Più riuscito è il cattivo, più riuscito sarà il film. A dirlo era un certo Alfred Hitchcock. Quando parliamo de La casa di carta, come ormai sapete tutti, i ruoli si ribaltano, e così i cattivi, cioè i rapinatori, diventano i nostri beniamini, mentre i buoni, cioè la polizia, e magari anche un ostaggio, sono i veri cattivi. La Casa di Carta Parte 5: Volume 2 è arrivata, e i cinque episodi che chiuderanno la storia di due incredibili rapine che hanno tenuto tutto il mondo con il fiato in sospeso sono disponibili in streaming su Netflix dal 3 dicembre. Li avete già visti? Che li abbiate visti, o che siano nella vostra lista delle cose da vedere, avete capito che, quando parliamo di un ostaggio, stiamo parlando di lui. Sì, Arturo Roman, detto Arturito, è il personaggio più odiato della serie. E forse della storia delle serie tv. Enrique Arce, l'attore che lo impersona ne La casa di carta, a Roma in occasione del lancio della serie, ce lo ha confermato. "Uno dei più odiati? Il più odiato! Pensavo che Gandia mi avrebbe superato, invece no!" ci ha risposto sorridendo. Come avevamo intuito (nel frattempo lo abbiamo visto anche in Rifkin's Festival, l'ultimo film di Woody Allen), Enrique Arce, al contrario di Arturito, è una persona simpaticissima, vulcanica, spassosa. Una vera rockstar. Insieme a lui, abbiamo intervistato Belen Cuesta, che ne La casa di carta è Manila, un altro personaggio sorprendente.
La nostra videointervista a Enrique Arce e Belen Cuesta
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Enrique Arce: "Arturito è un essere umano in una situazione al limite"
Del talento di Enrique Arce non avevamo mai dubitato. Per fare un personaggio che risulti così fastidioso bisogna essere un grande attore. Ma come ha costruito il personaggio? "Sempre con la farsa" ci risponde Arce. "Normalmente, quando lavoro in altri film, in altre serie televisive o in teatro, cerco sempre di portare tutta la verità al mio personaggio. Cerco di dare qualcosa di vero, onestà. Con questo personaggio è stato difficile. È come fare la Commedia dell'Arte. Non c'è mai stata nessuna verità nel personaggio. C'è sempre stato un sorriso dietro". Ma cos'è che anima le azioni di Arturito? Il suo è coraggio, è l'amore per Monica, un senso di rivalsa nei confronti di Denver, o di tutta la banda, è vanagloria? "Non lo so!" ci risponde sempre più divertito Arce. "La prima volta che ho parlato del personaggio con Alex Pina e Jesus Colmenar, mi hanno detto è un personaggio umano in una situazione limite. Vediamo come un essere umano in una situazione al limite possa fare cose pazzesche. In un momento è valoroso, un attimo dopo è codardo, un attimo è sensuale. Ha tantissimi aspetti. E non sapevo mai cosa avrei fatto. Non c'è stata una linea logica. Ogni volta dovevo aspettarmi qualunque cosa".
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Belen Cuesta: "Mi sentivo come la nuova alunna della classe"
I capelli corti, un trucco raffinato, gli abiti eleganti, Belén Cuesta dal vivo è molto diversa dalla Manila de La casa di carta, costretta com'è nella tuta rossa di ordinanza. Belen Cuesta ha un viso molto dolce, è molto femminile. Eppure il personaggio che interpreta, Manila, prima di entrare nella banda, era un ragazzo, Juanito. Ma cosa ha pensato quando le hanno detto che avrebbe recitato in questo ruolo? "Lei è comunque una donna" ci risponde l'attrice. "C'è comunque il conflitto di genere, c'è una controversia nel personaggio, si tratta senz'altro di un tema delicato. Dalla produzione, Vancouver, lo hanno voluto affrontare proprio per normalizzare la questione, per poterne parlare. A me è sembrato un personaggio bellissimo, al di là del suo passato, proprio per le caratteristiche che ha incarnato nella serie. E comunque ho accettato per il personaggio, molto particolare e molto interessante, e per il successo di cui la serie già godeva prima del mio ingresso". Belen Cuesta è stata una delle ultime ad entrare nella banda. "Mi sentivo come la nuova alunna della classe, la ragazzina della classe" ci ha raccontato. "Ma grazie al rapporto con i miei compagni, con Jaime Lorente, con Ursula Corberò, mi sono sentita protetta, mi hanno aiutato, mi hanno spiegato tutto". Per esigenze di copione si trova spesso a duettare con Denver, cioè Jaime Lorente. "Con Denver ci sono stati momenti di grande tensione, un episodio in mezzo a una sparatoria, ci chiedevamo se fosse possibile. In realtà è stato possibile lavorare in grande sintonia".