Quando 35 anni fa, nel lontano 1980, Il pap'occhio uscì nelle sale, fu un successo clamoroso di incassi, ma anche uno scandalo: la sua verve dissacrante venne notata, e fraintesa, da un procuratore della Repubblica che ordinò il sequestro del film a sole tre settimane dall'uscita, un sequestro che poi in seguito decadde. Negli anni il film di Renzo Arbore divenne un vero e proprio cult, anche nell' uscita in DVD di qualche anno fa. Adesso grazie a una nuova uscita targata Mustang Entertainment e distribuita da CG Entertainment, Il pap'occhio è tornato in homevideo con un'edizione speciale a doppio disco, la cui grande novità è la presenza dell'inedito Il resto del pap'occhio, un vero e proprio altro film di un'ora che comprende l'insieme di tutte le scene tagliate dalla versione cinematografica per motivi di spazio o scelta stilistica, commentate dallo stesso Arbore.
Nel film un attivissimo Papa Woytila (interpretato da Manfred Freyberger), impegnato anche in lezioni di lingua italiana e di intensa attività ginnica, è preoccupato per il moltiplicarsi di buddisti e per i giovani che preferiscono le discoteche alla chiesa. Per questo motivo, il Papa decide di lanciare la Televisione Vaticana, in modo da avvicinare i giovani alla Chiesa. Si rivolge dunque a un uomo di spettacolo affermato e di esperienza come Renzo Arbore, che si affida alla sua compagnia di comici e musicisti. Il gruppo, fra dubbi ed entusiasmi si mette al lavoro in Vaticano cominciando le prove, fra le crescenti perplessità dei cardinali.
Un cult irriverente con i burloni de "L'altra domenica"
Al di là di censure e polemiche, gradatamente smorzate nel corso degli anni con il mutare dei costumi, e di versioni originali o rimontate, uno degli elementi di fascino de Il pap'occhio è sicuramente il ricchissimo cast. Tra gli interpreti ci sono infatti tutti coloro che parteciparono a quella trasmissione televisiva rivoluzionaria e di successo che fu L'altra domenica, ideata e condotta da Renzo Arbore, e andata in onda tra il 1976 e il 1979. Ecco dunque Andy Luotto e Roberto Benigni, Silvia Annichiarico e Mario Marenco, solo per citare alcuni personaggi. Ma poi non vanno dimenticati Diego Abatantuono, Mariangela Melato, Milly Carlucci, Luciano De Crescenzo e Isabella Rossellini, nonché la comparsa addirittura di Martin Scorsese, che del resto all'epoca era marito della Rossellini. Pur in un contesto certamente rivoluzionario per l'epoca, l'abilità di Arbore fu quella di restare nell'ambito della beffa e della burla, non sconfinando mai nel dissacratorio e nel blasfemo. La serie di gag e di performance dei vari protagonisti, era intermezzata da brevi stacchetti musicali di un coro di quattro uomini di colore che cantavano in napoletano, mentre nell'arco dell'intera pellicola il regista ha infilato una serie infinita di citazioni non solo cinematografiche, ma riguardanti anche la politica, lo sport e perfino la musica dell'epoca.
Un'ora di spezzoni tagliati: c'è anche un monologo di Benigni
Come detto, Il pap'occhio è uscito ora in edizione a doppio disco, con il secondo DVD tutto dedicato a Il resto del Pap'occhio. Ma partiamo dal primo disco e dal film che dopo il restauro presenta un video abbastanza pulito, anche se talvolta compaiono ancora dei graffi. La sensazione comunque resta quella di una buona pulizia, mentre il croma è abbastanza sobrio e non molto acceso. Ovviamente non è che si possa pretendere molto dalla definizione: il dettaglio infatti latita abbastanza e il quadro è spesso sgranato con contorni non molto netti, nonostante questo bisogna riconoscere che nel complesso resiste una compattezza più che sufficiente, che consente di vedersi il film senza particolari problemi, pur con alcune sbavature. Un po' alterno anche l'audio, in dolby digital 2.0, che non sempre è cristallino, pur assicurando una chiara comprensibilità lungo tutta la durata del film. Naturalmente la scena è piuttosto chiusa e i dialoghi a tratti secchi, ma l'ascolto resta più che sufficiente.
Già nel primo disco, va segnalato un ottimo contenuto speciale già presente nella passata edizione di qualche anno fa, ovvero Quel Pap'occhio di 30 anni fa, un lungo documentario di oltre un'ora (66 minuti per la precisione), sull'idea del film, la nascita, la realizzazione, le difficoltà e un sacco di curiosità e aneddoti narrati dagli stessi protagonisti. Ma eccoci al materiale inedito, presente nel secondo disco: Il resto del pap'occhio è in pratica un film di 56 minuti che racchiude tutte le battute e le gag tagliate per motivi di durata, quindi spezzoni e ritagli eliminati da quella che fu la versione originale del film. Su tutto va segnalato certamente il monologo di Roberto Benigni sul peccato originale, un giovanissimo Benigni che nel raccontare Eva e Adamo nel paradiso terrestre sembra lontanissimo da quello attuale dei Dieci comandamenti. Oltre al comico toscano, molto spazio in queste scene tagliate ce l'ha poi l'irriverente Mario Marenco, presente con molti discorsi stralunati e surreali, una sua caratteristica già notata nelle sue apparizioni televisive. Ma la grande parte del contributo lo occupano i provini della gente che nella vicenda raccontata dal film si presentava per essere reclutata nella Tele Vaticano: qualcuno compare nel film, moltissimi invece sono stati tagliati, e qui vengono recuperato con tanto di numeri ed esibizioni improbabili e spesso imbarazzanti.