Siamo sopravvissuti alla Battaglia di Grande Inverno. Chi si sarebbe mai immaginato che il terzo episodio de Il Trono di Spade 8, The Long Night, potesse essere così intensamente emozionante, tragico e dai risvolti così inaspettati. Chi scrive questo articolo lo ammette senza vergogna: mai avremmo potuto prevedere la piega presa dagli eventi in Il Trono di Spade 8x03. Molti dei personaggi più amati sono sopravvissuti alla battaglia (anche se le perdite sono state estremamente numerose) e, soprattutto, il Re della Notte è stato finalmente sconfitto. Ma non da Jon, come in molti di noi si aspettavano, ma bensì da Arya, che mette a frutto le abilità di guerriera ed assassina apprese fin dalla prima stagione della serie.
E come ha fatto la nostra Arya ad uccidere il Re della Notte e a salvare in extremis il fratello Bran? Proprio con quel pugnale di acciaio di Valyria che molti anni prima (precisamente nell'episodio 1x02) era stato usato nel tentativo fallito di eliminare il giovane Stark, in coma dopo essere caduto dalla torre. Il perché il pugnale di Arya sia stato così efficace, a differenza per esempio del fuoco di drago, dipende dal fatto che colpisce il Re della Notte nel punto esatto in cui i Figli della Foresta avevano fatto penetrare la lama di vetro di drago per crearlo.
Ma se il più grande nemico di Occidente è stato già fatto fuori al terzo episodio di una serie a cui ne mancano altri tre per concludersi (per un minutaggio restante di circa 4 ore), che cosa accadrà nei prossimi episodi de Il Trono di Spade 8? Per provare a rispondere a questa domanda, o per lo meno per capire la direzione che prenderà l'ottava stagione di Game of Thrones da questo momento in avanti, dobbiamo partire proprio dalla Battaglia di Grande Inverno, da chi vi è caduto e da chi è rimasto in vita, e dall'altro grande nemico, molto più umano del Re degli Estranei ma forse altrettanto pericoloso, Cersei.
Il Trono di Spade 8x03: dubbi e dettagli sulla battaglia contro il Re della Notte
Daenerys e i suoi alleati
L'ottava stagione si era aperta con l'arrivo di Daenerys e del suo enorme esercito a Grande Inverno: la forza militare della Regina Targaryen si basava essenzialmente, oltre che sulla non trascurabile potenza di fuoco dei suoi due draghi, sulle migliaia e migliaia di guerrieri dothraki e sugli Immacolati. Dopo la Battaglia di Grande Inverno che cosa le rimane? I Dothraki sono stati quasi completamente spazzati via (come abbiamo visto molti di loro sono pure tornati come non morti) e di Immacolati ne restano davvero pochi (come ci è parso di capire dal trailer dell'episodio 8x04). Di draghi gliene rimangono due, questo è vero, ma saranno sufficienti a sostenere da soli un'ennesima guerra?
Anche Jorah Mormont, uno dei suoi più fedeli alleati e sostenitori, è morto, proprio per difenderla, durante l'assedio di Grande Inverno. Gli altri a rimanere completamente dalla sua parte sono Tyrion, Varys, Verme Grigio e l'amata Missandei. Non aggiungiamo tra questi Jon Snow perché i rapporti tra i due, soprattutto dopo la rivelazione della sua discendenza Targaryen, non sono più così chiari com'erano all'inizio. Jon non ha mai desiderato il potere, lo sappiamo, ed è innamorato di Daenerys, ma la sua famiglia e il popolo del Nord, una volta scoperta la verità, potrebbe non essere così d'accordo sul ruolo di comando di cui la regina straniera si è appropriata.
Una difficile situazione al Nord
Dopo la Battaglia di Grande Inverno ci ritroviamo quindi in una situazione a Nord estremamente tesa: da una parte non abbiamo idea di come Daenerys abbia preso la rivelazione sui natali di Jon ed i rapporti tra i due potrebbero decisamente incrinarsi (anche se lui le ha giurato fedeltà), dall'altra gli Stark rimasti e il resto del Nord è evidente che non abbiano mai accettato la Regina dei Draghi. I primi due episodi ci hanno mostrato in così tante occasioni la reazione negativa degli abitanti del Nord nei confronti di Daenerys, e non abbiamo dubbio che questo sarà un tema ricorrente per lo meno nel prossimo episodio, nel momento in cui sarà quindi necessario riorganizzare le forze per lo scontro contro Cersei: con gli Immacolati decimati e i Dothraki spazzati via, Daenerys pretenderà tutto l'appoggio possibile da quelli che ritiene suoi alleati, ma se questi non fossero però disposti a darglielo? Quello che davvero ci chiediamo è se la Regina dei Draghi, non ottenendo esattamente ciò che vuole dagli Stark e dal Nord, possa risolvere la situazione con la violenza, dirigendo la potenza di fuoco di Drogon e Rhaegal su di loro. D'altronde gli scatti di brutale follia non sono nuovi nella sua famiglia e, come ben ricordiamo, Tyrion è da tempo preoccupato che Daenerys destinata a seguire le orme di suo padre.
Cersei, il suo esercito e gli altri Lannister rimasti
Passiamo ora a quello che a pieno titolo è diventato l'avversario principale dei nostri eroi: Cersei. Anche se con la sua strategia sperava di certo di far fuori un numero maggiore di suoi avversari (tra cui certamente Jon e Daenerys), la regina di Approdo del Re si trova certamente in una posizione di vantaggio: non ha già combattuto una devastante battaglia e ha dalla sua un esercito di 20000 mercenari con cui affrontare i pochi sopravvissuti del Nord. Certo, Daenerys ha Drogon e Rhaegal, con cui potrebbe decidere di radere al suolo Approdo del Re per risolvere il problema, ma avrebbe senso privare il suo nuovo regno della capitale? E' difficile pensare che Daenerys scelga di distruggere il trono su cui vuole ardentemente sedersi fin da quando era bambina. Forse, prima di ricominciare a combattere, Jon e i suoi vorranno provare a risolvere la situazione con la diplomazia, ma come ci è ben chiaro da sempre Cersei è un personaggio con cui difficilmente si può trattare.
La morte di Cersei, per come era stato profetizzato da Meggy la Rana (nei libri, non nella serie), dovrebbe avvenire per mano di uno dei suoi fratelli: Jamie è sopravvissuto alla Battaglia di Grande Inverno e quindi potrebbe essere lui ad essere destinato ad ucciderla, ma anche lo stesso Tyrion, da lei tradito per l'ennesima volta, non è da escludere. Sappiamo però che Cersei si è già organizzata per eliminarli entrambi per mano di Bronn (che dubitiamo però possa portare a termine il mandato visto il rapporto con Jamie) con la balestra con cui Tyrion uccise il padre Tywin.
Ciò che è più importante accade dopo la battaglia
La rapida conclusione della battaglia contro gli Estranei, e soprattutto l'inaspettata dipartita del Re della Notte, ci costringe a rivalutate in parte molte delle nostre convinzioni su Il trono di spade. Fino ad ora eravamo sempre stati convinti che la sconfitta degli Estranei avrebbe rappresentato il culmine di una serie durata ben nove anni, proprio perché, fin dal sul inizio, l'arrivo dei non morti ci era sempre stato presentato come l'evento che, seppur ignorato dai più, avrebbe messo sullo stesso piano tutti i contendenti al trono di fronte al pericolo della morte.
E' stato così solo in parte, ed ora ci ritroviamo con tre episodi da riempire con tutto quello che avviene "dopo" la vittoria: e se l'intento di David Benioff e D.B. Weiss (ma forse anche quello di George R.R. Martin) per quanto riguarda questa ottava stagione fosse stato proprio quello di rappresentare come le diverse parti in causa, i diversi gruppi di potere (Il Nord e gli Stark, Daenerys e Cersei), reagiranno alla sconfitta dei Camminanti Bianchi, ritornando alla lotta per il trono? Il sovrannaturale in Game of Thrones è sempre stato messo in secondo piano rispetto alle vicende "umane" dei protagonisti, non sarebbe quindi così assurdo che il focus della stagione fosse proprio come i sopravvissuti lotteranno tra loro per spartirsi il potere dopo la vittoria.
Che cosa ne sarà di Occidente? Jon e Daenerys "romperanno la ruota" creando un regno pacifico? I Sette Regni torneranno ad essere indipendenti senza il comando di un unico leader? Con la dipartita del Re della Notte le carte in tavola si mescolano nuovamente e tutto può ancora succedere. A noi non resta che goderci il finale, certamente epico ma senza dubbio anche triste e drammatico, di una delle serie che hanno fatto la storia della televisione.
Il Trono di Spade 8: come finirà la serie? Le nostre teorie e ipotesi