Secondo i critici di Variety quella appena conclusa del Toronto International Film Festival sarebbe un'edizione da dimenticare, almeno stando ai dati delle acquisizioni. Ma "il festival dei festival" come amano definirlo in terra canadese, che proprio quest'anno ha perso il suo co-fondatore Bill Marshall continua ad essere un esempio per l'entusiasmo che riesce a generare negli spettatori come testimoniano le lunghe file che hanno accompagnato film applauditi dalla critica come I, Tonya con protagonista Margot Robbie o Lady Bird. Oltre ad impartire una lezione al solito elitario Cannes (al quale si accede solo su invitation) e a Venezia (dove è sconosciuta la parola "accoglienza"), Toronto ha vantato anche quest'anno un'incredibile varietà di titoli (di cui molti diretti da donne alle quali il TIFF ha offerto un enorme supporto) di buona o di ottima qualità.
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La satira di The Death of Stalin
Presentando questo titolo del proprio listino Andrea Romeo di I Wonder Pictures disse che non sapeva se si trattasse di una boiata tremenda o di un capolavoro. The Death of Stalin non è né l'uno né l'altro. Ma se parliamo di scommesse allora il nostro distributore stia pure tranquillo: ha la vittoria in tasca. Il film di Armando Iannucci, lo showrunner di Veep, prende spunto dall'omonima graphic novel francese a cura di Fabien Nury e Thierry Robin per dare vita ad un'esilarante black comedy ambientata nei tumultuosi giorni che seguirono la morte di Joseph Stalin nel 1953. Un cast di grandi attori (da Steve Buscemi a Jeffrey Tambor) al servizio di una satira spietata e sovversiva. Vladimir Putin potrebbe semplicemente odiarlo o sbellicarsi dalle risate. Sono aperte le scommesse.
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Il tocco magico di Lady Bird
Less is more. Collaborare per tanti anni con un maestro del cinema indie come Noah Baumbach è stato senza dubbio un vantaggio ma Greta Gerwig ha stoffa e il suo primo film da regista ne è la prova. Contrariamente a quanto accaduto con Frances Ha e Mistress America il suo Lady Bird è estremamente misurato, privo di eccessi. Per il racconto semi-autobiografico della sua turbolente adolescenza l'interprete californiana si affida all'irlandese Saoirse Ronan (qui nel suo ruolo migliore) e ad una scrittura convincente che lascia spazio al turbinio di emozioni proprio dell'età e delle sfide che la protagonista si prepara ad affrontare. Quando l'allieva supera il maestro!
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Wonder Woman... ci risiamo
Nell'anno dello straordinario successo internazionale di Wonder Woman al TIFF è stato presentato in anteprima mondiale Professor Marston & The Wonder Women, il film di Angela Robinson che racconta in maniera vivace e accattivante la vera storia dell'eccentrico trio che diede origine alla celebre eroina. Molto affiatati i tre attori protagonisti, Luke Evans, Rebecca Hall e in particolare Bella Heathcote. Un film che, per chi non conoscesse le origini del fumetto, offre una nuova prospettiva con cui guardare al film di Patty Jenkins, e un'ulteriore dose di femminismo di cui di questi tempi non si può certo fare a meno. Seducente e ispirato, una delle più belle sorprese del festival.