C'era molta attesa per il ritorno nel fortunato franchise sulle gesta di Jason Bourne del duo composto dal regista Paul Greengrass e dall'attore Matt Damon, insieme protagonisti degli apprezzati The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum - il ritorno dello sciacallo ed entrambi assenti nel film di quattro anni fa, lo spin-off The Bourne Legacy diretto da Tony Gilroy e interpretato da Jeremy Renner.
Riaprire la saga con Bourne al centro dell'azione, dopo che i giochi con il finale di The Bourne Ultimatum potevano anche essere legittimamente considerati chiusi, comportava senz'altro dei rischi. Tant'è vero che negli Stati Uniti più di qualcuno tra gli operatori del settore si era detto dubbioso circa il possibile livello qualitativo di questo ultimo capitolo della serie cinematografica. Le preoccupazioni della vigilia non hanno però trovato alcun riscontro: Jason Bourne infatti può essere considerato per diversi aspetti il migliore dei cinque film dedicati all'universo dell'ex agente speciale della CIA dal passato oscuro e tormentato.
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Jason Bourne e la ricerca della verità sul suo passato
Nonostante nel corso dei primi tre film Bourne abbia acquisito diverse informazioni riguardo la propria identità e le azioni commesse prima di essere colpito dall'amnesia su cui si apre The Bourne Identity, ci sono ancora molti segreti da svelare. Anche in questo quinto capitolo del franchise, dunque, a muovere le fila della narrazione è la ricerca della verità sul proprio enigmatico passato. Dopo l'intermezzo di The Bourne Legacy, che si svolgeva in contemporanea rispetto agli eventi di The Bourne Ultimatum e in cui la storia della trilogia veniva inserita in un contesto più ampio, il personaggio originariamente creato in ambito letterario dallo scrittore Robert Ludlum si trova ora nella condizione di scoprire ulteriori verità su di sé e sulle modalità del proprio arruolamento nella CIA.
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Sequenze d'azione mozzafiato e senso dell'orientamento
Ambientato principalmente tra Atene, Berlino e Las Vegas, Jason Bourne è un adrenalinico action thriller con un ritmo forsennato, tale da tenere lo spettatore letteralmente inchiodato alla poltrona senza soluzione di continuità. Difficilmente durante la visione vi capiterà di guardare l'orologio per controllare a che punto del film siete arrivati e le due ore al cinema passeranno d'un colpo. Diverse sono le sequenze d'azione mozzafiato, realizzate con abilità da Greengrass in modo da risultare veloci e coinvolgenti senza però essere mai confusionarie. Del resto come ha dichiarato in più di qualche occasione Kathryn Bigelow, una regista che di scene action se ne intende, in questo tipo di film è fondamentale produrre un senso di "orientamento geografico", capace di offrire allo spettatore l'opportunità di comprendere chiaramente cosa stia accadendo sullo schermo, nonostante il ritmo del montaggio e degli eventi messi in scena sia estremamente sostenuto.
Tra le sequenze d'azione di Jason Bourne che meritano una menzione particolare ce ne sono almeno due: la lunga, vigorosa e visivamente assai intrigante sequenza notturna di Atene, con pedinamenti e inseguimenti senza un attimo di tregua sullo sfondo dei moti di protesta avvenuti nella capitale greca lo scorso anno; e l'ipercinetica scena che vede Matt Damon e il villain interpretato da Vincent Cassel al centro di una spericolata corsa in macchina per le strade di Las Vegas. A proposito di villain, questo è il primo film della serie che presenta un killer antagonista con delle motivazioni per uccidere Bourne che vadano oltre la semplice esigenza di eseguire l'ordine di un qualche superiore. Potrà forse sembrare un dettaglio o un aspetto secondario, ma in realtà risulta un elemento vincente e di una certa rilevanza nell'economia della storia.
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La piacevole sorpresa della sceneggiatura: la storia e il rapporto tra i personaggi
Per la prima volta nel franchise è assente Tony Gilroy, sceneggiatore di tutti i precedenti film della saga, autore unico dello script di The Bourne Supremacy e, come già detto in precedenza, anche regista dello spin-off The Bourne Legacy. Se sulla carta si poteva nutrire qualche dubbio sulla solidità di un copione scritto a quattro mani dallo stesso Greengrass e dal montatore Christopher Rouse (fido collaboratore del cineasta britannico dai tempi di The Bourne Supremacy e premio Oscar per The Bourne Ultimatum, qui all'esordio in qualità di screenwriter), Jason Bourne si avvale invece di una sceneggiatura avvincente e priva di passaggi a vuoto.
Oltre al rapporto tra Damon e Cassel, il film propone alcuni nuovi personaggi che sono decisivi nel rendere le vicende narrate particolarmente interessanti. Basti pensare al risoluto direttore della CIA interpretato da Tommy Lee Jones e, soprattutto, all'ambiziosa e difficilmente decifrabile agente portata sullo schermo da Alicia Vikander. In più, cosa per nulla scontata nel cinema hollywoodiano contemporaneo a grande budget, il lungometraggio si sviluppa in una maniera piuttosto credibile, senza dare spazio ad evidenti forzature, spiegazioni approssimative o eccessive accelerazioni nella trama dovute alla necessità di passare velocemente alla scena d'azione successiva.
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Intrattenimento allo stato puro
Jason Bourne quindi non è solo un action teso e ottimamente realizzato sul piano della messa in scena, ma anche un film ben sviluppato dove azione e narrazione vanno avanti di pari passo in maniera armoniosa e in cui ognuno dei personaggi principali ha una sua psicologia definita, che permette di appassionarsi all'evoluzione della trama e del rapporto tra i personaggi. Certo, non si tratta di un lavoro in grado di colpire per l'originalità delle scelte espressive o per trovate narrative particolarmente inattese, ma rappresenta quanto di meglio ci si possa aspettare oggi da un blockbuster spionistico con una forte componente action e che punti al puro intrattenimento. Se la saga di Mission Impossible con Protocollo Fantasma e Rogue Nation ha negli ultimi anni trovato nuova linfa seguendo un convincente approccio caratterizzato da una forte vena ironica, la serie cinematografica di Bourne rimane invece fedele a se stessa, continuando a prendersi sul serio e proponendo uno spettacolo di alto livello. Gli amanti del franchise e del cinema d'azione non potranno che apprezzare.
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Movieplayer.it
4.0/5