La ruota del tempo, la recensione dei primi episodi: I primi passi di un lungo viaggio

La recensione dei primi episodi de La ruota del tempo, la serie tv Amazon con Rosamund Pike, ispirata alla popolare serie di romanzi fantasy di Robert Jordan, distribuita su Prime Video a partire dal 19 novembre.

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La ruota del tempo: Rosamund Pike in una scena

C'è l'atmosfera e l'emozione dei primi passi in questa recensione dei primi episodi de La ruota del tempo, perché scriviamo queste righe consapevoli che la serie tv Prime Video ispirata alla popolare saga fantasy di Robert Jordan ci accompagnerà a lungo. Una consapevolezza che ci viene da due elementi: da una parte la mole di materiale di partenza a cui attingere, che assicura tante potenziali storie da raccontare e personaggi da approfondire, dall'altra la consapevolezza di un investimento importante da parte di Amazon Studios, evidente sia dai primi episodi in termini di scenografie e magnificenza generale, che indica l'intenzione di portare avanti la storia, adattata dallo showrunner Rafe Lee Judkins, ben al di là di questa prima stagione appena iniziata.

Il destino del Drago Rinato

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La ruota del tempo: un'immagine della serie Prime Video

La saga di Jordan, e di conseguenza la serie che inizia il suo cammino su Prime Video, è ambientata in un mondo epico in cui la magia esiste, ma ha la spiacevole conseguenza di essere rara e di difficile gestione, almeno per una categoria di persone: solo le donne di gruppo noto come Aes Sedai possono infatti usarla, dopo che gli uomini hanno spezzato il mondo con la loro arroganza e brama di potere. Queste donne ricordano molto bene l'uomo che causò la cosiddetta Frattura del Mondo, il Drago che ora sembra essere rinato e aver raggiunto la maturità, ma non sanno chi sia o dove si trovi, né se sia un uomo o una donna. E va trovato.

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La ruota del tempo: il cast in una scena

Un background tratteggiato nell'incipit del primo episodio de La ruota del tempo, raccontato dalla voce fuori campo di Moiraine, una delle componenti di Aes Sedai da cui la storia della serie prende le mosse seguendone la missione di ricerca con l'arrivo a Two Rivers (Fiumi Gemelli nella traduzione italiana della saga). Questo è solo il punto di partenza di un viaggio lungo e pericoloso in compagnia di cinque giovani, da Egwene a Rand Al'Thor e Mat, uno dei quali sembra essere quel Drago Rinato della profezia, che è destinato a salvare o distruggere l'umanità.

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Un'impronta classica

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La ruota del tempo: un'immagine della serie

Sin dalla voce fuori campo, quella della Moiraine di Rosamund Pike che dà il via al racconto della serie Amazon, si ha la sensazione di un approccio al fantasy dall'impronta classica, che si rifà all'immaginario del genere consolidato dal successo della trilogia degli anelli di Peter Jackson. Oltre al prologo che illustra gli antefatti, non mancano nei primi episodi campi lunghi e riprese aeree che sottolineano l'ambiente in cui i personaggi si muovono, per aiutarci a entrare nel mondo della serie. Una scelta che ha senso, sia in vista del prossimo arrivo di una serie ambientata nel mondo di Tolkien proprio su Prime Video, che così si propone come casa di questo tipo di saghe fantasy, sia perché asseconda le aspettative del pubblico quando ha a che fare con ambientazioni di questo tipo in cui essere accolti e guidati.

Subito nella mischia

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La ruota del tempo: una scena della serie

Anche perché dal punto di vista narrativo La ruota del tempo in versione seriale non si preoccupa troppo di dover prendere per mano lo spettatore e lo immerge nell'azione subito dopo il prologo introduttivo, sulla scia della missione di Moiraine con la presentazione dei cinque giovani, senza perdere troppo tempo a tratteggiare ogni elemento dell'ambientazione. Il contesto viene piuttosto arricchito con informazioni aggiuntive, attraverso dialoghi e situazioni, man mano che i personaggi si muovono lungo il flusso narrativo principale dei primi tre episodi che abbiamo visto in anteprima, e che sono in catalogo la prima settimana di pubblicazione. Una scelta che ci è sembrata sensata per assecondare sia le esigenze di chi si avvicina al materiale di Jordan attraverso la serie, sia chi ha più dimestichezza con la saga e avrebbe trovato troppo prolissa una parte introduttiva più corposa.

Potere alle donne

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The Wheel of Time: Rosamund Pike in un'immagine promo

La Moiraine di Rosamund Pike catalizza subito l'attenzione dello spettatore, guidandolo in questi primi passi nel mondo de La ruota del tempo, ma è ugualmente interessante l'attenzione posta fin da subito sulla componente femminile della storia, con la magia e il suo uso affidato alle donne di Aes Sedai. Rasmund Pike a parte, è infatti tutto il concetto della loro organizzazione e i relativi rituali a essere affascinante e caratteristico dell'ambientazione immaginata da Jordan. Non di sole donne è però fatta La ruota del tempo e nel cast troviamo anche Daniel Hennery nel ruolo di Lan Mandragoran, che accompagna Moiraine nel suo tentativo di battere le tenebre nella ricerca del Drago Rinato, e appaiono da subito in parte anche i ragazzi oggetto della profezia, da Madeleine Madden nel ruolo di Egwene a Josha Stradowski che dà vita a Rand Al'Thor e Barney Harris che interpreta Mat.

C'è forse un po' di confusione nel tenere in equilibrio tutti gli elementi che compongono l'inizio di questo viaggio, nell'esigenza di veicolare la mole di materiale della saga letteraria, ma è altresì evidente l'impegno profuso a livello produttivo, con scenografie e costumi che completano l'esperienza visiva e bilanciano una CGI che non ci è sembrata sempre all'altezza della situazione. C'è anche molta curiosità per una serie che sembra voler promettere un cammino lungo (La ruota del tempo è già stata rinnovata per una seconda stagione) e una storia da far crescere attraverso i suoi personaggi, a cominciare dai cinque giovani costretti ad abbandonare le proprie vite per iniziare un cammino diverso.

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Conclusioni

A chiusura della recensione dei primi episodi de La ruota del tempo, confermiamo la curiosità suscitata dall’inizio di questo viaggio che promette di accompagnarci a lungo su Prime Video. Si nota la mole di materiale alla base dell’ambientazione, ma è apprezzabile la scelta di approfondirlo attraverso dettagli rivelati man mano che il racconto procede in un’ambientazione fatta di scenografie e costumi di buon livello. Affascinante il personaggio di Moiraine, interpretato da Rosamund Pike, e le Aes Sedai di cui fa parte, elemento di spicco di un cast che appare per lo più in parte.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • La Moiraine di Rosamund Pike e le Aes Sedai di cui fa parte, che introducono alla storia della serie.
  • Il cast nel complesso, che appare in parte e ben amalgamato.
  • La scelta di immergerci subito nel vivo della vicenda e arricchire di dettagli l’ambientazione proseguendo nel racconto.
  • La costruzione visiva del mondo della serie, curata in termini di scenografie e costumi…

Cosa non va

  • … al netto di una CGI che non è sembrata sempre all’altezza della situazione.
  • Un pizzico di confusione nel tenere in equilibrio e veicolare tutta la mole di materiale della saga di Jordan.