James Franco e il mito di Sal Mineo a Venezia

Ritorno a Gioventù bruciata. Al Lido James Franco presenta il suo appassionato omaggio alla tormentata star Sal Mineo.

All'eclettico James Franco mancava solo il ruolo di regista di biopic per completare la serie di mestieri artistici che sta collezionando rapidamente. Il regista e interprete presenta la sua ultima opera, Sal, eccentrico biopic girato a Los Angeles in soli nove giorni che ricostruisce l'ultimo giorno di vita di Sal Mineo, una delle tre star maledette di Gioventù bruciata. Il ruolo del giovane e tormentato attore, noto per la sua bisessualità e morto prematuramente a 37 anni a Hollywood in una misteriosa aggressione, è stato affidato al poco noto Val Lauren, interprete camaleontico che fornisce una perfomance sentita e vibrante. Franco e Lauren ci parlano della genesi del progetto e dell'esperienza vissuta sul set inseguendo le tracce di Mineo.

James, hai realizzato una biografia molto diversa dalle pellicole che di solito vengono collocate in questo genere. Potremmo parlare di biografia emozionale più che di biografia realistica?
James Franco: Come attore e scrittore ho lavorato a molte biografie, ma i film convenzionali non mi interessano. Come regista volevo fare qualcosa che rappresentasse Sal e allo stesso tempo riflettesse il mio concetto di cinema.

Sal è un film sincero, appassionato, in cui c'è grande rispetto nei confronti della figura di Sal Mineo. A livello stilistico è una pellicola sperimentale, cerebrale, che ricorda molte opere degli anni '70. Ti sei ispirato a dei modelli registici precisi?
James Franco: Se devo pensare a un regista che mi ha influenzato il mio modello è Gus Van Sant. La sua visione del ritmo e della struttura hanno influenzato molto il mio lavoro. Invece la scelta di usare molti primi piani insistiti è mia. Amo vedere il viso delle persone, mi piace l'effetto ottenuto dal primo piano, quello di non allontanarsi nemmeno per un istante dalla persona ripresa. Nel mio film non si distoglie quasi mai lo sguardo da Sal e credo che questo ci permetta di entrare in stretto contatto col personaggio.

Come è nato il tuo interesse per Sal Mineo
James Franco: Sono entrato in contatto col lavoro di Sal Mineo quando ho interpretato James Dean molti anni fa. Il regista del film conosceva molto bene Sal e quindi mi sono appassionato al suo lavoro. Poi ho letto la sua biografia e sono rimasto toccato, ho sentito teorie prive di fondamento sulla sua terribile fine. Dopo il delitto molti hanno diffuso la voce che Mineo fosse stato accoltellato da un amante. Il suo ricordo è stato offuscato dai pettegolezzi e questo ne ha influenzato negativamente la memoria. Io ho cercato di rimettere a posto le cose. Sal personifica un dramma vissuto da tanti personaggi del mondo dell'arte. Vi sono persone che hanno passione e talento, ma a volte finiscono nel dimenticatoio per vari motivi non dipendenti dalla loro volontà. Sal non era più in grado di recitare come avrebbe voluto e io credo che sia veramente triste non potersi esprimere perciò ho deciso di raccontare la storia per conto di Sal.

Val, come hai preparato il personaggio di Sal Mineo?
Val Lauren: Mi hanno raccontato la vita di Sal Mineo quando ero un bambino. Mia madre mi faceva vedere i film di Marlon Brando, Montgomery Clift e James Dean. Io però, più che a Dean, mi sentivo vicino al personaggio di Sal Mineo. Quando ho scoperto che lo avrei interpretato ho cercato di ricordare tutto ciò che sapevo di lui. Negli anni '50 Sal era una delle cinque star più importanti al mondo, come cantante riempiva gli stadi, era un pittore e uno scultore. Era un personaggio poliedrico e mi stupiva il fatto che oggi non si sapesse più niente di lui. Quando James mi ha affidato il ruolo di Sal mi sono concentrato nel tentativo di restituire un po' della sua aurea. Ho cercato di calarmi nei panni del Sal maturo che era molto diverso dalla star adolescente nota a molti. Sal non era una persona negativa, tutto sommato era felice, e io ci tenevo che a far trapelare questa sua serenità. Questo è il film di cui sono più orgoglioso nella mia carriera perché permette di conoscere davvero la storia di Sal e la sua personalità. Per questo motivo questo lavoro è tanto speciale per me. James Franco è l'unica persona che ha il coraggio di imbarcarsi in un'impresa simile e di portarla a termine.
James Franco: Quindici anni fa io e Val abbiamo studiato recitazione insieme e una volta abbiamo interpretato una scena di James Franco e Sal Mineo. Se devo dire la verità a me hanno affidato il ruolo di James Dean e Val se l'è presa perchè lo voleva fare lui, ma finalmente ha capito di essere molto più somigliante a Sal Mineo.

Sal è stato girato in soli nove giorni. Come e perché decidi di realizzare piccoli progetti girati in così poco tempo e con pochi soldi?
James Franco: Faccio cinema da quindici anni. Partecipo spesso a grandi produzioni che fanno parte del film business. Questi film sono grandissimi investimenti e devono far soldi per recuperare le spese. Nei miei film, invece, cerco di trovare un modo di parlare delle cose che amo e di uscire dalla logica commerciale. In questo caso siamo riusciti a farlo in modo responsabile e nessuno si può arrabbiare con noi per aver sprecato denaro perché abbiamo realizzato il film che volevamo. Il cinema non deve essere solo fatto per fare soldi, ma deve anche avere aspirazioni artistiche.

Nel film Sal Mineo viene mostrato mentre è impegnato a ricostruire la sua carriera cinematografica e a dirigere un film, uscendo finalmente da un periodo di inattività. Secondo te le pressioni di Hollywood oggi sono le stesse di un tempo?
James Franco: Sì e no. Tutto cambia, abbiamo nuove tecnologie e disposizione e tonnellate di denaro vengono investite in queste attività. Ne L'alba del pianeta delle scimmie ho lavorato circondato da esseri creati digitalmente. Coppola molto tempo fa disse che sarebbe arrivato un momento in cui le teenager avrebbero girato film nel cortile di casa. Ora quel momento è arrivato. Ovviamente la pressione c'è sempre, ma ci sono anche altre possibilità, altre vie d'uscita. Se Sal fosse vivo oggi potrebbe fare i suoi film con tecnologie molto semplici. I modi per mitigare le pressioni esercitate ci sono. Io, per esempio, riesco a passare da grandi a piccole produzioni. Se fossi costretto a girare solo blockbuster senza potermi esprimere in maniera personale probabilmente lascerei questo lavoro.