Jupiter’s Legacy, la recensione: Tempi che cambiano ed eredità pesanti

La recensione di Jupiter's Legacy, la nuova serie Netflix creata da Steven D. DeKnight in collaborazione con Millarworld, con protagonisti Josh Duhamel, Ben Daniels, Leslie Bibb e Matt Lanter.

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Jupiter's Legacy: una scena della serie Netflix

È necessario fare un passo indietro prima di affrontare la recensione di Jupiter's Legacy e tornare all'agosto 2017, quando Netflix ha annunciato l'acquisizione di Millarworld, il colosso del fumetto fondato da Mark Millar, per la realizzazione di contenuti basati sulle opere dell'autore, nonché di contenuti pensati direttamente per la piattaforma streaming. Un anno dopo venivano annunciati i primi tre titoli figli di questa collaborazione, tra i quali era presente proprio Jupiter's Legacy, tratta dall'omonimo fumetto di Millar e Frank Quitely, che arriva finalmente in catalogo confermando la bontà dell'operazione della popolare piattaforma streaming.

Va detto subito, infatti, che la serie creata da Steven DeKnight, composta da otto episodi e con un cast che comprende Josh Duhamel, Ben Daniels, Leslie Bibb e Matt Lanter, si è rivelata una produzione più che interessante, che riesce a portare avanti un proprio discorso e proporre una propria visione della figura del supereroe pur in un contesto ormai affollato sia di cinecomic di impianto più tradizionale e di successo, che di versioni non convenzionali che ne decostruiscono con efficacia il linguaggio.

Grandi poteri, grandi responsabilità, difficili eredità

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Jupiter's Legacy: Josh Duhamel, Leslie Bibb e Ben Daniels una scena della serie Netflix

Utopian, Lady Liberty, Brainwave. I protagonisti di Jupiter's Legacy sono stati tra i primi super eroi e hanno fatto la loro parte nel sedare rivolte, intervenire in conflitti e scandali internazionali, guidati da quella grande responsabilità che, sappiamo bene, deriva dai grandi poteri. Dalla grande depressione alla Seconda Guerra Mondiale, si sono mossi da patrioti, secondo un rigido Codice morale, e hanno passato quasi un secolo a proteggere l'umanità, ma il mondo è cambiato così come sono cambiate le loro vite: alcuni dei primi sei eroi sono sposati, hanno avuto figli e sperano di passare ai loro discendenti il testimone. Ma Brandon e Chloe, i figli di Sheldon e Grace Sampson, identità reali di Utopian e Lady Liberty, saranno in grado di tener fede a quanto ci si aspetta da loro?

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Jupiter's Legacy: Josh Duhamel nella serie Netflix

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I dilemmi morali e il mondo che cambia

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Jupiter's Legacy: Andrew Horton in una scena della serie Netflix

Sin dalla prima scena vediamo quanto attenzione sia stata dedicata da Sheldon/Utopian nell'educazione e crescita dei suoi figli, ma allo stesso tempo quanta pressione sia stata posta su di loro. Gli sviluppi successivi dei personaggi si muovono con coerenza da lì, mostrandoci il rigore morale di padre e madre Sampson, così come le diverse reazioni di quei bambini ormai cresciuti e capaci di fare le proprie scelte in maniera autonoma. Scelte che dovranno fare i conti con la realtà che si troveranno a vivere, quando la fuga di un pericoloso super criminale darà il via alla storia che si sviluppa nel corso di questa prima stagione curata da DeKnight, che ha poi abbandonato per divergenze creative lasciando il posto a Sang Kyu Kim.

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Jupiter's Legacy: Josh Duhamel e Ben Daniels sono Sheldon e Walter Sampson nella serie Netflix

Un'infrastruttura tematica che echeggia anche nella porzione di storia ambientata nel passato, che si muove parallela a quella del presente ed è stilisticamente sottolineata da un formato video differente e diverse scelte cromatiche: se nel presente vediamo gli eroi che tutti rispettano, nel passato ne seguiamo le fasi iniziali della genesi, per un confronto non solo tra individui ormai diversi, ma anche contesti sociali, culturali e politici in contrasto. Quel Codice che gli eroi della serie hanno applicato con tale energia, ha ancora senso in una realtà cambiata? È un'ulteriore e importante riflessione della serie tratta dal fumetto di Mark Millar, che si chiede quanto senso possano ancora avere i classici eroi in calzamaglia nel combattere i criminali del mondo di oggi.

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Tra eroi e antieroi

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Jupiter's Legacy: Leslie Bibb e Kara Royster in una scena della serie Netflix

Quello che Jupiter's Legacy sottolinea con determinazione e forza è quanto necessario sia evitare gli estremi e abbracciare le sfumature. Non ci può essere solo la purezza del Superman di turno, né ci si deve necessariamente andare a porre sull'estremo opposto del Patriota della situazione, ma ha senso indagare tutta la possibile gradualità che sta nel mezzo. Un discorso che gli otto episodi della prima stagione della serie portano avanti con una costruzione narrativa accorta, uno sviluppo dell'intreccio che incuriosisce e appassiona, personaggi per lo più ben scritti e interpretati (con un paio di perplessità che non rovinano l'insieme) e la giusta dose di sorprese per stupire lo spettatore ormai abituato ai twist di questo tipo di storie.

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Jupiter's Legacy: Josh Duhamel è Utopian nella serie Netflix

Non tutto dal punto di vista tecnico si mantiene sugli stessi standard qualitativi (soprattutto dal punto di vista degli effetti speciali), ma evidenziare questo aspetto sarebbe ingiusto nei confronti di una serie che si va a ritagliare con intelligenza uno spazio importante nel complesso panorama dei cinecomic contemporanei, affrontando il tema delle famiglie di supereroi da un'ottica interessante, tra i dilemmi morali che comportano l'uso dei poteri e dell'adattarsi ai tempi che cambiano.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Jupiter's Legacy confermando le impressioni positive sulla serie prodotta da Netflix in collaborazione con Millarworld, che porta avanti la sua riflessione sul mondo dei super eroi, delle scelte che comporta avere i poteri e usarli, sull'eredità dei discendenti rispetto ai leggendari genitori, con coerenza e profondità. Non tutto si mantiene sugli stessi standard qualitativi, ma nulla che rovini l'esperienza di visione per otto episodi che assicurano la giusta dose di azione e sorprese.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Un parco di personaggi ben caratterizzato e scritto con cura.
  • Il modo in cui i due piani narrativi si completano a vicenda nel costruire la storia.
  • I temi e la capacità dell'intreccio di sostenerne i presupposti.
  • Un buon equilibrio tra componente action, inevitabile in un racconto del genere, approfondimento e sorprese.

Cosa non va

  • Non tutto si mantiene sullo stesso standard qualitativo, ma l'esperienza di visione non ne viene mai compromessa.