Sapevamo che sarebbero tornati. Di più, sapevamo che non erano mai andati via. Sono passati vent'anni da quel 4 luglio ed alla fine ecco in sala gli alieni, quelli cattivissimi di Independence Day: Rigenerazione, che giocano a fare la guerra per conquistare il mondo, o meglio per distruggerlo e succhiarne avidamente il nucleo vitale.
L'occasione allora è propizia per una breve e parzialissima carrellata sui nemici di oltre-Terra, almeno i più significativi - a nostro avviso, si intende - passati sul grande schermo dal 1996 ad oggi. Cominciamo con Signs di M. Night Shyamalan: resta infatti immortale il finto found footage in cui, durante una festa di compleanno a Rio de Janeiro, viene ripreso un mostro spaziale che attraversa fugacemente un vicolo. Il terrore dell'ignoto è tutto in quella visione brevissima, un lampo che impressiona gli spettatori atterriti e chiusi nelle loro sale come gli stessi protagonisti chiusi nelle loro case.
Space Home Invaders
Il genere alien invasion infatti è spesso una variazione sul tema della home invasion, con un manipolo di eroi asserragliati a difendere la famiglia - e attraverso essa la collettività - nel sacro recinto di mura domestiche o tane similari (rifugi, bunker, basi militari e affini). Si pensi ad esempio al fresco e sovrastimato 10 Cloverfield Lane: la giovane protagonista è costretta alla coabitazione forzata con uno psicopatico in quanto l'ambiente esterno è già dominato dagli alieni; quando ne esce deve rifugiarsi in un'auto, poi in una rimessa, per ripristinare le regole del confronto esterno vs. interno. Il nemico è alle porte, a volte anche molto più vicino, è nell'intimità della camera da letto, come in Honeymoon (2014), pregevole esordio della statunitense Leigh Janiak disponibile in home video italiano. Bea è una ragazza alla prima notte di nozze, nel bosco viene posseduta da luminose entità aliene e comincia a mostrare comportamenti strani e pericolosi, ben al di là della universale dinamica tra moglie e marito, fino alla paranoia omicida.
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Home Invasion che diventa Body Invasion come nella gloriosa tradizione degli Ultracorpi ed ecco che il Sol levante ci regala Parasyte: Part 1 e Parasyte: Part 2, film e manga, storia di alieni parassiti e cannibali che si inoculano nei corpi di studenti e professoresse di liceo, con effetti grotteschi. Battere il nemico dallo spazio spesso vuol dire semplicemente sopravvivere, come più volte viene affermato in questo Rigenerazione. Nel film Hidden dei Duffer Brothers (i creatori della serie tv Stranger Things), ancora inedito in Italia ma di probabile prossima uscita, padre e madre chiusi in una cantina difendono la figlioletta dall'intrusione di mostruosi esseri rantolanti, all'apparenza alieni, in realtà militari in mimetica a maschera antigas. L'estrema difesa qui è ancora la difesa della famiglia o di ciò che ne resta, come accadeva nella spielberghiana La guerra dei mondi (2005), con Tom Cruise costretto a fuggire in compagnia della figlioletta.
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Ora e sempre resistenza
L'alieno minaccia la famiglia ma anche l'ordine costituito, microcosmo e macrocosmo sociale, e così i racconti sulla difesa dei legami di sangue possono intrecciarsi con quelli più militareschi, sulla difesa della Terra come patria transnazionale. Film come l'americano Battleship (2012) o il giapponese Space Battleship Yamato (2010) contaminano il genere alien/home invasion con il war movie più classico, ma raramente si parla di conquista di nuove frontiere (come nella Star Trek Saga). L'imperativo sembra invece un mantra: resistere, resistere, resistere. Quella contro gli alieni, insomma, è una sorta di guerra metropolitana, di difesa e di trincea. Già nel 2011, in World Invasion, il regista Jonathan Liebesman balcanizzava la Città degli Angeli e alternava i conflitti a fuoco sulle Freeway (immagini simili alla battaglia del Ponte sul Bosforo, nel recente golpe turco), con passaggi attraverso villette unifamiliari ed agguati in piscine di proprietà.
Prima di Los Angeles era stata New York, percorsa sopra e sotto dagli umani fuggiaschi in Cloverfield (2008). All'apice del sarcasmo, Attack the Block - Invasione aliena (2011) vedeva all'opera una gang di delinquenti britannici impegnati a difendere la locale Suburbia, una Scampìa d'Oltremanica, da immonde creature dentate. L'invasione non risparmia neppure la Città eterna: in L'arrivo di Wang un alieno grigio ed empatico fa da cavallo di Troia per l'arrivo dei dischi volanti a Roma. Anche Parigi brucia, in Edge of Tomorrow - Senza domani (2014), con la madre di tutti i mostri alieni Omega nascosta nel suo incubatoio spaziale proprio sotto il Louvre e un redivivo Tom Cruise sempre pronto a combattere.
Terra, ultima frontiera
Dalle trincee al Fort Apache, dal war movie al sci-fi western. In maniera manifesta, come in Cowboys & Aliens (2011) dove il conflitto avviene nell'Arizona del 1873, o in maniera subliminale, come in questo Rigenerazione dove l'ultimo stadio è la strenua difesa dell'Area 51, la famigerata base Usa degli esprimenti ufologici: un non luogo nel deserto del Nevada che diventa metafora dell'umanità intera.
Tra i rarissimi casi in cui la controffensiva avanza in territorio nemico, brilla la stella di Prometheus di Ridley Scott, con Charlize Theron e l'androide Michael Fassbender alla ricerca dei ciclopici Ingegneri, per cercare di capire le ragioni dell'inimicizia interplanetaria. C'è anche chi ha saputo rovesciare il tavolo da gioco ed invertire i ruoli, confinando gli alieni nella claustrofobia del ghetto - della riserva indiana, verrebbe da dire - e sottoponendoli al cieco dispotismo degli umani. Stiamo parlando di District 9 di Neill Blomkamp, film dal quale questo nuovo Independence Day pare aver tratto più di un'ispirazione: venti sono gli anni di apartheid per gli alieni a Johannesburg, come venti sono gli anni tra il primo ed il secondo capitolo degli Independence Day. In più c'è anche il richiamo all'Africa, che nel film di Emmerich è patria di un sanguinario signore della guerra pronto ad unire i suoi machete e il suo expertise agli alleati statunitensi.
Gli spunti sulla tematica sono tentacolari come questi insidiosi rettiloidi che vengono da galassie lontanissime: scopriamo allora che Rigenerazione ha punti in comune anche con il recente Home - A casa, il grande successo Dreamworks del 2015 in cui il popolo alieno di Boov giunge ad invadere la Terra ed incapsula gli umani in speciali bolle antigravitazionali. Proprio come nel film di Emmerich fa l'astronave ammiraglia aliena, che distrugge tutto azzerando la forza di gravità della Terra, risucchiando strade e grattacieli e risputandoli giù come semi d'anguria. Da Home pare mutuarsi pure l'armatura "a matrioska" degli alieni, che sembrerebbero essere mostriciattoli à la Gollum contenuti in esoscheletri grandi e spaventevoli, così come propria di Home è la sfera benigna - l'uovo - che ha scatenato e può risolvere il conflitto del 4 Luglio. In mezzo, sospeso in un interspazio tra l'animazione Dreamworks e gli effetti specialoni di Independence Day, sta Pixels di Chris Columbus, con gli alieni che si appropriano delle loro rappresentazioni videoludiche anni 80 (da Galaga ad Arkanoid) per muovere guerra al mondo intero, contrastati da un reggimento di marines e nerd smanettoni.
This is the End
Ad ogni grande guerra può seguire un grande nulla, oppure in alternativa una grande pace: questo insegnava l'estremo sacrificio di Will Smith nel primo Independence Day e sulla stessa frequenza cosmica pare sintonizzarsi anche Rigenerazione. È l'eterno ritorno, attraverso i generi, della fantascienza filantropica ed umanistica, che rampogna gli umani costringendoli a guardare i buchi neri del loro scellerato stare al mondo. Doveroso allora è il recupero di Ultimatum alla Terra, l'originale di Robert Wise o anche lo scialbo remake del 2008, con l'immortale messaggio ecumenico - o terroristico? - dell'alieno Klaatu: "A noi non importa che fate sul vostro pianeta, ma se tentaste di estendere le violenze, questa vostra Terra verrebbe ridotta a un mucchio di cenere. Potete scegliere: unirvi a noi e vivere in pace o seguitare la strada in cui siete e venire annullati. Aspetteremo una risposta. La decisione spetta a voi".
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