Tra i nuovi classici Disney è forse uno dei più amati e, sebbene siano passati diciassette anni dalla sua prima uscita in sala, Il re leone resta fresco e vivace come la prima volta. Merito della terza dimensione aggiunta in una riedizione che non si è limitata al solo 3D, intervenendo anche sulla spazialità dell'audio e preservando i toni originali della pellicola.
Abbiamo avuto modo di approfondire l'operazione con il produttore Don Hahn, uno dei responsabili di film del calibro de La bella e la bestia (il primo film d'animazione candidato all'Oscar come Miglior film), Chi ha incastrato Roger Rabbit? ed Il gobbo di Notre Dame, che ci ha spiegato le difficoltà del lavoro fatto dal team di conversione Disney e le sue peculiarità, sottolineando le scene che a suo parere hanno guadagnato maggiormente dal 3D ed in generale gettando un'occhiata sul mondo dell'animazione nel suo complesso.
Quando è nata l'idea di fare una versione tridimensionale de Il re leone?
Circa cinque anni fa abbiamo fatto Chicken Little - Amici per le penne, il primo film in 3D della Disney. Poi abbiamo sperimentato con Nightmare Before Christmas se era possibile aggiungere la dimensione ad un film già finito. Il re leone è venuto fuori da quell'esperimento. E' stato più complesso aggiungere la dimensione ai disegni, ma il risultato ci soddisfa molto.
Con Nightmare Before Christmas avevamo dei modelli con dimensioni reali da usare come base per la conversione. La Industrial Light and Magic se n'è occupata ed essenzialmente ha creato un modello a tre dimensioni per ogni personaggio ed ogni set del film, quindi ha proiettato il film su quel modello 3D in modo da poterlo fotografare con due diverse lenti, una per l'occhio sinistro ed una per quello destro. Terribilmente noioso, ma con risultati notevoli. Convertire un film realizzato a mano è un processo completamente diverso. Il team di conversione Disney ha usato del software proprietario per creare una geometria dietro ogni personaggio del film. Questa geometria avrebbe spinto in avanti l'artwork, dando l'impressione che il fondale retrocedesse per creare l'impressione del 3D da un disegno piatto. E' un processo complesso ed ha richiesto molto lavoro da parte di tanti artisti fianco a fianco con questa tecnologia per poter funzionare. Ed ha funzionato in modo brillante. E' la prima volta in animazione e penso che il pubblico percepirà la sensazione di immergersi nel film.
Qual è stata la sua reazione quando ha visto per la prima volta la versione finita in 3D de Il re leone?
Avevo visto il film migliaia di volte nel corso degli anni della realizzazione della promozione. Quando ho seguito il film completo con i registi Rob Minkoff e Roger Allers siamo stati sorpresi di quanto più potente e coinvolgente fosse. In parte è dovuto all'immagine ed all'immersione naturale che consente il 3D, ma una buona parte dipende da un nuovo missaggio audio che abbiamo fatto in modo specifico per la versione in tre dimensioni. Pone il suono tutto intorno allo spettatore ed nella sala intorno a lui. Un'esperienza incredibile, anche per noi realizzatori.
La canzone iniziale Il cerchio della vita ci ha letteralmente sconvolti la prima volta che l'abbiamo vista in 3D. La fuga degli animali, per esempio, ti fa venire voglia di abbassarti e metterti al riparo. Il terzo momento che mi viene in mente, di tanti, è la scena in cui il fantasma di Mufasa appare a Simba tra le nuvole. E' sempre stata un momento centrale del film dal punto di vista emotivo ed ora in 3D ha un impatto ancora maggiore che in precedenza.
Cosa possiamo aspettarci dal suono e dalla qualità dell'immagine?
Terry Porter, il fonico originale del film, ha fato un lavoro straordinario per questa versione 3D. Ha preso gli effetti originali e li ha posizionati in sala in modo che sembrano fluttuare fuori dallo schermo. Non sono sicuro di come abbia fatto, ma l'effetto è qualcosa che non avete mai sentito prima, come sedere nel mezzo dell'orchestra di Hans Zimmer mentre guardate il film. Il film era conservato digitalmente, quindi abbiamo potuto usare quelle copie come punto di partenza per la versione 3D. Il risultato è pulito e brillante. La tavolozza di colori originale è stata conservata come pensata dai realizzatori originali.
Ci sono stati enormi progressi tecnici nell'animazione da quando abbiamo lavorato a Il re leone nel 1994, quindi senza dubbio avremmo affrontato il film in tanti modi diversi. Dubito che avrebbe influenzato la storia, ma la realizzazione del film sarebbe stata diversa. Non sono sicuro che ne avremmo fatto un film in CGI. L'Africa ha un campionario talmente vasto di colori e fauna che dipingere a mano fondali e personaggi ci è sempre sembrata la scelta migliore.
Avevate la sensazione che sarebbe stato il successo che poi è diventato?
Sinceramente no. E' la storia di un cucciolo di leone che viene incastrato per omicidio, vagamente basata su Amleto, ambientata in Africa con la musica di Elton John. Non esattamente la ricetta sicura per il successo. Onestamente non riuscivo a trovare nessuno disposto a lavorare al film nei primi mesi di produzione, ma chi ci ha lavorato è stato molto convinto della possibilità di fare qualcosa di diverso ed è quello che alla fine ha fatto la differenza.
Lei ha prodotto film come La bella e la bestia e Il gobbo di Notre Dame. Pensa che l'aspetto fiabesco sia assente nell'animazione contemporanea?
Penso che la fiaba sia viva e vegeta, ma in forma diversa. Penso che Harry Potter abbia tutto il mito e la meraviglia della favola in una forma leggermente diversa. E penso che il prossimo film Pixar, Brave - Coraggiosa e ribelle, sorprenderà molta gente con la sua storia incredibile ed originale. Ci sarà sempre spazio per le storie classiche. Tim Burton l'ha provato con Alice in Wonderland.
E' un periodo d'oro per l'animazione ora. Grandi film sono in produzione da parte di grandi registi di tutto il mondo ed anche autori come Steven Spielberg e Peter Jackson stanno usando la tecnologia motion capture per lavorare nel campo. E' un bene per questa arte. L'animazione è sempre stata un misto di grandi storie e spettacolari tecniche e sembra che è esattamente quello che avremo in futuro.
Come è stato coinvolto nell'animazione, venendo da studi di musica? I due campi hanno qualcosa in comune?
Ero uno studente di musica al college ed un percussionista con impostazione classica. Poi sono arrivato in Disney ed ho capito subito che musica ed animazione vanno mano nella mano. La forma di un film animato è come una sinfonia, che sale e poi ricade, con segmenti veloci e poi lenti ed un gran finale. Nella mia mente tutto ha trovato un senso ed è da allora che faccio film.
L'edizione Blu-ray comprenderà materiale speciale sul processo di trasformazione applicato al film?
Uno degli speciali del nuovvo disco è una sequenza di blooper mai vista prima. Abbiamo pescato nelle registrazioni originali ed abbiamo trovato i tagli più divertenti e gli errori che sono capitati mentre registravamo James Earl Jones o Jeremy Irons o chiunque altro. Quindi abbiamo richiamato tutti gli animatori originali ed abbiamo animato i personaggi che sbagliavano le stesse battute e il risultato è molto divertente. In più ci saranno molte informazioni sulla realizzazione, compresa la sfida di rendere tridimensionale un disegno piatto.
Sì, molto. Ho diretto un documentario per l'edizione homevideo che segue la mia esperienza nella realizzazione. Abbiamo anche messo insieme tutti gli animatori originali per una reunion per parlare del film. Era la prima volta dal 1994 che ci rivedevamo e quando capita capisci che tutte queste persone sono come fratelli e sorelle. Grandi artisti e grandi amici.
In che modo pensa che Il re leone abbia cambiato l'opinione generale riguardo l'animazione?
Il film fu accolto in modo così ampio e caloroso che il pubblico si è innamorato dell'animazione ancora una volta. Certamente già amavano i film di Walt Disney, ma quei film erano diventati sempre più rari e sempre meno complessi. Poi con una nuova generazione di artisti abbiamo avuto modo di vedere film come Chi ha incastrato Roger Rabbit?,La sirenetta, La bella e la bestia ed Aladdin. Il re leone si è posto accanto a tutti questi, rappresentando un tributo all'arte degli animatori.
Pensa che l'animazione tradizionale abbia un futuro o dobbiamo aspettarci soprattutto lavori in CGI negli anni a venire?
Penso che ci troviamo in un mondo che è principalmente CGI e lo è stato per molto tempo. Penso però che c'è un futuro forte per l'animazione a mano e l'animazione in ogni sua forma. Tim Burton sta dirigendo Frankenweenie per noi, in stop motion. I film di Hayao Miyazaki sono capolavori creati con pittura e matita. Per me il pubblico non va al cinema per vedere una tecnica, ma per essere coinvolto, che si tratti di pupazzi, matite o pixel.
Nelle mani di maestri come John Lasseter, Brad Bird o Andrew Stanton, la CGI può essere calda ed accessibile, sebbene l'animazione a mano abbia un suo calore naturale. E' la stessa umanità che sentiamo quando prendiamo un appunto scritto a mano o vediamo il disegno fatto da un bambino. C'è qualcosa di molto diretto ed umano riguardo una matita tenuta in mano e messa sulla carta.
Ci sono film d'animazione che ha visto e le hanno fatto desiderare di averli fatti in prima persona?
Gli Incredibili, Il gigante di ferro, Principessa Mononoke, Ratatouille, Up, Rapunzel - L'intreccio della torre. Ci sono grandi autori al lavoro sull'animazione. Vorrei potermi clonare e lavorare con tutti loro.
Come spiega la grande qualità della maggior parte dei film d'animazione in confronto alle produzioni live action?
Quando lavori ad un film animato, racconti la storia un fotogramma per volta. Gli attori sono sempre disponibili, il sole è sempre alto nel cielo quando ti serve, e puoi concentrarti su ogni dettaglio in un modo che non potresti mai ottenere con un film dal vivo. Questo dà la possibilità agli autori di fare tutto nel modo migliore.
Tutti raccontano storie. A questo punto della mia vita mi interessano i documentari per gli argomenti ambientalisti che sollevano e la possibilità di portare animali incredibili sul grande schermo con l'aiuto di grandi autori. Alla fine tutto riguarda il raccontare storie. E poi sto ancora lavorando a progetti d'animazione, in questo caso Frankenweenie di Tim Burton, un film in stop-motion basato sul suo corto omonimo.