La fantastica signora Maisel 2 è su Amazon Prime Video dallo scorso 5 Dicembre, ma solo ora, dal 15 febbraio 2019, arriva anche nella versione doppiata in italiano. Per noi è l'occasione per tornare a parlare di una serie che amiamo molto, che ci ha conquistati per ogni suo aspetto, dalla scrittura alla messa in scena e soprattutto le prove di un gran cast guidato dalla rivelazione delle ultime stagioni seriali: Rachel Brosnahan, alias Miriam "Midge" Maisel, ovvero la Mrs Maisel del titolo della serie scritta da Amy Sherman, già celebrata autrice di Una mamma per amica.
Torniamo a parlare della serie di Prime Video raccontandovi il nostro incontro con il cast tenutosi lo scorso ottobre in quel di Londra, in una giornata in cui ci sono state presentate diverse novità dell'autunno/inverno del canale streaming di Amazon. Un incontro in cui siamo stati colpiti dall'energia della Brosnahan, frizzante, vivace, travolgente come la sua Midge. Come lei, d'altra parte, ha dovuto imparare a fare commedia, lei che non ne aveva mai fatta. "Ma io sono così divertente," ci dice sorridendo, "perché ho i testi di Amy Sherman!"
Icona di femminilità contemporanea
"L'ho amata subito e ancora ne sono innamorata" ci dice la Brosnahan della sua Midge, "è una donna figlia del periodo in cui vive, felice di esserlo, ma le vengono aperti gli occhi e inizia a cambiare." Un qualcosa che l'attrice considera di grande ispirazione per lei, per il pubblico ma anche per l'ambiente. "Ci sono tanti personaggi femminili oggi che sono diversi da quelli che eravamo abituati a vedere in TV, da Black-ish a Unbreakable Kimmy Schmidt" ed è grazie a personaggi come il suo. Le fa eco Tony Shalhoub che racconta l'aneddoto di una sua amica attrice colpita da una scena in particolare: "c'è una scena della prima stagione, una scena lunga due o tre minuti con due donne che parlano in un bar senza nemmeno un riferimento a un uomo, un fidanzato, una relazione o problemi sentimentali. La mia amica l'ha trovata una cosa incredibile, vista la sua esperienza di donna che lotta per trovare ruoli non stereotipati." Un merito dei testi della Sherman-Palladino, al quale ci aveva abituati già con Gilmore Girls, nei quali c'è una grande attenzione a un altro aspetto spesso trascurato: l'amicizia femminile. "Amy investe nell'amicizia femminile in generale" ha spiegato Rachel Brosnahan "ci sono tante storie su questa cosa magica e impalpabile. Una cosa così intima, fondamento delle nostre vite ma di cui si parla così poco."_
La sfida della signora Sherman
L'autrice è però anche una che mette alla prova. "Mi sfida come interprete in modi che non avrei mai immaginato" ha confermato la Brosnahan, che ha continuato: "non avrei mai immaginato che qualcuno mi desse la possibilità di spingermi così oltre in questo lavoro e ne sono enormemente grata. Avere l'opportunità di interpretare una donna così complicata e solida e reale e dedicata al proprio percorso è qualcosa che non riesco a spiegare." I complimenti per Midge però non si fermano qui e Tony Shalhoub sottolinea come sia "sicura di sé e vulnerabile allo stesso tempo", un concetto completato dalla sua interprete: "È il giusto equilibrio di gioia e ambizione e spirito e intelligenza, ma anche vulnerabile e incerta a volte. Ma non lo manifesta sempre nello stesso modo come altre donne che vediamo in televisione." Interpretarla è una sfida che consente anche una enorme e gratificante crescita personale e professionale: "arrivo sul set ogni giorno e imparo da qualcuno," aggiunge la protagonista della serie, "dai migliori attori, registi e tecnici con cui si possa lavorare in questo ambiente." Una sensazione che è però reciproca, perché le risponde Marin Hinkle: "Non sono una novellina, ma non mi è capitato spesso di lavorare con gente del genere, è un'attrice dalla quale si può solo imparare!"
Come un musical
Facciamo notare come lo show abbia un po' il sapore di un musical d'altri tempi e lo confermo Shalhoub: "Questo show non somiglia a nessuna altra cosa che abbia mai fatto, perché è parte musical, parte commedia, parte drama e anche, in un certo senso, un cartone animato." È d'accordo Rachel Brosnahan che spiega il suo punto di vista su questo aspetto: "Quello che fa sembrare che lo show sia un musical a volte è che l'intesa tra tutti noi del cast e della troupe è tale che tante sequenze sono enormemente coreografate. Giriamo tante sequenze in una sola ripresa, sembra una danza tra noi in scena e gli operatori." Poi si illumina come si le fosse venuto in mente l'esempio giusto per avvalorare questa affermazione e ci racconta un aneddoto: "C'è una scena in cui siamo in due che dialoghiamo camminando e l'operatore ci precede muovendosi all'indietro con l'aiuto di altre quattro persone che devono spostare una scrivania al momento giusto per permettergli di avere l'angolazione giusta per la ripresa e continuare a camminare senza smettere di girare. A volte cose del genere richiedono tanti ciak per riuscire, ma il lavoro sa di magico." E noi, da semplice e grati spettatori, non possiamo far altro che confermarlo.