La fredda luce del giorno, la recensione: Henry Cavill e Bruce Willis in un mediocre action thriller

La recensione de La fredda luce del giorno, film ambientato in Spagna che vede al centro un gioco di spie tra tradimenti e colpi di scena più o meno improbabili. Stasera su Mediaset 20.

La fredda luce del giorno, la recensione: Henry Cavill e Bruce Willis in un mediocre action thriller

Will Shaw ha abbandonato la sua famiglia nella speranza di fare fortuna con un'agenzia di consulenza a Wall Street, ma ora la sua attività è sull'orlo del fallimento. Il ragazzo si reca in Spagna per far visita ai propri cari e al suo arrivo viene accolto dal padre Martin, con il quale da tempo i rapporti sono contrastati.

Henry Cavill insieme a Bruce Willis in una scena del thriller La fredda luce del giorno
Henry Cavill insieme a Bruce Willis in una scena del thriller La fredda luce del giorno

Come vi raccontiamo nella recensione de La fredda luce del giorno, l'intero nucleo familiare - composto anche dalla madre Laurie, dal fratello e dalla fidanzata di quest'ultimo - sta trascorrendo una giornata all'insegna di spensieratezza in mezzo al mare, quando un banale incidente rischia di trasformarsi in tragedia. La situazione fortunatamente si risolve senza conseguenze drammatiche, ma Will è costretto a recarsi a nuoto fino a riva per acquistare delle medicine in paese. Quando rientra a bordo della barca scopre che la sua famiglia è svanita nel nulla, ma nessuno sembra credere alla sua versione e anzi la polizia lo consegna a qualcuno che ha delle intenzioni tutt'altro che benevole nei suoi confronti. Will scoprirà ben presto come il padre nascondesse in realtà diversi segreti nel proprio passato...

Dalle stelle alle stalle

Henry Cavill in una scena del thriller La fredda luce del giorno
Henry Cavill in una scena del thriller La fredda luce del giorno

Certo, l'idea di vedere in contemporanea sullo schermo due star del cinema action di diverse epoche quali Henry Cavill e Bruce Willis può incuriosire i fan del genere, ma l'entusiasmo scema ben presto non appena si scopre che il primo è solo una pallida imitazione di tanti altri eroi canonici del nuovo millennio, mentre il secondo dopo neanche mezzora è già fuori dai giochi. D'altronde La fredda luce del giorno - titolo che inverte gli estremi dell'originale The Cold Day of Light - palesa sin da subito le sue molteplici ingenuità narrative, con degli scivoloni in fase di sceneggiatura poco compatibili con l'anno, il 2012, nel quale è stato realizzato. Dal protagonista che usa ancora un telefono old school a comparse di sfondo che non spiccicano una parola d'inglese - costringendo il nostro a scelte obbligate - la vicenda si fa via via sempre più forzata, tra colpi di scena e personaggi secondari che entrano in maniera irruenta e poco omogenea all'interno del contesto.

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Spia e lascia spiare

La fredda luce del giorno: Henry Cavill tenuto prigioniero in una scena del film
La fredda luce del giorno: Henry Cavill tenuto prigioniero in una scena del film

Contesto che cerca di seguire il classico canovaccio delle spy-story moderne, con i servizi segreti di mezzo mondo coinvolti in un intrigo internazionale dove padre e figlio risultano essere elementi determinanti: la verosimiglianza viene depotenziata minuto dopo minuto, tra ribaltamenti di ruoli e la scelta di chi potersi fidare che vive su una tensione troppo tenue e fragile, difetto dovuto soprattutto alla scarsa profondità delle varie figure coinvolte, che sembrano inermi pedine di un gioco più grande di loro. Le dinamiche action poi non brillano certo in quanto a personalità, tra cattivi che riescono ad essere o incredibilmente furbi o altrettanto idioti a seconda dell'opportunità di sceneggiatura e un protagonista sempre e comunque indistruttibile - non a caso Cavill soltanto qualche mese dopo vestirà i panni di Superman nel controverso L'uomo d'acciaio (2013).

Questione di prospettive

La fredda luce del giorno: Henry Cavill in una scena del film
La fredda luce del giorno: Henry Cavill in una scena del film

Da spericolate discese dal tetto di un edificio in pieno centro ai rocamboleschi inseguimenti su quattro ruote, La fredda luce del giorno ricicla quel consolidato campionario di genere senza una particolare inventiva, con una resa dei conti finale risolta all'ultimo secondo da uno dei molteplici elementi esterni: una soluzione fin troppo facile per evitare il peggio al personaggio principale, troppo "cool" per essere sacrificabile: non è un caso che nell'epilogo vi sia un ipotetica svolta suggeritrice un sequel poi mai realizzato, anche per via dello scarso successo di critica e di pubblico riscontrato all'uscita in sala. Un notevole passo indietro per il regista franco-tunisino Mabrouk El Mechri, che nel suo precedente JCVD (2008) era riuscito a tirare fuori il meglio da Jean Claude Van Damme in un'intensa operazione metacinematografica. In quest'occasione invece si è preferito adottare una via tanto sicura quanto banale, che risulta troppo derivativa per lasciare il segno.

Conclusioni

In vacanza in Spagna per trovare la sua famiglia, un consulente finanziario in bancarotta scopre che il padre conduceva una doppia vita e nascondeva diversi segreti, ritrovandosi coinvolto in un intrigo internazionale nel quale non potrà fidarsi di nessuno nella ricerca di una preziosa valigetta. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de La fredda luce del giorno, questo spy-movie a spinta action risulta una pallida copia di prototipi ben più ispirati e non può contare su un cast adeguato: Henry Cavill è un protagonista monodimensionale mentre Bruce Willis dura ben poco a livello di minutaggio, limitandosi a una sorta di cameo di lusso. L'ora e mezzo di visione scorre veloce e si dimentica in fretta, per via di ingenuità e forzature che rendono poco credibile una vicenda già inutilmente complicata.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • La presenza nel cast di Henry Cavill e Bruce Willis può attirare la curiosità.

Cosa non va

  • Una sceneggiatura improbabile e ricca di forzature.
  • La gestione delle dinamiche action sa di già visto nella sua essenza derivativa.