Fino a una manciata di anni fa, Johnny Depp poteva piacere o meno come attore, ma veniva generalmente osservato con ammirazione per il suo status di stella fra le stelle del firmamento hollywoodiano. Una condizione, la sua, raggiunta con un percorso a suo modo accattivante in primis perché lui l'attore neanche voleva farlo. Il suo primo amore era - ed è ancora - la musica. È stato il desiderio di voler sfondare nel mondo del rock a portarlo a Los Angeles nel 1983 alla ricerca di un accordo discografico che non arrivò mai. La sua band, The Kids, fece da spalla a gente i Talking Heads, i B52s e Iggy Pop, che per lui era un idolo assoluto e con cui è finito comunque per diventare amico, ma senza mai farcela davvero. Anche se l'esperienza non lo portò in prima posizione su Billboard, gli regalò comunque qualcosa d'importante. Un matrimonio.

Nello specifico con la truccatrice Lori Ann Allison, sorella di uno dei membri della band. Un'unione durata poco, dal 1983 al 1985, ma durante la quale Depp è finito per conoscere un amico di lei, tale Nicolas Kim Coppola in arte Nicolas Cage. Il nipote di Mr Il Padrino si convinse subito che il suo nuovo amico aveva la stoffa dell'attore ed effettivamente possiamo dire con certezza che c'aveva visto giusto. Lo presentò alla sua agente che a sua volta lo convinse a partecipare a un provino. È questa la strada che ha portato Depp a venir risucchiato da un letto e a diventare vittima di Freddy Krueger nel capolavoro, Nightmare - dal profondo della notte, del maestro del cinema Wes Craven.
E mai decesso fu più lieto considerato che quello è stato l'avvio di una carriera che ha portato Depp a essere: un'amatissima star della tv, un'amatissima star del cinema indie, un'amatissima star dei film di Tim Burton, un'amatissima star di film per famiglie dagli incassi stellari. Un successo che è andato di pari passo con una vita abbastanza turbolenta, ma che, per lungo tempo, ha semplicemente percorso i soliti binari delle abituali bizzarrie delle celebrità. Per poi deragliare del tutto negli ultimi sette, otto anni.
Una carriera in frantumi per un attore ferito tante volte dalla vita
Il deragliamento di cui stiamo parlando è naturalmente quello relativo alla battaglia legale con Amber Heard con cui è stato sposato per appena due anni, dal 2015 al 2017. Non staremo qua a ripercorrere nel dettaglio quanto accaduto. Ci limiteremo a ricordare che il ritratto di Depp che emergeva da quella vicenda era quello di un alcolizzato viziato, rabbioso e misogino anche se poi, più passava il tempo, più emergevano dettagli discutibili anche sulla ex moglie in una lunga diatriba che, fra l'altro, ha coinvolto tribunali su entrambe le sponde dell'Atlantico, sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.
Nel mentre però, è successo che l'attore, che era stato ingaggiato dalla Warner come Grindelwald nella saga di Animali Fantastici, venne improvvisamente invitato a lasciare il set del terzo capitolo a riprese appena cominciate dopo aver perso la causa per diffamazione contro News Group Newspapers intentata perché in un articolo su di lui e Amber Heard era stato aveva definito "wife beater". In una recente intervista col Telegraph ricorda: "È finita letteralmente in un millisecondo. Cioè, proprio mentre stavo facendo il film. Mi dissero: 'Vorremmo che ti dimettessi.' Ma quello che pensavo veramente era che volevano che mi ritirassi". Ma il suo atteggiamento fu tutt'altro che remissivo: non poteva davvero essere fatto fuori o ferito da un fatto, seppur sgradevole, come quello perché nella vita aveva già visto di peggio. Per colpa di sua madre Betty Sue.

Johnny Depp è originario del Kentucky dove venne alla luce nel 1963. Era il più piccolo dei quattro figli avuti da John Depp e Betty Sue appunto. Una famiglia girovaga che, però, si stabiliì in Florida quando lui aveva circa sette anni. Ricordando il difficile rapporto con la madre, morta nel 2016 all'età di 81 anni, Depp racconta al giornale citato che la donna era violenta e imprevedibile: "Mi picchiava con un ca°°o di bastone, una ca°°o di scarpa, un posacenere, un telefono. Ma le sono grato per questo. Mi ha insegnato come non crescere dei figli. Basta fare l'opposto di quello che faceva lei".
Rimettersi in gioco
Negli anni, circa il patrimonio di Johnny Depp, abbiamo letto di tutto e di più. Lo strapagatissimo attore avrebbe rischiato di ritrovarsi al verde per via della cattiva gestione del suo patrimonio la cui amministrazione sarebbe per di più stata affidata a gente che, da una parte, avrebbe attinto a piene mani dalle sue ubertose casse e, dall'altra, ha commesso anche errori che hanno portato a problematiche di natura fiscale con le autorità statunitensi. Si ipotizza che negli anni abbia perso qualcosa come 650 milioni di dollari e, anche fosse vero, sospettiamo che in ogni caso anche oggi il buon Depp, a livello finanziario, se la passi decisamente meglio del 99% della popolazione terrestre. Tutto questo preambolo per dire che, una volta archiviate le beghe legali con Amber Heard, avrebbe tranquillamente potuto ritirarsi a un'agiatissima vita privata evitando ulteriori e inevitabili trambusti mediatici collegati all'annuncio di un qualche suo nuovo progetto.

Ecco, fra queste due opzioni ha scelto senza indugio la seconda. Dalla partecipazione a Jeanne Du Barry - La favorita del Re alla regia di Modi, passando per il nuovo film che dovrebbe girare con Terry Gilliam, The Carnival at the End of Days, e Day Drinker di Marc Webb in cui, a più di vent'anni di distanza da Blow, reciterà di nuovo con Penelope Cruz, il nostro non sta di certo con le mani in mano. Lo fa per strategia? Secondo Riccardo Scamarcio, protagonista di Modi, no. L'attore italiano, parlando di Depp col Telegraph, spiega che "Johnny ama il rischio. Sa che la vera creatività va sempre a braccetto con il pericolo di poter cadere". Altri potrebbero dire che ama andare in cerca di guai. Di sicuro questa è una lettura che piace e viene condivisa dal diretto interessato che, già da giovanissimo, finiva per impelagarsi in situazioni che avrebbe potuto evitare con un po' più di assennatezza per così dire.
Johnny Depp e l'ascesa

Ai tempi di 21 Jump Street, la serie che lo ha reso una star per gli adolescenti di fine anni ottanta/inizio novanta, temeva di restare impantanato e relegato al novero di "attore per la televisione", una prospettiva che lo atterriva alquanto. Per tale ragione, si ficcava volontariamente in situazioni in stile "incubo di PR" come racconta sempre al Telegraph. All'inizio degli anni '90 stava rilasciando un'intervista durante la quale una giornalista gli domandò perché i ragazzi americani avrebbero dovuto prestare attenzione a un giovane attore che interpretava un poliziotto sotto copertura impegnato a sgominare gang di spacciatori. In base a una forma mentis che, in quel periodo come oggi, lo portava a non voler essere etichettato in alcun modo decise di articolare il suo ragionamento così: "E io risposi: 'Facile. Perché ho cominciato a drogarmi verso gli undici anni.' E poi le raccontai tutto. Mi chiese: hai mai provato la marijuana? Io: uh-huh. Cocaina? Uh-huh. Eroina? Uh-huh. Qualsiasi cosa, perché è così che sono cresciuto. A 15 o 16 anni avevo buone probabilità di ottenere un dottorato in farmacologia, miscelazione e consumo di alcol".

Sono passati più di 30 anni da quel giorno, ma Johnny Depp pare non essere cambiato di una virgola. Resta convinto di essere "stato accusato delle cose più spiacevoli e profonde che si possano ricevere" per un motivo ben preciso, i soldi, e pertanto dopo aver subito accuse di ogni tipo dice chee "non me ne frega. Non mi sto candidando a una carica pubblica".
Vedremo se il pubblico e Hollywood saranno davvero pronti a riabbracciarlo col calore di un tempo.