Torna il mondo di Lila e Lenù. Dal 10 febbraio (dopo il debutto in sala dei primi due episodi il 27, 28 e 29 gennaio) si rinnova infatti su RaiUno in prima serata l'appuntamento con la serie tratta dalla tetralogia de L'amica geniale di Elena Ferrante. Gli eventi di Storia del nuovo cognome troveranno espressione in una seconda stagione che si dimostra all'altezza della prima e in cui il regista Saverio Costanzo affida la direzione degli episodi 4 e 5 ad Alice Rohrwacher.
Il secondo capitolo racconterà la giovinezza delle due protagoniste Lila (Gaia Girace) ed Elena (Margherita Mazzucco): la prima si è appena sposata, ora è la signora Carracci, ha appena assunto il cognome del marito, ma la sua indole ribelle e anarchica le restituirà l'amara consapevolezza di aver perso in qualche modo se stessa; la seconda è ormai una studentessa modello e seppur con fatica continuerà gli studi che le consentiranno di emanciparsi dal Rione. Durante una vacanza a Ischia le due amiche ritrovano Nino Sarratore, vecchia conoscenza d'infanzia, diventato ormai uno studente universitario. È l'incontro che cambierà per sempre la loro amicizia, lo strappo che le catapulterà in due mondi completamente diversi.
L'evoluzione del linguaggio e l'allargamento degli orizzonti: dal Rione al mondo fuori
L'amica geniale con i suoi 7 milioni in media di spettatori nella prima stagione, ha rappresentato per la fiction Rai e per quella italiana una "svolta", per usare le parole di Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, durante la conferenza stampa di presentazione della serie: "La sfida di portare sulla rete generalista un linguaggio sofisticato e una storia ricca e complessa come quella de L'amica geniale, è stata vinta. È il frutto maturo del percorso di internazionalizzazione intrapreso dalla Rai. Questa stagione prosegue e rilancia il racconto della serie, perché esplora nuovi temi e sentimenti: le grandi passioni, la scoperta della sessualità e del corpo, la follia d'amore, la durezza di rapporti familiari malsani, la violenza". Storia del nuovo cognome infatti si espande non solo nelle tematiche (la lotta di classe con le contestazioni operaie degli anni '60, la discriminazione di genere, la violenza sulle donne in una società dominata dai 'padri'), ma anche nei luoghi: dal Rione a Napoli e Pisa.
A detta di Saverio Costanzo "sarà una stagione molto diversa dalla precedente, ambientata negli anni '50 e con persone che dovevano capire ancora dove fossero, anche noi spettatori abbiamo dovuto capire cosa fosse questo rione staccato dal resto mondo. L'orizzonte si allarga e la drammaturgia di Elena Ferrante cede al mondo fuori, gli scambi e i rapporti tra i personaggi diventano più importanti. Di conseguenza il cinema e l'aspetto filmico evolvono con la storia e la condizione sociale italiana di quegli anni. Se la prima stagione si ispirava al racconto neorealista ingenuo, posato, timido e a volte didascalico, questa seconda serie si permette insieme all'evoluzione dei fatti anche quella cinematografica", dice. E ci tiene a precisare che "la possibilità di sperimentare una forma di cinema rimanendo fedeli a un linguaggio televisivo viene dalla lettura del romanzo, tutto quello che esiste ne L'amica geniale è suggerito da questo strano fantasma con un nome finto, che ci accompagna, ci segue ma non c'è. Eppure ci sono le sue pagine, che sono ciò per cui siamo qui".
L'amica geniale: le protagoniste adolescenti della serie sognano un futuro nel cinema
Lo 'strappo' di Alice Rohrwacher tra rottura e uniformità stilistica
Una delle novità più rilevanti de questa stagione è l'arrivo di Alice Rohrwacher, che dirige il quarto e il quinto episodio. Per Costanzo, alle redini sin dalla prima stagione, "è stata un grande regalo, uno sguardo autentico capace di introdurre il proprio punto di vista rispettando l'universo Ferrante. Se nel terzo episodio raccontiamo la maturità delle ragazze, dal quarto e quinto episodio si consuma una frattura annunciata dalla presenza anomala di Ischia e dall'anarchia della messa in scena". Una frattura che diventa 'La rabbia' del sesto capitolo e che si traduce a livello stilistico in un cinema che "strappa le inquadrature, la musica e il racconto per sfociare poi in un settimo episodio abitato dai fantasmi dei primi sussulti della rivoluzione". Le due amiche geniali diventano nemiche, rivali, opposte "come si fossero scambiate gli abiti".
Non è un caso che lo strappo tra Lila e Elena coincida con il passaggio di testimone da Costanzo alla Rohrwacher: "L'intuizione di Saverio è stata vedere in questi due episodi una sorta di micro-romanzo a sé, in cui si verifica la prima vera rottura tra Lila e Lenù. Ed è stata una vera rottura anche l'idea di farmi entrare e rompere la relazione forte tra le ragazze e Saverio - spiega la regista di Lazzaro felice - mi sono confrontata con lui su ogni cosa per creare continuità e lasciare nello stesso tempo uno spazio di libertà calibrata sul cambiamento di Lila e Elena. È stata per tutti una grande prova di difficoltà, ma ha aiutato i due episodi ad avere continuità con i precedenti e nello stesso tempo essere l'inizio del cambiamento".
Lila e Lenù: da bambine a giovani donne
In Storia del nuovo cognome ritroveremo Lila e Lenù a sedici anni, alle prese con i primi strappi della giovinezza, la scoperta della sessualità, le tensioni sociali di quegli anni, un mondo che sta cambiando e che le porterà in direzioni diverse. Anche per le attrici protagoniste la vita nel frattempo è cambiata: "Siamo cresciute e maturate molto, grazie anche agli insegnamenti dei nostri registi che ci hanno cresciuto - confessa Gaia Girace - Ma pur ritrovandomi nella determinazione di Lila, resto sempre Gaia". "Ho acquisito una consapevolezza che non avevo, sono diventata più istintiva e onesta con me stessa, cerco di esternare di più i miei sentimenti. - le fa eco Margherita Mazzucco - Saverio mi ha fatto fare anche un corso di mimo e clown, grazie ad Alice invece ho imparato a essere più libera". Il futuro? È ancora presto per dirlo: "Sono arrivate tante proposte, ma siamo sotto esclusiva e al momento non possiamo accettare nulla".