Il problema dei 3 corpi, il nostro commento al sensazionale teaser trailer della nuova serie Netflix

Avvincente, immersivo, potente e ad altro budget produttivo, Il problema dei 3 corpi è un kolossal sci-fi di grande portata e ambizione sviluppato dagli autori di Game of Thrones e basato sull'omonima saga letteraria di Cixin Liu, ultima scommessa targata Netflix.

Il problema dei 3 corpi, il nostro commento al sensazionale teaser trailer della nuova serie Netflix

Insieme all'attesissimo Rebel Moon di Zack Snyder, Il problema dei 3 corpi rappresenta l'avanguardia fantascientifica di Netflix, intesa come un insieme di progetti di punta del colosso dello streaming dedicati a uno dei generi più apprezzati di sempre. Sarebbe già dovuta uscire quest'anno, che mancherà di appena un mese, uscendo ufficialmente a gennaio 2024, ma la nuova serie ideata da David Benioff e D.B. Weiss, già creatori di Game of Thrones per HBO, si dimostra già lo show da tenere d'occhio per molteplici motivi. Se il Tudum dello scorso anno ci forniva qualche informazione sul progetto e diverso materiale dal dietro le quinte, tra storyboard e imponenti set pieces, quest'anno arriva finalmente il primo e sensazionale trailer ufficiale de Il problema dei tre corpi, sicuramente uno degli apici dell'evento 2023 insieme al trailer di One Piece. La differenza sostanziale è però nella percezione della qualità del progetto e nella grandezza dello stesso, in un respiro creativo e produttivo decisamente superiore al collega piratesco, pur appartenendo a mondi ben distinti e separati.

Videogiochi, politica e astrodinamica

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Il problema dei tre corpi: una scena

Il problema dei 3 corpi prende il nome dall'omonima classe di problemi relativi alla meccanica, diramandosi poi nelle tante brache che la compongono. Nello specifico il riferimento è all'astrodinamica, dove il quesito è il calcolo dell'evoluzione futura di un sistema composto appunto da tre corpi orbitanti sotto l'influsso di una reciproca attrazione gravitazionale. Nell'opera di Cixin Liu, non a caso composta da tre romanzi, il problema si fa diegetico al racconto, che si sviluppa nel passato, nel presente e nel futuro di una terra ucronica. La protagonista del passato è Ye, scienziata epurata nella Cina della rivoluzione culturale a capo del progetto Costa Rossa, dedicato al contatto con intelligenze aliene. La vediamo interpretata da Rosalind Chao nel trailer, mentre siede al quadro della stazione in cerca di forme di vita extra-terresti intelligenti.

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Il problema dei tre corpi: una scena

Nel presente agisce invece Wang, anche lui scienziato però specializzato in nanotecnologie. Durante delle ricerche si imbatte in uno strano videogioco in realtà virtuale chiamato "Tre Corpi", dove il giocatore deve riuscire a far sopravvivere un'intera popolazione a una catastrofe assicurata. Mentre nel passato le decisioni politiche del governo cinese porteranno Ye a una sofferta ma ferma decisione, disgustata dal genere umano e desiderosa di un cambiamento in grado di abbracciare l'intero globo, tra presente e futuro la fisica e la filosofia dell'espansione e della contrazione guidano Wang a una scoperta che cambierà per sempre la concezione della vita e dell'universo.

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Il problema dei tre corpi: una scena

Il problema dei 3 corpi ricorda da vicino la fantascienza di Isaac Asimov, di William Gibson, di Michael Crichton ("la vita cerca la vita" vi ricorda qualcosa?) e di Philip K. Dick, soprattutto per la centralità e l'universalità delle tematiche trattate attraverso il genere, dove una grande epopea sci-fi si fa strumento di divulgazione culturale e socio-politica difficilmente rintracciabili in altri romanzi fantascientifici dell'ultimo ventennio (forse in The Expanse). Si comprende così la potente fascinazione sviluppata da David Benioff e D.B. Weiss, che di guerra, politica, società e contraddizioni umane parlavano già in modo diverso in Game of Thrones, partendo comunque da una base letteraria solida e sofisticata. Il problema dei tre corpi è però molto più attuale e arriva in un momento caotico e complesso per l'umanità, comunque indicativo della forza delle argomentazioni tratta da Liu.

Il problema dei 3 corpi, la nuova scommessa targata Netflix: un kolossal sci-fi da attendere con impazienza

Mozzafiato

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Il problema dei tre corpi: una scena

Al di là della bontà traspositiva correlata all'aspetto narrativo, che giudicheremo poi nel merito a tempo debito, Il problema dei 3 corpi stupisce al primo impatto nell'estetica e nella cura visiva. Sintomo di un budget elevatissimo e di un'immensa fiducia nel progetto e negli showrunner, che forti dei loro precedenti successi hanno sicuramente avuto un potere contrattuale elevatissimo. Si nota dalla cura rimessa negli effetti speciali e in alcune sequenze che già appaiono sbalorditive, ma possiamo anche guardare alla costruzione cinematografica delle scene, partendo da palette cromatiche differenti per raccontare passato e presente, oriente e occidente, o da diverse inquadrature profondamente evocative.

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Il problema dei tre corpi: una scena

Il teaser è anche ben ingegnato: non rivela più del dovuto ma allestisce il territorio per uno spettacolo mirabolante e visionario come descritto nei romanzi, lavorando bene sull'hype e il senso di curiosità e mistero che aleggia sulla serie. Dal trailer traspare un adattamento ambizioso e brillante, curato a livelli maniacali nella proposta formale e pronto a rispettare e valorizzare a dovere i contenuti di una saga ormai divenuta imprescindibile per gli amanti della fantascienza. Promettente la presenza di Liu tra i produttori esecutivi nonché co-sceneggiatore assieme a Benioff e Weiss di tutti e otto gli episodi che andranno a comporre la prima stagione, che ricordiamo debutterà su Netflix a inizio 2024.