dicevamo, ruota attorno al professore Paul Matthews. Impigrito da una vita che ormai sembra destinata a non offrire più forti emozioni, l'uomo è galvanizzato da tutta questa attenzione inaspettata. La gente lo riconosce per strada, al telegiornale si parla di lui, internet è pieno di meme con la sua faccia. Corrotto molto in fretta dalla popolarità, comincia a sentirsi speciale. Si convince a fare un colloquio con un'agenzia pubblicitaria, progetta di scrivere un libro, non vede l'ora di andare in televisione.

Dream Scenario, il regista Kristoffer Borgli e i meme come coscienza collettiva

Tutto sembra andare per il meglio. Almeno fino a quando un uomo disturbato entra in casa sua e prova a ucciderlo. E diverse persone lo vedono nei loro sogni come un assassino, un violento. Anche se lui, ovviamente, non ha alcuna responsabilità. Per usare una frase fatta, Matthews passa dalle stelle alle stalle. Le persone, le stesse che prima gli chiedevano un selfie, ora sono a disagio in sua presenza. Sì, qualcosa di impalpabile come i sogni inizia ad avere conseguenze nella vita reale. E all'improvviso un meme particolarmente cattivo può diventare una vera e propria arma.

Dalle fake news ai "fake dreams"

Dream Scenario 2
Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?: Nicolas Cage in una scena del film

Borgli, come succede sui social, lancia letteralmente nel film tanti temi e suggestioni, quasi disorientando lo spettatore. C'è tutto ciò che abbiamo visto in questi ultimi cinque anni sui nostri schermi: la fama guadagnata facilmente, pur senza particolari abilità; l'ansia da performance continua; la cancel culture; la volontà di apparire a tutti i costi, anche quando è controproducente. C'è perfino una stoccatina a Woody Allen e una critica sociale molto coraggiosa. E controversa: il protagonista, chiamato a scusarsi per salvare la propria posizione, anche se materialmente non ha fatto nulla di male, dice che al giorno d'oggi avere un trauma ed esporlo in pubblica piazza è una moda più che un sincero desiderio di contribuire al dialogo sulla salute mentale. Sì: punta il dito contro chi ha fatto self branding anche sulla malattia, o trasformato l'attivismo in un lavoro.

Dream Scenario: il film con Nicolas Cage? Nasce da una storia vera. O quasi

Dream Scenario 1
Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?: Nicolas Cage in un momento del film

Il regista ha una visione divertita e allo stesso tempo pessimista del mondo contemporaneo: sembra dirci che anche l'intuizione più geniale e pura, prima o poi, sarà corrotta dal capitalismo, diventando un prodotto. Perché non importa ciò che si è davvero o si fa, l'unica vera domanda è: si può trarre profitto da quella situazione? Se la risposta è sì, allora tutto è consentito. E perdonato. I soldi sono l'unica cosa in grado di azzerare le diversità.

Che conseguenze può avere sugli esseri umani, quindi, questo distacco sempre più netto tra vita reale e fisica da quella virtuale sui social? Borgli arriva a una soluzione estrema: esattamente come esistono le fake news, si potrebbe arrivare a un punto in cui esisteranno anche i "fake dreams". A quel punto come faremo a capire cosa è reale e cosa no, se proveranno a venderci qualcosa anche nei nostri sogni, forse l'unico luogo realmente privato e inaccessibile rimasto? La risposta non è semplice. Per tutto il resto ci sono mille varianti, tutte strepitose, di Nicolas Cage.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?, il film di Kristoffer Borgli parte da un'idea brillante: cosa succederebbe se tutti cominciassero a sognare la stessa persona? Questo spunto interessante diventa irresistibile grazie alla scelta del protagonista: è Nicolas Cage l'uomo che appare nel subconscio collettivo. L'ottima e gustosa prova dell'attore è la forza trascinante del film, che a un certo punto perde un po' di mordente, ma rimane comunque divertente e godibile proprio grazie alle mille varianti di Cage, che meriterebbe una nomination all'Oscar.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.7/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione di Nicolas Cage.
  • L'idea di partenza.
  • L'utilizzo dei meme per codificare la realtà contemporanea.

Cosa non va

  • Non tutto il film mantiene lo stesso ritmo, ma grazie a Cage rimane comunque divertente e godibile.