In questi giorni si parla di Johnny Depp sia per gli strascichi sgradevoli della sua separazione da Amber Heard, sia dei nuovi progetti dell'attore: è stato indicato come possibile interprete di Joker in The Batman, pellicola dedicata all'Uomo Pipistrello diretta da Matt Reeves e con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista. Un rumor non ufficiale che tuttavia conferma il percorso di rinascita dell'attore: dopo aver partecipato, fuori concorso, all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con Waiting for the Barbarians, e aver presentato, pochi giorni fa, il suo ultimo film, Minamata, alla 70esima Berlinale, si può dire che l'attore sia in un momento prolifico della sua carriera. Ma non è stato così fino a poco tempo fa.
Una registrazione in grado di salvare una carriera
Partiamo dai fatti più recenti: lo scorso 31 gennaio The Daily Mail ha pubblicato, in esclusiva, alcuni estratti audio (con relative trascrizioni) della registrazione di una seduta di terapia di coppia, avvenuta nel 2015, tra Depp e l'allora moglie Amber Heard (qui potete ascoltare l'audio completo, con sottotitoli in italiano).
In questo documento, ottenuto da una fonte anonima, l'attrice ammette di aver colpito più volte Depp, di avergli lanciato contro oggetti, lo aggredisce verbalmente e lo umilia più volte, arrivando a dire: "Vai a dire alle persone che è stato un litigio alla pari: vediamo quello che penseranno la giuria e il giudice. Dillo al mondo, Johnny. Diglielo! Dì: 'Io, Johnny Depp, un uomo, sono vittima di violenza domestica'. Dillo, e vediamo quante persone ti crederanno o saranno dalla tua parte."
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È già agghiacciante così: se non fosse che nella registrazione c'è l'ammissione di abusi psicologici ripetuti e continuati ai danni dell'attore, che invece, al contrario di Amber Heard, è sempre pacato, quasi sottomesso. In un passaggio chiave Amber arriva a dire: "Che uomo sei se non combatti per questa relazione?" dove per combattere intende che Johnny dovrebbe picchiarla quando litigano, perché è così che funziona in una coppia che si ama. L'attore invece, almeno da quanto si dice nell'audio, quando la situazione sfociava in violenza si allontanava sempre dalla ex moglie, proprio per evitare di colpirla, facendola così arrabbiare ancora di più.
Ne emerge quindi un quadro completamente ribaltato rispetto al processo mediatico a cui è stato sottoposto l'attore, che nel 2016 era ormai per molti un vero e proprio "mostro".
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Amber Heard e Johnny Depp: una relazione tormentata
Facciamo un passo indietro. Nel 2011, sul set del film The Rum Diary, Johnny Depp incontra la collega Amber Heard. Nei mesi successivi inizia una relazione con lei, separandosi, a giugno 2012, dalla compagna storica Vanessa Paradis, da cui ha avuto i figli Jack e Lily-Rose. A febbraio 2015 Depp e Heard si sposano. A settembre dello stesso anno partecipano alla 72esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, lei per presentare The Danish Girl, lui con Black Mass.
Da queste parti ricordiamo molto bene quell'edizione: chi scrive avrebbe dovuto intervistare in video proprio l'attore americano, ma, viste le sue condizioni, il suo entourage preferì annullare gli incontri con i giornalisti. Vestito verde palude, visibilmente ingrassato, andatura barcollante e birra alla mano in conferenza stampa, davanti ai giornalisti di tutto mondo: per Johnny Depp non è stato uno dei suoi momenti migliori. Sul red carpet, Amber Heard era invece magrissima, anche lei non proprio ferma sui tacchi. Dal Lido di Venezia sono quindi cominciate speculazioni e gossip becero sulla loro relazione.
A maggio 2016, lo shock: Amber Heard accusa il marito di averla picchiata, di aver abusato verbalmente e fisicamente di lei. Per provare le proprie parole, diffonde in rete delle immagini del suo volto tumefatto e nei giorni successivi chiede un ordine restrittivo nei confronti di Depp. A queste dichiarazioni il team dell'attore risponde che Heard sta cercando una risoluzione economicamente vantaggiosa a una separazione ormai inevitabile. Improvvisamente esce però sul web un video in cui Johnny Depp urla, lancia bottiglie e sbatte sportelli con la compagna presente.
Per l'opinione pubblica è sufficiente: Depp è un mostro e viene estromesso dalla saga di Pirati dei Caraibi. Rischia inoltre di perdere il ruolo di Grindelwald in Animali Fantastici, saga prequel di Harry Potter, ma la scrittrice J.K. Rowling lo difende, così come Vanessa Paradis, che testimonia come in tanti anni di relazione lui non sia mai stato violento. Non c'è spazio però per dubbi: Depp è colpevole.
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Depp e Heard divorziano, con un patteggiamento di 7 milioni di dollari, che l'attrice devolve all'American Civil Liberties Union, per contribuire alla lotta contro la violenza sulle donne. Da allora l'attrice diventa una vera e propria paladina dei diritti delle donne: anche al Giffoni Film Festival del 21019 parla a favore del movimento #MeToo, di quanto sia importante che le donne facciano sentire la propria voce. Chi scrive l'ha guardata negli occhi dire: "Credo che, in generale, l'empatia e la compassione siano sentimenti molto umani, con cui ce la caviamo meglio con il tempo: a seconda del periodo ci sono alti e bassi, momenti più difficili per la società, ma credo che alla fine il bilancio sia positivo."
Dopo un periodo di silenzio, in cui annulla tutte le interviste dei suoi tour promozionali, nel 2018 Depp dichiara di essere stato preso a pugni dall'ex-moglie e, in un'intervista a GQ, dichiara che non sopporta di essere giudicato come un uomo violento. A dicembre di quell'anno arriva la risposta di Heard, tramite un editoriale pubblicato sul Washington Post: l'attrice accusa Depp, senza mai nominarlo apertamente, di essere un violento abituato a usare le mani. A questo punto il divo denuncia per diffamazione la donna, chiede un risarcimento di 50 milioni di dollari e comincia rivelare fatti inquietanti, come l'aver quasi perso un dito a causa di un'aggressione da parte di lei.
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Qui la faccenda si fa nebulosa: amici e conoscenti, come James Franco (che ha chiesto che la sua testimonianza rimanesse segreta) e Paul Bettany, forniscono testimonianze, così come le ex assistenti di Heard, che a un certo punto rivelano come i lividi della vittima fossero spariti da un giorno all'altro, o di come lei si comportasse spesso da bulla con il suo staff.
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Torniamo quindi alla registrazione rilasciata pochi giorni fa, che ha letteralmente salvato la reputazione, la carriera, e forse anche la vita, della star: gli stessi fan se ne sono resi conto, ringraziando pubblicamente J.K. Rowling per non aver ceduto alle apparenze.
L'assoluzione mediatica di Depp è arrivata velocemente, ma altrettanto rapidamente è stata fatta passare in sordina, sopratutto in Italia, e questo è l'aspetto più inquietante di tutta questa infelice vicenda. Probabilmente la reale dinamica del rapporto tra i due ex coniugi non la saprà mai nessuno al di fuori di loro. È molto probabile che la verità stia nel mezzo, ma, dopo aver ascoltato quella registrazione, una cosa è sicura: siamo di fronte a un caso plateale di maschilismo.
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Nel suo discorso pieno di rabbia e rancore Amber Heard sembra ossessionata dal fatto che Johnny Depp non le dedichi abbastanza attenzione: quando si separano si sente trascurata e non perde occasione di cercare il conflitto, sia fisico che verbale. Secondo lei è una dimostrazione d'amore. Che è proprio quello che molto spesso mariti e compagni violenti dicono alle loro donne: "Mi costringi a farlo, perché ti amo troppo", "lo faccio per noi", "è per il tuo bene". Solo che questa volta a dirlo è una donna a un uomo. Donna peraltro estremamente consapevole di questa dinamica: "Nessuno ti crederà" dice Heard a Depp: "perché tu sei più grande e forte di me". Per uno strano cortocircuito, è la donna stessa a essere maschilista.
E ancora: quando Depp, esasperato, dice di non voler essere più costretto a far intervenire la sua guardia del corpo per calmarla, Heard dice una cosa ancora più sbagliata: "Allora scopati lui!". A quel punto l'attore si arrabbia e arriva a farle ammettere di avere un problema. Heard dice però anche: "Non posso prometterti che non sarò di nuovo così fisica. Dio, a volte mi arrabbio così tanto che perdo il controllo." In pochi minuti Heard ha detto che gli uomini non violenti sono omosessuali (dando quindi indirettamente anche una connotazione negativa dei gay), che la base di una relazione è anche la violenza e che le donne, in quanto fisicamente mediamente meno forti degli uomini, sono per natura vittime. Che tutto questo venga detto da una ragazza del 2020, per di più una che si è autoproclamata portavoce dei diritti delle donne, è sinceramente allucinante, perché finisce per togliere forza alla lotta che svolgono quotidianamente tutte quelle persone che hanno subito, e subiscono, davvero violenze, sia psicologiche che fisiche.
La cosa che rende tutto più avvilente è che questa mentalità è diffusissima, sia tra gli uomini che tra le donne: ancora oggi è inammissibile che un uomo subisca violenza psicologica, o - Dio ce ne scampi! - fisica da una donna. Come se fosse doppiamente avvilente, o come se le donne, fisicamente e mentalmente inferiori, non fossero in grado di poter essere carnefici. O ancora come se le sofferenze inferte a un uomo non contassero, perché è uomo e "l'omm adda puzzà". Paradossalmente il grande insegnamento di questa sfortunata vicenda è che il primo vero passo verso l'uguaglianza di genere sarebbe evitare di etichettare uomini e donne rispettivamente come carnefici e vittime, ma riconoscere che tutti, maschi e femmine, in quanto esseri umani, possiamo comportarci come persone orribili. E che, sopratutto, anche la nostra sofferenza dovrebbe avere lo stesso valore.