Il Vesuvio, il mare e la pizza possono aspettare. Le priorità sono altre. Con una buona pace degli stereotipi partenopei. Gli occhi, per una volta, sono tutti per lo scintillante Castel dell'Ovo che si affaccia sull'acqua come fossimo ad Approdo del Re. Deve aver provato questo il buon Jerome Flynn quando l'organizzazione del Comicon di Napoli lo ha ospitato tra le lussuose stanze di un hotel situato proprio davanti alla roccaforte che domina il golfo. Perché a quel guascone del suo Bronn del tanto agognato Trono di Spade frega poco o nulla. Lui vuole solo e soltanto il suo maledetto castello. Flynn sa bene che il suo amato personaggio di Il Trono di Spade è segnato da questa ossessione, ci scherza su e sforna apposite battute appena possibile. In occasione del Comicon 2019, abbiamo avuto l'occasione di intervistare Jerome Flynn e scoperto un attore intelligente, ambientalista, rilassato e affabile.
Quando ci si trova davanti a un attore così legato a un personaggio iconico, è facile essere influenzati dalla sua immagine mediatica, ma pensiamo di essere obiettivi nel dirvi che sul volto di Flynn c'è davvero stampato lo stesso sorriso un po' beffardo e sornione di Bronn. Mai banale nelle risposte ed elegante nello schivare scomode domande ad alto rischio di spoiler, Flynn ci ha raccontato le sue motivazioni dietro il clamoroso successo globale dello show HBO, svelato cosa si cela davvero nel cuore del suo rozzo mercenario e soprattutto ha detto la sua sulla tanto agognata corsa al Trono di Spade: "Se dovessi scegliere un regnante, sul Trono di Spade vedrei bene uno come Jon Snow, perché mi sembra il più incorruttibile e slegato dal concetto di potere tra i pretendenti.
A dire il vero, però, preferirei un concilio che rappresenti tutti i casati e non un potere centrale". Insomma, anche chi spera soltanto in un castello sa guardare oltre il suo recinto e immaginare il futuro migliore per i Sette Regni di Westeros.
Il Trono di Spade 8x03, La lunga notte: tutti gli errori della battaglia
Il Bronn di Jerome Flynn e il segreto de Il Trono di Spade
Il nostro prode Bronn, mandato ad ammazzare Tyrion e Jaime Lannister armato di balestra (ma siamo certi che non lo farà), è sopravvissuto alla lunga notte di Grande Inverno soprattutto perché non c'era. Tenutosi a debita distanza dalla grande battaglia contro gli Estranei, il Ser delle Acque Nere era in viaggio verso il castello degli Stark e contiamo di rivederlo nel prossimo episodio. Un personaggio secondario ma molto amato dai fan, perché Bronn è dotato di un humor nero e di una pungente spontaneità capaci di renderlo una voce fuori dal coro all'interno del grande disegno corale de Il trono di spade. Interrogato sulla natura del suo personaggio, Flynn ha detto: "Di Bronn adoro l'umorismo sardonico e il suo essere coerente con se stesso. In mezzo a tanti personaggi che cambiano, Bronn rimane sempre uguale, pragmatico e avvinghiato ai suoi obiettivi". Sulle ragioni dietro il clamoroso successo della serie, invece, ha detto: "Il Trono di Spade ha avuto questo successo perché sa conciliare il classico e il contemporaneo. Dentro ci sono sia la tragedia di Shakespeare con personaggi grigi, in bilico tra luce e oscurità, che metafore attuali come i White Walkers, un'allegoria del cambiamento climatico che incombe su di noi. L'unico modo per combatterlo è rimanere uniti e lottare per lo stesso obiettivo, tralasciando problemi più piccoli a cui ci attacchiamo ogni giorno". Del resto ne abbiamo parlato faccia a faccia nella nostra video intervista, cercando di non intravedere niente di malefico dietro il ghigno di un grande professionista.