Il Pinguino: da Danny De Vito a Colin Farrell, evoluzione (cinematografica) di un villain eccezionale

Dai fumetti allo schermo: ecco come Oswald Chesterfield Cobblepot è diventato un personaggio chiave nell'universo di Batman. Tra cinema, animazione e serie tv.

Colin Farrell è il Pinguino

Oswald Chesterfield Cobblepot, più comunemente conosciuto come il Pinguino. Tra i più famosi villain dei fumetti, senza dubbio tra i più amati e caratteristici nemici di Batman, come dimostra la serie The Penguin, spin-off targato HBO (è su Sky e in streaming su NOW), con protagonista Colin Farrell. Storia lunga, quella di Oswald. Per la prima volta compare su Detective Comics nel 1941, disegnato e ideato da Bill Finger e Bob Kane. Declinato come "abile ladro che, ben presto, si posiziona tra i ranghi più alti della mala di Gotham City". Un profilo perfetto, accattivante nella personalità e nell'estetica. Basso, tarchiato, con un naso decisamente pronunciato e con un inconfondibile monocolo. In pugno, il famoso ombrello bulgaro.

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Colin Farrell è Oz in The Penguin

Background psicologico di quelli ad effetto, e mutato nel corso del tempo e nel corso delle varie edizioni dei fumetti DC: scopriamo che Oswald, da bambino, ha subito episodi di bullismo, e che suo padre morì di polmonite. I genitori gestivano un negozio di uccelli, e per questo quello che diventerà il Pinguino e iniziò gli studi di ornitologia, dandosi al crimine dopo la morte della madre e il sequestro del negozio. Dopo un periodo di crisi, il Pinguino torna rivisto da Alan Grant e da Norman Breyfogle, dipingendolo come un emarginato dalla propria famiglia. Questo è stato lo spunto centrale - poi approfondito - per Tim Burton, quando scelse Oswald Cobblepot come antagonista di Michael Keaton alias Bruce Wayne in quel capolavoro che è Batman - Il ritorno. Del resto, il Pinguino è sempre stato un punto di riferimento anche nel cinema e nella serialità: estremamente cinematografico, incredibilmente pop, assurdamente affascinante. Sia in versione live action, che in versione animata.

Il Pinguino e la versione firmata Tim Burton

Danny DeVito in una sequenza del film Batman - il ritorno di Tim Burton
Danny De Vito e la versione dark de il Pinguino

A proposito, la prima versione filmica del Pinguino risale addirittura al 1966. Il film in questione era Batman di Leslie H. Martinson, tutt'oggi ricordato per il mood meravigliosamente caricaturale. Il film, che arrivò in Italia direttamente in home video, era tratto dall'omonima serie televisiva. Se nel ruolo di Batman c'era Adam West, il Pinguino era interpretato da Burgess Meredith (che poi sarà il mitico Mickey nella saga di Rocky). Cilindro viola in testa, bocchino per la sigaretta, ombrello e frac, quello di Meredith (che si faceva chiamare solo Signor Pinguino) aprì la strada alla versione - molto più dark - voluta da Tim Burton.

Danny DeVito è il temibile Pinguino in una scena del film Batman - il ritorno
Un primo piano di Danny De Vito

Senza dubbio, il Pinguino cinematografico più famoso e amato è, infatti, quello di Danny De Vito. La sua versione è, di diritto, entrata nella storia del cinema, e ha avuto anche un forte impatto sul personaggio stesso: Burton, ispirandosi a Il gabinetto del dottor Caligari, riscrisse in parte le caratteristiche di Oswald, immaginandolo come un freak. Dita palmate, denti appuntiti, un naso simile ad un becco, corporatura sgraziata e obesa. Dopo essere stato abbandonato dai propri genitori durante un fredda notte, viene "adottato" da un gruppo di pinguini che abitano nelle fogne (!), tornando poi da adulto per lanciarsi verso una carriera politica che lo vorrebbe nuovo sindaco di Gotham City. Escludendo il profilo molto meno fumettoso voluto da Matt Reeves per The Batman (più vicino alla caratterizzazione di un boss mafioso), da cui nasce appunto la serie HBO, quello di Tim Burton darà lo spunto per "il Pinguino degli anni Novanta", sia nelle versioni a fumetti che in quelle animate.

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Un villain da manuale

Batman Animated Series Villain
I villain di Batman - The Animated Series

Infatti, è chiaro che l'altro grande Pinguino sia quello che ha caratterizzato la serie animata di Batman creata da Bruce Timm ed Eric Radomski, e andata in ondata tra il 1992 e il 1995. Esteticamente non troppo differente da quello voluto da Tim Burton (e con sfumature ancora più espressioniste), nella serie simbolo (tutt'ora insuperabile), Oswald sottolinea quanto mai prima il suo essere un criminale lucido e calcolatore, senza mai essere definito folle (al contrario di Joker o dell'Enigmista). Com'è lucido - e manipolatore - il Pinguino di Gotham, la serie Fox andata in onda fino al 2019. Nel ruolo di Oswald Cobblepot troviamo Robin Lord Taylor. Una versione young e in linea con lo spirito da prequel della serie che vedeva centrale il personaggio di Jim Gordon (Benjamin McKenzie).

Gotham: Robin Taylor nell'episodio Selina Kyle
Robin Lord Taylor è Oswald Cobblepot

Arrivista, spregiudicato, ambiguo: un Pinguino diverso rispetto alle altre versioni (chiamato così per il modo di camminare, e per il suo modo di vestire) ma comunque efficace nel contesto seriale di Gotham. Per certi versi, non troppo dissimile a quello più maturo e agguerrito di Colin Farrell, tanto protagonista in The Batman che in The Penguin. Il suo Oswald "Oz" Cobblepot, come vediamo nel film e poi nello show tv, diventerà (senza Carmine Falcone) il centro nevralgico e criminale di Gotham City. In fondo, come ha detto lo stesso Farrell a proposito del ruolo, "Senza noi cattivi, Batman non potrebbe esistere".