Il 25 dicembre i fan italiani potranno vedere in sala Jumanji - The next Level, nuovo film della saga - qui potete acquistare i biglietti presso i multisala UCI Cinemas - saga basata sull'omonimo libro. Una saga che si è evoluta, dal gioco da tavolo che imprigionò Alan Parrish nel 1969 al videogame che fa danni nell'incarnazione attuale. Un universo, quello di Jumanji, nato in circostanze curiose, e non privo di alcuni segreti che forse solo i fan più incalliti conoscono. Per l'occasione abbiamo deciso di fare una panoramica di questi retroscena e dettagli interessanti.
Un libro nato per gioco
Com'è nata l'idea di Jumanji, libro per l'infanzia scritto da Chris Van Allsburg dove gli elementi di un gioco da tavolo si manifestano nel mondo reale? Come ha spiegato lo stesso autore, intervistato da Time nel 2017, l'origine del progetto è legato a una sorta di frustrazione personale: "Da bambino mi interessavano molto i giochi da tavolo, ma allo sesso tempo mi deludevano un po' perché era tutto per finta. Così mi dissi che sarebbe interessante avere un gioco che manteneva le proprie promesse, e scelsi un gioco d'avventura ambientato nella giungla per via dello straniamento - una mandria di rinoceronti l'abbiamo già vista, ma mai nel soggiorno di casa nostra." Van Allsburg partecipò anche alla scrittura del film, che all'epoca rischiò di morire sul nascere: fu la sua versione della sceneggiatura a riassestare il tutto, e così l'autore si ritrovò con un credit da soggettista, dato che alcune idee sue non presenti nel libro furono conservate nelle revisioni successive.
Jumanji: chi vincerebbe in una gara di ballo tra The Rock, Kevin Hart e Nick Jonas?
O Robin Williams, o nessuno
Come raccontato dal regista Joe Johnston nel 2017, la TriStar impose una particolare conditio sine qua non per finanziare Jumanji: il protagonista doveva essere per forza Robin Williams. Lui, però, inizialmente non ne volle sapere, il che costrinse Johnston e gli sceneggiatori a rimaneggiare ulteriormente il copione per convincerlo. Il regista, dal canto suo, era scettico sulla scelta di Williams, temendo che l'attore, con il suo debole per l'improvvisazione, modificasse troppo il progetto. L'interprete di Alan, dopo aver approvato la sceneggiatura definitiva, scese quindi a un compromesso con Johnston: sul set avrebbe sempre seguito il copione, ma in alcuni casi, su sua richiesta, ci sarebbero stati dei ciak in cui gli era concesso improvvisare. Questo soprattutto durante le sue interazioni con Bonnie Hunt, la cui interpretazione all'inizio non convinse Johnston, il quale poi si ricredette quando l'attrice spiegò i motivi di certe scelte recitative.
Robin Williams: il nostro ricordo e i 10 ruoli indimenticabili
Il sequel 'apocrifo'
A detta dei più, Jumanji - The Next Level, in uscita questo mese, sarà il terzo capitolo del franchise cinematografico. In realtà, come ha tenuto a precisare Jack Black, si tratta del quarto, e l'attore ha commentato così la discrepanza: "Avete dimenticato quello ambientato nello spazio..." Si riferisce a Zathura: un'avventura spaziale, uscito nel 2005 e anch'esso basato su un libro di Van Allsburg. Il testo è un vero e proprio sequel, mentre il film, al di fuori del marketing, non contiene riferimenti espliciti al capostipite, pur essendo ufficialmente situato nel medesimo universo narrativo. Come mai questo legame tenue? Perché Jon Favreau, il regista, non apprezza particolarmente il primo capitolo, e di conseguenza volle evitare di essere associato in maniera troppo stretta al prototipo.
Torna Jumanji con una nuova versione del gioco più amato, e pericoloso, del cinema
A tutto spin-off
Un altro versante del franchise che forse non tutti conoscono è la serie animata, andata in onda dal 1996 al 1999. Teoricamente basata sul film, e incentrata di conseguenza sul rapporto tra Alan Parrish e i giovani Peter e Judy Shepherd, la serie in realtà aveva una propria continuity, con un retcon di non poco conto: Judy e Peter si recano regolarmente nel mondo di Jumanji per aiutare Alan, il quale non riesce a liberarsi perché fu imprigionato prima di aver letto l'indizio che gli avrebbe consentito di completare la partita. La trama orizzontale era quindi interamente incentrata sulla necessità di liberare Alan, una storyline che durò fino alla conclusione della serie. Un'altra differenza notevole rispetto alle altre versioni della storia è che il gioco è in parte senziente, e in alcune occasioni cattura Peter e Judy solo per dispetto, senza che abbiano iniziato una partita.