L'attore italiano protagonista del nuovo film di Paul W.S. Anderson, ha incontrato i cronisti in conferenza stampa all'Hotel Eden di Roma.
Ti sei divertito a fare questo film ed è in programma una tua partecipazione ad un potenziale seguito?
Raoul Bova: Sì, è stata decisamente un'esperienza interessante. Anche i momenti più spaventosi si sono trasformati in divertenti, come quando nella scena in cui vengo catturato dall'Alien mi ci sono in pratica baciato! Non credo proprio però, che avrò modo di partecipare ad altri film della saga anche se non si sa mai...
Qual è il divertimento nel fare un film di questo tipo? Raoul Bova: In un certo modo si può dire che è bello per una volta fare un film del genere. E' come trovarsi in un parco giochi con mostri ed effetti speciali in piena aderenza col cinema di fantascienza americana. E' un esperienza molto diversa dal cinema europeo che è sempre molto più "impegnato".
Per il futuro come dividerai la tua carriera tra Italia e America? Raoul Bova: Per quanto mi affascini il cinema internazionale, ultimamente sono giunto alla conclusione che sono comunque un attore italiano. Ciò non vuol dire che non devo farmi trovare pronto per qualsiasi opportunità interessante giunga dall'America però so che non si può fare affidamento su una carriera cinematografica ad Hollywood solo perché si fanno due o tre film. L'impatto con gli Usa è stato molto duro e scoraggiante e questo non lo dimentico; per me è stata una sfida vinta. Ho studiato molto l'inglese e la dizione e molta gente si è dovuta ricredere su di me.
Stai lavorando a qualcosa attualmente? Raoul Bova: Si ho appena finito di lavorare per un film italiano molto piccolo ed interessante, insieme a Donatella Finocchiaro, forse per reazione ad Alien Vs. Predator. Si chiama La fiamma sul ghiaccio, è diretto da Umberto Marino ed è l'ultimo film finanziato dallo Stato.
Programmi per il futuro più prossimo? Raoul Bova: In questo momento sono in attesa. Sono arrivate alcune proposte dall'Inghilterra e dall'America che sto valutando con calma, anche perché sono tutte produzioni indipendenti un po' in sospeso per vari problemi produttivi.
Ti piace il genere horror? E secondo te come mai ha così successo? Raoul Bova: Non sono un grande appassionato del genere, anche se alcuni film, come proprio il primo Alien, mi spaventano e mi colpiscono particolarmente. Credo comunque che i mostri o comunque l'orrore siano un modo per esorcizzare la realtà ed i veri mostri che la popolano. Generalmente preferisco comunque un cinema con un maggiore intervento dell'uomo e dei sentimenti e meno basato sugli effetti speciali.
Un attore che ti piace particolarmente come arco di carriera? Raoul Bova: Ce ne sono molti. Tom Cruise devo dire che ha raggiunto un livello di bellezza, bravura e occhio nello scegliere i film migliori eccellente. Ha superato l'angusto ambito del sex simbol come anche Brad Pitt. Mi piacciono molto anche George Clooney, Daniel Day-Lewis e Benicio Del Toro.