La ragazza del mondo: tra intimismo e denuncia

Alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia è stato presentato il film d'esordio di Marco Danieli sul libero arbitrio e sulla costruzione della propria identità. Al centro della vicenda una giovane Testimone di Geova, interpretata da Sara Serraiocco.

Ha la grazia e l'umiltà dell'opera prima, ma dimostra piena consapevolezza dell'uso del mezzo cinematografico e ha la capacità di prendere di petto tematiche, come la religione, che spaventerebbero i più navigati e benpensanti. E no, non è solo un film di denuncia, perché La ragazza del mondo di Marco Danieli, classe 1976 con alle spalle una manciata di corti e documentari e un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, si rivelerà una storia dai risvolti intimisti.

La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino in una scena del film
La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino in una scena del film

Il romanzo di formazione

Un piccolo romanzo di formazione, una riflessione sulla costruzione della propria identità attraverso il rapporto con se stessi e con gli altri. "Ho sempre nutrito grande interesse per i temi dell'identità, della costruzione della persona, del rapporto tra individuo e collettività, spiega infatti il regista. "Quello dell'ortodossia religiosa", continua, "è un contesto ideale per approfondire queste tematiche, perché la manifestazione della volontà individuale si scontra inevitabilmente con quelle che sono le sovrastrutture etiche e di pensiero della comunità".

La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino in una suggestiva immagine del film
La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino in una suggestiva immagine del film

Il film è solo una delle tante sorprese che le Giornate degli Autori veneziane di questa edizione ci hanno regalato e si inserisce nel solco di una nuova tradizione autoriale del cinema italiano. Al centro della vicenda le inquietudini e i turbamenti di una giovane donna alla ricerca di sé: si chiama Giulia, frequenta l'ultimo anno di liceo ed è una studentessa modello. Con i numeri ci sa fare fin troppo bene, ma non sa cosa ne sarà di lei dopo la maturità. Giulia infatti non è una ragazza come tutte le altre.

Giulia e Libero, un incontro epifanico

La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino si baciano in un momento del film
La ragazza del mondo: Sara Serraiocco e Michele Riondino si baciano in un momento del film

Mite, compassionevole, sostenuta dalla propria fede, se ne sta in un mondo 'altro', antico, sospeso, ovattato e scandito dai rituali imposti dalla comunità di Testimoni di Geova a cui appartiene. Non ci sono sfumature nella vita di Giulia, le uniche possibilità sono quelle definite dalle rigide regole della congregazione, perciò niente contatti con chi appartiene al 'mondo di fuori' e niente università perché potrebbe sottrarre del tempo alla preghiera, alle adunanze, al proselitismo porta a porta, alla lettura dei testi sacri: le dovrà bastare un lavoro nell'azienda di famiglia. È spietato e feroce l'universo di Giulia: esclude, giudica, umilia e punisce qualsiasi forma di ribellione. Un rigore che a livello estetico trova espressione in spazi asettici, illuminati al neon e costruiti con precisione quasi geometrica.

La ragazza del mondo: Pippo Delbono in una scena del film
La ragazza del mondo: Pippo Delbono in una scena del film

Un microcosmo castrante reso tanto dall'austerità degli ambienti esterni quanto dai primi piani di Sara Serraiocco, la giovanissima interprete lanciata da Salvo nel 2013, quando era ancora una perfetta sconosciuta, e apprezzata due anni dopo in Cloro. La sua Giulia ha la freschezza e l'innocenza di chi si prepara ad affrontare quel reale tenuto a debita distanza e difficile da continuare a vivere attraverso filtri e sovrastrutture, perché per una volta a decidere vorrebbe essere lei stessa. Decidere di sbagliare, perché siamo umanamente imperfetti, e scegliere di amare perdutamente anche quando l'amore la porterà tra le braccia di un ragazzo del mondo 'degli altri'.

La ragazza del mondo: Michele Riondino in una scena del film
La ragazza del mondo: Michele Riondino in una scena del film

Libero sarà la sua personalissima rivoluzione copernicana, un giovane spiantato che si arrangia vivendo di spaccio e piccoli espedienti, che inciampa, si rialza, tenta la redenzione e la amerà incondizionatamente. In scena Libero ha gli occhi di Michele Riondino: il volto scavato, l'incedere di chi è in guerra contro tutti, lo slancio genuino e mai sopra le righe. Per Giulia quello con Libero assumerà i contorni dell'incontro epifanico: scoprirà il gusto di poter scegliere a quale mondo appartenere, capirà che la vita ha delle zone d'ombra ed è il frutto di un'interminabile succedersi di possibilità. Al di là del buon costume, dei precetti religiosi, delle convenzione sociali c'è l'individuo, con i propri sogni, le proprie responsabilità, le sue scelte e i suoi no. Al termine del cammino Giulia sarà diventata una donna consapevole, libera e padrona del proprio futuro. Luminoso o meno, non lo sappiamo. La cosa certa è che sarà solo e soltanto suo.

Movieplayer.it

3.0/5