Libera, la recensione: dimenticate Cettina, ora Lunetta Savino è la giudice Orlando

Lunetta Savino è una giudice di origine palermitana trapiantata a Trieste, che ha perso la figlia ma non ha smesso di credere nella giustizia. In onda dal 19 novembre ogni martedì su Rai1.

Lunetta Savino è la protagonista di Libera.

Di avvocati è piena la serialità contemporanea ma, negli ultimi anni, abbiamo imparato a conoscere anche le altre figure professionali che abitano il tribunale, luogo della giustizia per eccellenza. Soprattutto i giudici, che hanno un rapporto diverso con la Legge perché la devono far rispettare e soprattutto decidere, attraverso di essa, il destino degli imputati, quando non vi è una giuria di mezzo. Lunetta Savino che, oltre all'indimenticabile Cettina, è stata già avvocato in Studio Battaglia ora diventa giudice in Libera, la nuova serie in onda per quattro settimane su Rai1.

Libera, di nome e di fatto

Libera Lunetta Savino
Lunetta Savino è Libera

La fiction Rai vede al centro la giudice originaria di Palermo che da anni si è trasferita a Trieste, perché voleva crescere la figlia Bianca in un ambiente più sicuro. Purtroppo così non è stato e la figlia è morta per overdose oramai anni addietro. Oggi Libera è nonna di Clara (Daisy Pieropan), che ha cresciuto come fosse sua figlia senza sapere chi fosse il padre. La morte della giovane ha purtroppo diviso la famiglia e il nonno (Claudio Bigagli), vicequestore del capoluogo friulano, si è da tempo separato da Libera trovandosi una compagna più giovane. Nonostante il dolore che ha toccato questa famiglia, si respira molta ironia nell'aria, complice anche la sorella impicciona e dirimpettaia (Monica Dugo), fiera palermitana ed eterna single. Come del resto la protagonista dopo il divorzio, che non riesce a concedersi una seconda possibilità in amore nonostante il collega magistrato Ettore (Gioele Dix), l'unico a capirla e rispettarla davvero a lavoro, le faccia il filo.

Una legal dramedy sui generis

Libera è a tutti gli effetti una serie che mescola dramma e commedia, per stemperare la tensione, l'elaborazione del lutto e la gravitas dei casi che ogni giorno la giudice deve affrontare dall'alto del suo scranno. Sul quale è affissa la dicitura "La Legge è uguale per tutti" eppure la donna, in un mondo di uomini come quello del tribunale, ha la sensibilità di capire quando modellarlo a misura di imputato.

Matteo Martari Libera Lunetta Savino Scena Serie
Matteo Martari e Daisy Pieropan

La serie parla anche del confine sottile tra giustizia e giustizia privata quando l'ennesimo arresto di Pietro (Matteo Martari, che abbiamo apprezzato di recente in Brennero), un uomo che sembra non fare altro che entrare ed uscire dal carcere, arriva nella sua aula facendole mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere sulla morte della figlia. A quel punto lo spettro della vendetta si insinua nella sua integerrima carriera di giudice, facendola finire in situazioni tragicomiche tra sottobosco criminale locale e ricerca di indizi ed indagini private. Emerge anche la tematica della riqualificazione e del reinserimento nella società dei detenuti, con una sorta di denuncia tra le righe al sistema.

Nonni e nipoti nella serie Rai

Libera Serie Scena Lunetta Savino
Una scena della fiction Rai

In Libera c'è un rapporto che si delinea e snoda attraverso più generazioni, con quella di mezzo in un certo senso spezzata dai tragici eventi. Lunetta Savino e Matteo Martari si rivelano una coppia inusuale ma interessante. Anche gli altri personaggi che popolano il mondo della protagonista, a volte nativi del posto, aiutano a rendere l'universo narrativo più colorato (e colorito) ma sempre con garbo.

Una nota di merito sicuramente sono i giovani interpreti, che propongono una storyline adolescenziale per quanto "ripulita" per ragioni di servizio pubblico, non fastidiosa o respingente come spesso capita in comparazione con ciò che accade agli adulti. La regia di Gianluca Mazzella sicuramente sfrutta appieno la location triestina valorizzando e mostrando alcuni lati e quartieri inediti alla maggioranza del pubblico. Quello che emerge è una città piena di ombre e chiaroscuri, di mare e aria salmastra che può nascondere una doppia faccia. Proprio come quella della protagonista, che si trova ad iniziare una sorta di "doppia vita" per trovare la verità. Ma a quale prezzo?

Conclusioni

Libera è una legal dramedy di intrattenimento che prova a riflettere su molte sfaccettature della vita personale e professionale della protagonista, ma sempre con il sorriso e con un tono più leggero. L’ambientazione triestina è inusuale così come l’accoppiata dei partner in crime Savino/Martari tra giudice e criminale, ma forse è proprio ciò di cui c’è bisogno per arrivare alla verità. I personaggi di contorno funzionano, chi più chi meno, così come le varie sottotrame proposte.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • Lunetta Savino e Matteo Martari: chi l’avrebbe mai detto.
  • La location.
  • La parte adolescenziale non è fastidiosa.
  • La riflessione sul senso della giustizia e sul sistema giudiziario.

Cosa non va

  • Il tono leggero potrebbe lasciare attoniti.
  • Non tutti i personaggi e le storyline secondarie funzionano.