Il legame, la recensione: L’orrore nelle tradizioni locali

La nostra recensione de Il legame, il film horror di Domenico de Feudis con Riccardo Scamarcio, disponibile su Netflix dal 2 Ottobre.

Il Legame
Il legame: Mia Maestro in una scena del film

Iniziamo questa nostra recensione de Il legame con l'abbondante dose di gioia che ci accompagna quando un film rappresenta una piacevole sorpresa. Una gioia ancora più grande perché ci presenta una novità positiva, l'esordio alla regia di Domenico de Feudis, e un paio di conferme: da una parte la presenza di Daniele Cosci tra le firme della sceneggiatura, già accreditato per altre due sorprese nostrane di quest'anno come In the Trap e Shortcut, e dall'altra la consapevolezza che si può lavorare, e bene, sul genere nel nostro paese.

Il Legame 2
Il legame: Riccardo Scamarcio in una scena del film

Il legame, disponibile su Netflix dal 2 Ottobre, è infatti un horror che gioca con sicurezza sulla costruzione della tensione e con i suoi temi, traendo spunto dal concetto di fascinazione, spiegato dal saggio antropologico Sud e Magia di Ernesto De Martino e introdotto dalle didascalie che aprono il film, che evidenzia una "condizione psichica di impedimento e di inibizione, e al tempo stesso un senso di dominazione, un essere agito da una forza altrettanto potente quanto occulta, che lascia senza margine l'autonomia della persona".

Ritorno a casa

Il Legame 6
Il legame: una scena del film

Ne Il legame il regista esordiente Domenico de Feudis ci porta in una Puglia ricca di credenze arcaiche per seguire il ritorno a casa di Francesco, che sta portando per la prima volta la compagna Emma e sua figlia Sofia a conoscere sua madre Teresa. La donna vive in una villa antica, circondata di ulivi centenari, e viene considerata una guaritrice perché capace di praticare riti magici sulle persone, e in quel luogo austero non mancano di presentarsi eventi sempre più misteriosi in seguito alla puntura della piccola Sofia da parte di una tarantola: mentre la bambina manifesta segni di malattia e possessione, infatti, Emma inizia a non fidarsi più di nessuno.

15 migliori film horror recenti da vedere

Un crescendo di tensione

Il Legame 2
Il legame: un'immagine del film

Dal viaggio e l'arrivo in Puglia in avanti, Domenico de Feudis precipita i suoi personaggi e lo spettatore in un vortice di tensione crescente, costruita con un piglio e una consapevolezza della storia e dei propri mezzi che evidenziano una sicurezza che sorprende in un esordio. Paga di certo l'esperienza come assistente alla regia per Paolo Sorrentino e altri autori italiani, da Valeria Golino a Silvio Soldini, ma l'impronta che vediamo ne Il legame prende una strada autonoma rispetto ai registi che ha affiancato e dimostra un'estetica già solida e personale.

Il Legame 3
Il legame: una scena del film con Giulia Patrignani

Partendo dal proprio corto L'ora del buio, de Feudis ha sviluppato una storia fatta di un'atmosfera cupa, angosciante e opprimente, che sfrutta gli spazi della dimora di famiglia di Francesco e i suoi ambienti rurali, e che (s)travolge i suoi interpreti, trasfigurandoli in una deriva fatta di perdita di controllo e suggestioni che attingono al magico realismo del folclore.

20 Film horror diventati cult da vedere

Lo sguardo sui personaggi

Il Legame 1
Il legame: una scena del film con Riccardo Scamarcio

Questo crescendo di tensione e angoscia non funzionerebbe senza il lavoro sui personaggi che lo incarnano e assecondano, sia grazie all'ottimo lavoro di makeup che attinge alle suggestioni tipiche del genere, sia grazie alle interpretazioni di un cast costruito con evidente cura, da un Riccardo Scamarcio diverso dai ruoli in cui siamo abituati a vederlo all'attrice argentina Mía Maestro, passando per la prova efficace di Marialla Lo Sardo nei panni della madre di Francesco e la piccola Giulia Patrignani che porta in scena Sofia.

Il Legame 7
Il legame: Giulia Patrignani in una scena del film

Attraverso i loro sguardi, e le diverse reazioni e attitudini nei confronti delle tradizioni locali che sostengono la costruzione narrativa del film, si concretizza la ricerca di Domenico de Feudis sul genere e il tentativo di seminare nel campo di una certa tipologia di horror che nel nostro paese è rimasto arido per troppo tempo. Le premesse per proseguire su questa strada ci sono e il giovane regista è sicuramente tra i nomi da tener d'occhio.

Conclusioni

Arriviamo alla conclusione della nostra recensione de Il legame con la stessa gioia dimostrata in apertura per il lavoro dell’esordiente Domenico de Feudis, capace di mettere in piedi un horror dalla tensione crescente e ben costruita, che attinge al folclore locale e lavora con consapevolezza sui personaggi che si trovano ad affrontarne i risvolti di magico realismo. Un’opera prima che conferma quanto di buono fatto di recente sul genere nel nostro paese e lascia ben sperare per gli sviluppi futuri.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
2.5/5

Perché ci piace

  • La mano, già sicura e personale nonostante sia un esordio, di Domenico de Feudis.
  • Il lavoro sui personaggi, dal casting attento all’evoluzione.
  • La gestione della tensione in un crescendo sempre più cupo e angosciante.

Cosa non va

  • Non è il tipo di horror a cui è abituato lo spettatore medio, ma sicuramente un’opera a cui va data una possibilità.